Cerca nel sito
HOME  / gusto
Piemonte liquore tipico itinerari gastronomici

Langhe, il Toccasana con 37 erbe aromatiche

Tra le colline piemontesi nasce un amaro con 50 anni di storia e di profumi

Panorami delle Langhe
istockphoto.com
Panorami delle Langhe
Con i loro profili sinuosi che ricordano quasi quelli della superficie del mare increspata dalle onde, le colline delle Langhe adornano una delle campagne più suggestive d'Italia. Arrampicandosi sulla cima di queste magnifiche alture piemontesi si scoprono panorami mozzafiato che si spingono sino all'arco alpino, mentre tra i vigneti che svelano la profonda vocazione vitivinicola della regione, si incastonano pittoreschi borghi e antichi castelli che spesso legano la loro storia proprio a quei vini di eccellenza che rendono le Langhe famose ed apprezzate in tutto il mondo. Ognuna di queste colline porta il nome di uno dei vini che vi si producono ed ognuna delle località che punteggiano il territorio offre numerose attrazioni che ne raccontano la lunga storia. Dalla “capitale” Alba sino a Barbaresco e Barolo, si scoprono mille inebrianti motivi per concedersi un viaggio alla scoperta di questa zona del Piemonte e si gode di una cornice d'eccezione per gustare le irresistibili prelibatezze che offre il territorio. Se dai vigneti nascono, infatti, nettari di grande rinomanza, dal sottosuolo spuntano pregiati tartufi mentre nei noccioleti si colgono nocciole d'eccellenza usate come ingredienti per preparare vere e proprie leccornie, gianduia in primis. La terra, qui, sembra davvero prodiga di doni deliziosi ed è, infatti, proprio dalla natura rigogliosa di queste campagne e delle montagne circostanti che nasce un'altra bevanda che non ha nulla da invidiare ai famosi vini locali. Si tratta di un amaro, noto come Toccasana, che sprigiona tutti i sapori e i profumi di ben 37 erbe.

Colline delle Langhe

Sapori e profumi delle erbe piemontesi in un liquore

A 50 anni dalla sua nascita, questo liquore, ottenuto dall'infusione di deliziose erbe aromatiche, è divenuto un vero e proprio classico della tradizione locale, oggi custodito da Casa Toso che, da circa 100 anni, lega il proprio nome alla tradizione vinicola piemontese, e per la quale lavora, tuttora, Valter Porro, discendente diretto di Teodoro Negro, creatore della sua ricetta. La storia di questo profumatissimo amaro comincia in territorio astigiano dove, sin da tempi antichi, è radicata la cultura legata all'utilizzo delle erbe ed alla farmacopea casalinga. Non meraviglia, dunque, che proprio qui Teodoro Negro abbia intrapreso accurati studi delle essenze locali che provvedeva a raccogliere e catalogare meticolosamente sino a giungere ad aprire una propria erboristeria. Per affinare le sue conoscenze sulle proprietà terapeutiche delle erbe frequentò il monastero dei Padri Scolopi di Carcare e, successivamente, l'Università di Pavia, dove nel 1940 fu uno dei primi in Italia a diplomarsi in erboristeria. Grazie alle conoscenze acquisite nel corso dei suoi studi, Teodoro Negro cominciò ad elaborare la ricetta del suo Toccasana presso un opificio specializzato realizzato in un locale adiacente alla storica erboristeria e nel 1970 il delizioso liquore era, finalmente, pronto.

Oggi come allora, la famiglia Toso, che ne custodisce la ricetta, lo prepara esattamente come 50 anni fa mediante l'infusione di ben 37 erbe prevalentemente piemontesi, tra cui Achillea Moscata, Anice Verde, Basilico, Melissa e Menta Piperita, raccolte in montagna e nelle Langhe. La bevanda che se ne ottiene è un vero elisir di profumi e di sapori carichi di tradizione che conquista con il suo piacevole equilibrio tra intense note aromatiche, sentori caldi e avvolgenti ed un gradevole retrogusto amarognolo. E' un delizioso digestivo ma, grazie al suo moderato tenore alcolico, si rivela anche un ottimo ingrediente per la preparazione dei cocktail ai quali dona una deliziosa nota amaricante conferita dal mix di erbe che sin dalle origini caratterizza la sua ricetta. Non c'è custode migliore di Casa Toso per salvaguardare e perpetuare la tradizione legata a questa specialità. La famiglia Toso, infatti, da un secolo tiene alta la vocazione vinicola del territorio producendo prelibati nettari con i vitigni locali oltre ad uno storico Vermouth preparato ancora secondo la ricetta storica dell'Ottocento.




