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Valle d'Aosta, a spasso tra Cervinia e la Valtournenche

La Valtournenche è un trionfo di splendidi itinerari all'ombra del Monte Cervino

All'ombra del Cervino
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All'ombra del Cervino
Con i suoi 4.478 metri di altitudine e la caratteristica forma piramidale, il Monte Cervino ha rappresentato, da sempre, una delle cime più ambite delle Alpi. A lungo l'ascesa alla sua vetta ha suscitato in molti alpinisti una vera e propria frenesia fino a trasformare, nel XIX secolo, la sua valle, la Valtournanche, in una frequentata meta turistica che, ben presto, si dotò delle strutture più all'avanguardia per accogliere i visitatori ed offrire loro l'opportunità di dedicarsi agli sport invernali ed alle attività tipiche dei più piacevoli soggiorni in alta montagna. Fu così che l'alpeggio del Breuil ("terra di molte acque"), così chiamato per la presenza di numerosi laghi e torrenti, negli anni '30 del XX secolo venne trasformato in un'attrazzata stazione sciistica grazie anche alla realizzazione di quella che, all'epoca della sua costruzione, era la funivia più alta al mondo. In breve tempo sorsero diversi complessi architettonici che strizzavano l'occhio ai più moderni canoni di edilizia alpina dando vita a Cervinia, una località che divenne ben presto una delle più esclusive e rinomate mete del turismo alpino oltre che una delle più famose ed apprezzate stazioni sciistiche del continente con piste per tutti i gusti incorniciate dai panorami mozzafiato offerti dal monte Cervino, la "piramide perfetta", che, non a caso, si guadagnò la reputazione di "montagna più nobile d'Europa". Scopri qui come trascorrere una piacevole vacanza estiva in Valtournenche



Eppure Cervinia, seppur con le sue innumerevoli attrazioni, non rappresenta certamente l'unica buona ragione per concedersi una vacanza alla scoperta della magnifica valle dominata dalla Gran Becca, nome con cui localmente viene chiamato il Cervino. La Valtournenche riserverà, infatti, innumerevoli sorprese non soltanto agli appassionati dello sci, che potranno comunque usufruire di piste innevate tutto l'anno, anche in estate, raggiungendo il ghiacciaio del Plateau Rosa. L'intera vallata si rivelerà una meta perfetta anche per coloro che amano dedicarsi ad escursioni e lunghe passeggiate, alla contemplazione dei magnifici paesaggi alpini ed alla scoperta di luoghi ricchi di storia in cui imparare a conoscere la cultura e le tradizioni delle genti che, sin dall'antichità, hanno popolato questa zona della regione. Chi raggiungerà il comune di Valtorunenche, capoluogo della valle, di cui Cervinia è una frazione, ed i comuni circostanti, ci si accorgerà che si riveleranno un piacevole punto di partenza per numerosi itinerari a caccia di sorprendenti bellezze naturalistiche, e non solo.

Chi non dovesse riuscire a stare lontano da Cervinia, dai suoi locali, dalle sue piste e dal suo campo da golf, che in inverno si trasforma in un tracciato per il fondo, non dovrà, comunque, rinunciare alla possibilità di intraprendere interessanti trekking ed escursioni alla scoperta di alcuni siti di grande fascino. Poco lontano dal centro abitato, ad esempio, il Lago Blu, con le sue magnifiche sfumature, incanterà grandi e piccini che potranno scattare una miriade di foto immortalando la vetta piramidale del Cervino specchiarsi sulla sua superficie, regalando un colpo d'occhio unico. Non meno affascinanti il Lago Goillet, un bacino artificiale a 2.550 metri di altitudine chiuso da una diga per la produzione di energia idroelettrica e l'innevamento delle piste, e quelli superiori delle Cime Bianche. Chi ama camminare, infine, potrà cimentarsi in alcuni interessanti itinerari tra cui la traversata da Plan Maison al rifugio Oriondé, storico punto di partenza per la salita alla vetta del Cervino attraverso la via normale italiana lungo la Cresta del Leone. Scopri qui  tutte le attrazioni che rendono speciale un'estate a Cervinia



Proprio lungo la strada che dal capoluogo conduce a Breuil-Cervinia, a circa tre chilometri a nord di Valtorunenche, è possibile effettuare una piccola deviazione per ammirare uno dei geositi più affascinanti della valle. Si tratta di un orrido, noto come Gouffre des Busserailles, lungo 104 metri, scavato nella roccia dalle impetuose acque del Marmore durante l'era glaciale, nel quale si tuffa una cascata con un salto di 10 metri. Esplorata già nel 1865 dalle guide locali, questa spettacolare spaccatura è stata resa fruibile ai turisti mediante la realizzazione di strutture che ne agevolano la visita. Per raggiungere l'orrido è sufficiente imboccare, da Paquier, la carrozzabile che conduce alla frazione di Crepin, dove è possibile visitare la graziosa cappella di San Crispino e San Crispiniano che custodisce un affresco raffigurante la leggenda di San Teodulo e del diavolo, per poi proseguire, giunti al bivio, lungo il sentiero in direzione di Proz.

