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Sicilia, alla scoperta dell'"Oro Verde" dell'Etna

I Pistacchi di Bronte DOP sono un'eccellenza siciliana ed un vero e proprio patrimonio del "made in Italy"

pistacchi
©101cats/iStock
Pistacchi
Sono i terreni vulcanici dell'Etna il segreto dei preziosi pistacchi Bronte. Alle falde del vulcano, in un territorio compreso tra i 400 e i 900 metri di altitudine, gli alberi di pistacchio ricavano tutto il nutrimento necessario per crescere sani e rigogliosi favorendo lo sviluppo, nei loro frutti, di caratteristiche uniche che non trovano eguali in nessun altra parte del pianeta. All'ombra dell'Etna, nei soli comuni di Bronte, Adrano, Biancavilla e Ragalna, nasce, dunque, uno dei frutti più pregiati della ricca tradizione agroalimentare siciliana, un frutto che, non a caso, ha meritato l'appellativo di “Oro Verde” oltre che il prestigioso riconoscimento dell'Unione Europea che, nel 2009, ha insignito il Pistacchio di Bronte del marchio DOP. Chi deciderà di raggiungere la bella cittadina siciliana, uno dei comuni più vasti della provincia catanese, scoprirà un vero e proprio patrimonio del “made in Italy” declinato nelle più svariate prelibatezze e rimarrà incantato dalla bellezza di una località che custodisce preziose testimonianze di epoche lontane.

E' proprio a Bronte, infatti, che viene prodotto l'80% dei pistacchi siciliani e la città, assieme agli altri comuni della DOP, dona quasi il 100% della produzione italiana del pregiato frutto. Il loro magnifico color smeraldo, la consistenza grassa e resinosa ed il profumo intenso ed irresistibile fanno di questi pistacchi un frutto unico nel suo genere che può contare su una diffusione inferiore rispetto alla più comuni varietà di Iran, Turchia ed America soltanto a causa del prezzo più elevato. D'altronde l'”Oro Verde” dell'Etna è un prodotto di qualità sopraffina che, tra le proprie peculiarità, annovera quella di essere una coltura a produzione biennale. I produttori, infatti, praticano la scozzolatura delle gemme di un'intera produzione per indurre la pianta a produrre ad anni alterni. Questo espediente consente di ottenere un raccolto di qualità superiore ed una resa maggiore delle piante, basti pensare che dalla sola zona di Bronte, con una superficie di quasi 3.000 ettari, si ricavano più 2.000 tonnellate di pistacchi.



Il raccolto, che comincia nel mese di agosto e si protrae sino agli inizi di settembre, è un'operazione molto complessa che viene effettuata esclusivamente con tecniche manuali. I pistacchi vengono distaccati dai rami della pianta ad uno ad uno dai raccoglitori che rimangono in equilibrio sui sassi di lava e si aggrappano con una mano alla pianta mentre con l'altra fanno scivolare i frutti all'interno di una sacca di tela legata attorno al collo. Questa tecnica consente di raccogliere circa 20 chili di pistacchi al giorno ma, nei terreni più impervi ed accidentati, la procedura viene semplificata stendendo, semplicemente, un telo al di sotto degli alberi. Ogni anno, alla fine di settembre, il pregiato frutto locale viene celebrato a Bronte con una sagra che coinvolge tutto il centro cittadino dove, per l'occasione, vengono proposte suggestive ricostruzioni di antiche ambientazioni tipiche della civiltà contadina con accessori e strumenti d'epoca che consentono di far rivivere attività e mestieri dei tempi che furono. Durante la manifestazione è possibile gustare le delizie preparate con i pistacchi oltre che i frutti al naturale.

“L'Oro Verde” di Bronte, infatti, viene impiegato come ingrediente per la preparazione di tantissime deliziose ricette. Primo su tutti il gustoso pesto di pistacchi, ideale per il condimento di saporiti primi piatti. Gelaterie e pasticcerie lo utilizzano per la realizzazione di vere e proprie leccornie che spaziano dal famoso gelato, dalla consistenza cremosa e pastosa, sino ai dolci più gustosi della tradizione nei quali, sempre più spesso, si fa ricorso al pistacchio in sostituzione della mandorla, autentica regina della pasticceria siciliana. Da non perdere, dunque, un assaggio dei ghiotti croccanti, delle fillette, simili ai savoiardi, dei torroni, dei torroncini, delle cassate e, naturalmente, di paste e torte di ogni genere e sorta.