Vermouth: il vino incontra le spezie

Anche il Vermouth, tra l'altro, lega la propria tradizione a quella del vino che, in queste terre, è una vera eccellenza. Le sue origini sono antichissime, sembra, addirittura, che affondino le proprie radici nei primi secoli dopo Cristo quando si cominciò a produrre un vino a base di erbe impiegato, nel corso dei secoli, a scopo terapeutico. Alla fine del XVIII secolo i produttori piemontesi misero a punto una ricetta che differenziava la bevanda locale da quelle simili che si erano diffuse, nel tempo, in altre zone del continente. Il Vermouth di Torino era, infatti, più amabile ed aromatico ed in breve tempo fece parlare di sé in tutto il mondo. Non a caso, oggi la bevanda è uno degli aperitivi più apprezzati della tradizione italiana ed è anche un apprezzato ingrediente per la preparazione di alcuni cocktail classici tra cui il Martini, l'Americano, il Manhattan e il Negroni. Non meraviglia, dunque, che a partire dal 2017 il delizioso vino speziato piemontese abbia ottenuto il riconoscimento della Indicazione Geografica. Al fine di salvaguardarne e valorizzarne la tradizione, nello stesso anno è nato l'Istituto del Vermouth di Torino che ne garantisce la qualità e promuove il prodotto sia in Italia che all'estero anche con interessanti eventi ed iniziative.

Vuoi saperne di più sul Vermouth di Torino e la sua tradizione? Leggi qui per scoprirne storia, caratteristiche ed utilizzi

Vermouth - aperitivo

Viaggio nelle Langhe tra sapori e folklore

Sebbene i rinomati vini ed i liquori delle Langhe siano sicuramente ottimi sorseggiati da soli, il loro abbinamento con altre eccellenze del territorio si rivela un perfetto matrimonio di sapori e tradizioni. Come non pensare, ad esempio, alle tonde Nocciole Piemonte. Insignite del prestigioso marchio IGP per la loro unicità, sono un prezioso ingrediente per la preparazione di dolci deliziosi come la torta di nocciole e, naturalmente, il famoso gianduia, nato a Torino all'inizio del 1.800 per risparmiare sulla produzione del cioccolato. All'epoca, infatti, a causa del blocco economico imposto da Napoleone, il cacao era divenuto raro e costoso e per ridurre i costi da sostenere per poterlo produrre, il maitre chocolatier Michele Prochet aggiunse all'impasto proprio le nocciole tritate finemente, in modo da diminuire le dosi di cacao. Altra eccellenza della tradizione enogastronomica langarola, il tartufo bianco di Alba, nella foto in basso, è una vera leccornia per palati fini e ricette di grande pregio e raffinatezza. Passeggiando per le vie di Alba fa bella mostra di sè dalle vetrine di numerosi negozi esclusivi e se ne può assaporare il gusto in tanti,ssimi piatti locali ai quali conferisce un profumo inconfondibile (ve ne abbiamo parlato qui). Sono stati proprio i sapori di queste eccellenze ad ispirare la ricetta di un altro liquore che racchiude l'essenza delle Langhe in ogni sorso. Si tratta di un innovativo gin tutto italiano prodotto da Wolfrest che unisce, in un solo distillato, le nocciole del territorio, il tartufo bianco di Alba ed il Ginepro. Leggi qui per saperne di più.


Tartufo Bianco
 
E per chi durante i propri viaggi ama nutrirsi anche di cultura e di folklore, l'appuntamento è ad Asti nel periodo del Palio che si svolge ogni anno nel mese di settembre. Si tratta di un'antica corsa di cavalli montati “a pelo”, vale a dire senza sella, le cui prime notizie certe risalgono al 1275. Alla competizione tra i fantini dei Rioni, i Borghi cittadini e i Comuni della provincia di Asti, si affianca uno scenografico corteo che vede sfilare per le vie della città ben 1.200 figuranti in costume medievale. Non meno affascinante il Palio degli Asini ad Alba, durante il quale nove borghi cittadini cercano di aggiudicarsi l'ambito drappo colorato cavalcando un mulo. Ad accompagnare i festeggiamenti, un grandioso corteo di 1.000 figuranti che, anche in questo caso, portano indietro nel tempo le vie del centro storico con i loro magnifici abiti medievali. Vi abbiamo parlato qui del folkloristico Palio di Asti e di ciò che lo rende così affascinante.

DA VEDERE NELLE LANGHE E ROERO: VAI ALLA GUIDA

Leggi anche:
Torino: 4 idee per uno spettacolare weekend
Il Parco di Stupinigi lungo le Rotte del Re

CONSIGLI PER IL WEEKEND
I PIU’ BEI MONUMENTI ITALIANI DA VISITARE
Saperne di più su GUSTO
Correlati per distretto Langhe e Roero
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Altri luoghi da visitare
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati