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Veneto, sulle Colline del Prosecco Patrimonio dell'Umanità

Alla scoperta della terra del Prosecco e delle sue meraviglie paesaggistiche

colline del prosecco veneto
©ArtMassa/iStock
Colline del Prosecco
Quando si innalza un bel calice di prosecco per fare un brindisi se ne apprezza la freschezza, il gusto equilibrato e l'irresistibile effervescenza che lo ha reso famoso ed amatissimo in tutto il mondo. Difficilmente, invece, ci si sofferma a pensare alla tradizione che c'è dietro questa eccellenza italiana. Un tradizione che si rivela essere il frutto di una perfetta sinergia tra un territorio prodigo di frutti di qualità superiore ed una tecnica di produzione sopraffina. Quando si sorseggia, dunque, un buon bicchiere di prosecco sarebbe giusto rendere giustizia al pregiato nettare ricordando che dentro la bottiglia che lo contiene c'è molto più di un vino spumeggiante da bere in compagnia. Sarebbe bello, quindi, prendere in considerazione la possibilità di organizzare un viaggio alla scoperta della splendida terra da cui nasce il vino frizzante per eccellenza, in modo da poterne apprezzare le innumerevoli bellezze paesaggistiche e saperne di più sul suo prodotto più famoso, per poterlo, poi, gustare con maggiore consapevolezza. Raggiungendo le Colline del Prosecco, adagiate tra Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, si scoprirà, infatti, un territorio estremamente ricco di attrattive che, non a caso, nel 2019 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

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Il fascino di questa splendida zona del Veneto risiede nella perfetta interazione tra uomo e natura che, assieme, hanno creato paesaggi incantevoli. Esplorando le Colline del Prosecco si scoprirà un ambiente dalla struttura geomorfologica davvero interessante, caratterizzata dalla presenza di particolari formazioni chiamate hogback che si presentano come rilievi con creste strette e pendii molto ripidi che possono raggiungere un livello di pendenza anche del 50%. Una tale conformazione del territorio sembrerebbe rendere molto difficile l'attività agricola. Eppure la terra, qui, viene lavorata sin da epoca medievale grazie all'abilità dei viticoltori che, nel corso dei secoli, strappando aree coltivabili ai territori impervi, hanno plasmato il paesaggio conferendogli il peculiare aspetto a scacchiera ed hanno messo a punto una tecnica spumantistica diventata una vera e propria fonte di ispirazione, tanto da aver dato luogo alla fondazione, nel 1865, della prima Scuola Enologica d'Italia, ancora oggi attiva.

Natura incontaminata e paesaggi dalle geometrie curiose e sorprendenti accompagnano ogni viaggio alla scoperta della terra del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG nella quale si incastonano incantevoli borghi, fortezze ed abbazie. Tra queste splendide colline venete, inoltre, si snoda, per ben 90 chilometri, la magnifica Strada del Prosecco. Si tratta del primo itinerario enoturistico nato in Italia e può essere percorso in auto oppure, per chi desidera sperimentare il contatto più autentico con la natura, in sella ad una bicicletta o a piedi, prevedendo, magari, un viaggio di più tappe durante il quale, ad ogni sosta, ci si potrà lasciar conquistare dalla bellezza degli scenari e dal gusto dei prodotti tipici che spaziano, naturalmente, dal vino sino a deliziosi formaggi e salumi locali.



Il modo migliore per intraprendere l'esplorazione delle Colline del Prosecco è partire proprio dalla Scuola Enologica di Conegliano, dove si potranno apprendere interessanti informazioni sulla tradizione spumantistica locale ed organizzare visite guidate alle cantine, alla Bottega del vino ed al vicino Museo Enologico. Per ammirare una splendida veduta sulle morbide Colline del Prosecco vale la pena raggiungere il piccolo borgo di Collabrigo mentre, visitando Rua di San Pietro di Feletto, ci si troverà al cospetto di un magnifico eremo camaldolese di epoca seicentesca. Merita assolutamente un visita, inoltre, la splendida pieve romanica di San Pietro di Feletto, risalente al XII secolo, che si affaccia sui vigneti e custodisce un interessante affresco raffigurante il Cristo della Domenica, che venne rappresentato circondato da attrezzi per la viticoltura a dimostrazione di come, sin dall'antichità, questi territori fossero vocati all'attività vinicola.