Un viaggio alla scoperta del prelibato pistacchio di Bronte DOP si rivelerà, inoltre, un'ottima occasione per scoprire le bellezze del territorio in cui cresce così delizioso. Adagiata tra le falde dell'Etna, il fiume Simeto e le prime propaggini dei monti Nebrodi, infatti, Bronte è un vero concentrato di meraviglie paesaggistiche e preziose testimonianze storiche. Il suo territorio, con ben 25.000 ettari di estensione, si distingue per la sua varietà di ambienti e di scenari differenti che spaziano dai 380 metri di altitudine sino ai 3.350 del cratere del vulcano ed alla cima del monte Soro, rendendolo un vero e proprio scrigno di biodiversità. Non a caso il comune ricade all'interno di ben due Parchi naturali, quello dell'Etna e quello dei Nebrodi e di altre due magnifiche aree protette come quella delle Forre Laviche del Simeto ed il Parco Fluviale dell'Alcantara nel cui territorio cresce un'altro prezioso frutto della tradizione siciliana: la prelibata noce di Motta Camastra (ve ne abbiamo parlato qui).

Leggi qui per scoprire come vivere un'avventura emozionante esplorando le profonde Gole del'Alcantara.

Chi visiterà i dintorni di Bronte, dunque, scoprirà che i territori che circondano la città offrono davvero numerose attrazioni per gli amanti della natura - che possono contare su innumerevoli escursioni attraverso boschi secolari solcati da freschi torrenti, placidi laghi e selvaggi paesaggi lavici - ma anche dei prodotti della terra. Alle coltivazioni dei preziosi pistacchi, infatti, si alternano vasti vigneti, castagneti, uliveti che donano il prelibato Olio Monte Etna DOP (ve ne abbiamo parlato qui), bellissimi ciliegi, su cui nascono le deliziose Ciliegie dell'Etna DOP, e piante di fichidindia che, condotte sulle pendici dell'Etna dal continente americano, hanno trovato sui territori lavici del vulcano un ambiente ideale per sviluppare caratteristiche di eccellenza che, non a caso, sono valse ai loro dolcissimi frutti il riconoscimento della DOP.

Leggi qui per scoprire di più sui prelibati fichidindia dell'Etna.



Il centro storico di Bronte non si rivelerà meno ricco di sorprese. Nata nel XVI dall'unione dei 24 antichi Casali nell'unico Casale di Bronte, la cittadina sfoggia un pittoresco intreccio di tortuose stradine e ripide scalinate che svelano incantevoli scorci dalle suggestioni arabeggianti. Visitando i quartieri storici, che si snodano attorno al Santuario dell'Annunziata e alle chiese della SS. Trinità e di Maria SS. del Soccorso, si scopriranno veri e propri tesori. Da non perdere una passeggiata lungo Corso Umberto, cuore pulsante della vita cittadina, al cui imbocco dal lato di Catania, ci si potrà affacciare dal belvedere dello Scialandro che regala una veduta splendida dell'Etna, della Valle del Simeto e del Monte Soro. Proseguendo lungo il corso, lastricato con pietre laviche, si potrà ammirare un affascinante susseguirsi di chiese, piazze, eleganti negozi e frizzanti locali, che culmina in Piazza Spedalieri, sulla quale si affaccia il Real Collegio Capizzi (ve ne abbiamo parlato qui), con la sua ricca biblioteca e la pinacoteca, a lungo considerato come uno dei principali centri di cultura siciliana. Non meno affascinante, infine, una visita alla Ducea Nelson, chiamata il Castello, che comprende l'antica residenza dei Nelson, oggi adibita a museo, i resti dell'abbazia benedettina Maria Santissima, la chiesetta di Santa Maria Maniace, il lussureggiante giardino inglese, ed il grande parco esterno adornato con magnifiche sculture in pietra lavica.

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