Il museo delle figure animate
Riaperto i primi di Agosto dopo la lunga chiusura dovuta all’emergenza sanitaria (trovate tutte le informazioni su orari di visita e programmazione degli spettacoli sul sito ufficiale), il Museo delle marionette è frutto del lungo lavoro di ricerca, collezionismo, studi di Antonio Pasqualino, antropologo e cultore della storia delle tradizioni della sua terra, la Sicilia. È anche grazie a lui che questa forma di teatro non andò perduta nella seconda metà del Novecento, quando sembrava avviarsi verso l’oblio. In particolare è il mondo dei Pupi Siciliani ad aver assunto rilievo nella sua ricerca e nel museo, nel quale si possono ammirare non solo centinaia di esempi di marionette di ieri e di oggi, ma testi di scena, teatrini, arredi d’epoca.
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In verità non è corretto usare pupi, marionette e burattini come sinonimi. Le creature di legno, pezza o metallo che vengono mosse e sorrette da fili o asticelle e rappresentano dei personaggi su un piccolo palcoscenico, si distinguono l’una dall’altra per alcune caratteristiche tecniche (giunture mobili, materiali, possibilità di movimento: ve ne abbiamo parlato in questa gallery). Ma ciò che distingue nettamente i pupi siciliani è la loro narrazione: le loro opere sono legate alle Crociate e ai Paladini di Francia, ai romanzi cavallereschi del ciclo carolingio, dei quali hanno scritto, fra gli altri, Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo e Torquato Tasso. Il museo palermitano custodisce oltre 5.000 pezzi fra marionette, pupi, burattini, ombre, attrezzature sceniche e cartelloni provenienti da tutto il mondo. In particolare si trova qui la più vasta e completa collezione di pupi di tipo palermitano, catanese e napoletano. Vi sono anche scenografie ‘celebri’, realizzate da artisti come Renato Guttuso, Enrico Baj.
Marionette indonesiane
Materiale unico e prezioso su questo affascinante aspetto della cultura siciliana, ma il museo ha anche un grande respiro internazionale, e nel suo percorso ‘usa’ il teatro delle marionette come filo rosso che unisce tantissime tradizioni europee e mondiali. Chiara è l’intenzione di discostarsi dal “veleno del particolarismo locale, quel senso di insularità di cui Sciascia parlava come di un male oscuro”. Ecco dunque che accanto ai pupi siciliani ci sono quelli napoletani e belgi. Ci sono oggetti di scena provenienti da Spagna e Francia. Marionette, burattini e simili da Thailandia, Birmania, Vietnam, India e tanti altri paesi e continenti.
Al Museo è poi annessa la Biblioteca Giuseppe Leggio che comprende circa settemila volumi su pupi e marionette e sulle tradizioni popolari, con copioni manoscritti e dispense cavalleresche di due, trecento anni. Inoltre, le iniziative, come l’annuale Festival di Morgana, offrono la possibilità di assistere non solo agli spettacoli della tradizione, ma anche alle sperimentazioni più contemporanee, perché quest’arte non si limiti all’osservazione del passato ma possa evolversi in un futuro brillante.
Nei dintorni
Il Museo delle Marionette si trova all’interno dell’ex Hôtel de France, edificio di grande interesse architettonico e storico situato nel centro storico di Palermo, nel quartiere Kalsa, dove si trova anche un altro interessante museo siciliano, la Galleria di Arte Moderna, che offre uno spaccato sulla Belle Époque palermitana: ve ne abbiamo parlato in questo articolo. Inoltre, si trova a due passi dallo Steri, palazzo monumentale la cui storia è anche legata a un periodo oscuro della città (e dell’Europa intera), quello dell’Inquisizione: ve ne abbiamo parlato qui.
Palazzo Chiaramonte Steri
Palermo è una città ricca di storia, di arte, cultura. Di palazzi, chiese, teatri. Abbiamo provato a riassumere tutto quello che c’è da vedere di più suggestivo in questo articolo. Se in generale vi interessano marionette e giocattoli, qui vi abbiamo raccontato cinque tradizioni da non perdere con relativi itinerari per scorprirle. Mentre in questo articolo vi consigliamo cinque itinerari per scoprire l'artigianato siciliano.