Per gli amanti delle passaggiate alla scoperta di luoghi ammantati di pace e di silenzio, interrotto soltanto dai suoni della natura, vale certamente la pena raggiungere l'incantevole conca Cheneil a pochi chilometri da Valtournenche e Cervinia. Questo piccolo altopiano incorniciato dalle montagne e dominato dalla natura incontaminata, può essere raggiunto soltanto con un ascensore in località La Barma oppure con un piacevole itinerario a piedi. Una volta giunti a destinazione ci si troverà al cospetto di uno scenario mozzafiato dal quale fa capolino un pittoresco villaggio tradizionale, pregevole esempio dell'architettura di montagna dei secoli passati. Sulla conca passa la Gran Balconata del Cervino, un sentiero panoramico che giunge sino a Cervinia o, in senso opposto verso Chamois, sino al lago di Lod.



Anche Chamois non è accessibile alle automobili. Si tratta, infatti, dell'unico comune italiano raggiungibile soltanto a piedi o con la funivia in partenza da Buisson. La mancanza di vie carrabili ha preservato l'aspetto tradizionale del paese che sfoggia ancora le sue piccole strade in pietra che si snodano tra le tipiche case rurali perfettamente ristrutturate. Sul suo territorio è ancora possibile ammirare i terrazzamenti un tempo adibiti alla coltivazione dei cereali oltre che gli antichi mulini ed i forni che garantivano il sostentamento della popolazione nonostante l'isolamento. Che si scelga di percorrere la Grande Balconata del Cervino o che si preferisca lasciarsi trasportare dalla seggiovia, in poco tempo si potrà raggiungere il suggestivo lago di Lod, dove concedersi piacevoli pic nic presso le aree attrezzate. Gli amanti delle escursioni potranno, inoltre, raggiungere il santuario di Clavalité, abbarbicato su un crinale dal quale si gode di una magnifica vista panoramica, oppure percorrere il sentiero a mezza costa che collega Chamois a Valtournenche o, ancora, intraprendere l'escursione sino al Col de Nana, verso la Val d’Ayas. Chi lo desidera potrà ridiscendere a piedi a Buisson seguendo una mulattiera che costeggia alcune pittoresche cascate, oppure seguire, a piedi, in mountain bike o, in inverno, con le racchette da neve, la strada pianeggiante che, attraversando il bosco, raggiunge il vicino comune di La Magdeleine.

Con i suoi 100 abitanti, anche La Magdeleine, un tempo, era particolarmente vocato alla coltura dei cereali. Non a caso, infatti, sul territorio di questo piccolo comune soleggiato si possono ancora ammirare otto mulini situati, uno di seguito all'altro, non lontano dalla chiesa parrocchiale, disposti lungo un corso d'acqua che discende dal Monte Tantané. Si tratta di mulini a ruota idraulica orizzontale, in presa diretta, cioè senza l’utilizzo di ingranaggi o meccanismi, rispetto alle macine. Vennero disposti a schiera per poter sfruttare adeguatamente la poca acqua disponibile. Seguendo un sentiero è possibile ammirarli tutti dall'esterno, ma per poter visitare anche gli interni è necessario prendere parte alle apposite visite guidate. A monte delle coltivazioni si estendono folti boschi al di sopra dei quali si aprono i pascoli con gli alpeggi in cui viene prodotta la tradizionale Fontina valdostana (ve ne abbiamo parlato qui). Ai piedi del Monte Tantané, invece, a circa 2.100 metri di altitudine, è possibile ammirare i resti di un antico villaggio dell'età del ferro.



Proprio di fronte a La Magdeleine, sulla destra orografica della Valtournenche, si affaccia il comune di Torgnon, costituito da un caratteristico insieme di diverse frazioni che costellano gli ampi prati e i campi che si estendono sul suo territorio. Poco a monte, il vasto Vallone di Chavacour si rivela un luogo ideale per dedicarsi tanto agli sport invernali, quanto all'escursionismo e all'equitazione, grazie ai numerosi percorsi, alcuni anche di diversi chilometri, alla volta di siti di grande fascino come quelli che conducono all’area umida di Lodetor, alla panoramica cappella di Gilliarey, ed al lago e al colle di Cian. Adagiate alle porte del Vallone di Lodetor, le frazioni di Triatel, Etiron e Ronc si trovano in una zona isolata rispetto al resto del comune e, proprio per la loro posizione apparatata, sono stati defini Petit-Mond. Rappresentano, infatti, proprio un piccolo mondo a sè sia per la collocazione geografica che per la loro storia affascinante che potrà essere piacevolmente ripercorsa durante la visita del museo etnografico allestito all'interno di un carattristico raccard a schiera, unico esempio in Valle d'Aosta, di una grandze e di un grenier, tutti risalenti ad un periodo compreso tra il 1462 e il 1700. Durante la visita, grandi e piccini potranno apprendere in maniera coinvolgente ed accattavitante tantissime informazioni sulle attività tradizionali della Valle d'Aosta. Leggi qui per scoprire tre splendidi itinerari da intraprendere da Torgnon

Merita, infine, una visita anche l'ultimo dei comuni della vallata, Antey-Saint-André. Si tratta di una località di media montagna e rappresenta la più antica parrocchia della valle. Qui, in un dolce pianoro di fondo valle, ci si potrà rilassare e dedicare alle più svariate attività per tutta la famiglia, dall'arrampicata sino alle "acrobazie" del parco avventura. Da non perdere, infine, una sosta al cospetto dei monumentali resti dell'antico canale di irrigazione noto come Ru du pan perdu realizzato tra il XIII e il XV secolo per irrigare i territori aridi della valle centrale.

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