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Ridiscendendo verso Refrontolo, ci si troverà al cospetto di uno scenario che sembra uscito da una cartolina d'altri tempi: quello offerto dal Mulinetto della Croda, un magnifico mulino ad acqua ancora perfettamente funzionante (oggi sede di un museo) che sembra emergere direttamente dalle rocce, circondato da rigogliosi boschi e vigneti. Una veduta davvero caratteristica e rilassante che farà venir voglia di soffermarsi a contemplare la bellezza della natura, accompagnati dal dolce suono dell'acqua, ma che susciterà ancor di più la curiosità di andare oltre per scoprire quali altre meraviglie ha in serbo il proprio itinerario. Proseguendo verso nord, ad esempio, passando per l'antico borgo di Rolle, si raggiunge Follina che custodisce una magnifica abbazia cistercense del XII secolo. Un tempo il borgo era noto per la lavorazione della lana ed infatti evidenti segni di questa antica attività sono ancora ben visibili nelle architetture rurali disseminate sul territorio.



Non lontano da Follina, Cison di Valmarino si rivelerà una tappa dalle innumerevoli attrattive. Dominata da uno scenografico castello, la località è inserita nel circuito dei Borghi Più Belli d'Italia e si offre, tra l'altro, come interessante punto di partenza per intraprendere alcuni affascinanti itinerari come le Vie dell'Acqua, che regalano numerosi scorci su pittoreschi mulini e lavatoi, e la Strada dei Cento Giorni, un percorso tracciato dalle donne del posto nell'inverno del 1917 per favorire il transito dei soldati. Da non perdere, inoltre, una sosta nei vicini borghi di Santa Maria e Lago, punteggiati da case in pietra ed affacciati sui laghi di Revine, dove si estende l'interessante Parco Archeologico Didattico Livelet.

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Lasciato Cison ed i suoi dintorni, può cominciare la discesa alla volta di Solighetto, dove si erge Villa Brandolini, sede del Consorzio Tutela del Vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg oltre che di numerose mostre ed eventi culturali. Salendo verso Farra di Soligo ci si renderà immediatamente conto di come il paesaggio si fa più movimentato. Le colline, qui, sono più ripide e scoscese e, nella zona di Corbeltaldo e Cartizze, si estendono, magnifiche, davanti agli occhi dei viaggiatori che potranno godere di uno splendido panorama fatto di "chioccole" (i coni collinari) e "casére", i tipici fienili della zona. Proseguendo, invece, alla scoperta della zona tra Follo e Santo Stefano si potranno esplorare le colline del Prosecco Superiore Docg.

Ultima tappa della Strada del Vino, Valdobbiadene veglia sulla terra del prosecco dall'alto del colle su cui è adagiata. Sede di numerose cantine e ristoranti in cui assaggiare gli ottimi prodotti locali, è anche un luogo perfetto per intraprendere altri interessanti itinerari negli itinerari. Il suo territorio, infatti, si estende fino a 1.500 metri di altitudine ed offre numerosi spunti per gli amanti del trekking e delle giornate a tu per tu con la natura. Camminando a piedi oppure in sella ad un cavallo o ad una mountain bike, si potranno raggiungere pittoresche malghe immerse in scenari mozzafiato dove degustare ed acquistare i prodotti della tradizione, come i pregiati formaggi Monte Cesen e Montasio DOP. A Miane, inoltre, nella stagione giusta, si potranno assaggiare, i pregiati Marroni di Combai IGP.

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Per chi volesse far ritorno al punto di partenza, a Conegliano, è possibile effettuare ancora interessanti tappe alla scoperta delle Colline del Prosecco e delle loro meraviglie. Lungo il percorso meritano, ad esempio, una sosta Guia e Campea, dove ammirare alcuni dei più bei belvedere sulle vigne di tutta la zona. Oltre il fiume Soligo, passando per Pedeguarda, si raggiunge, invece, il piccolo centro di Farrò, un luogo di pace immerso tra folti boschi e rigogliosi vigneti. Gli amanti del vino non potranno, inoltre, rinunciare a fermarsi a Corbanese nel periodo dell'annuale Mostra del Vino Superiore dei Colli in primavera, durante la quale si potranno degustare pregiati nettari accompagnati da spiedo e polenta, mentre gli amanti delle passeggiate nella natura rimarranno incantati da Cozzuolo, Carpesica e Ogliano che, tra case coloniche e magnifici sentieri escursionistici, accompagneranno i visitatori nel loro viaggio di ritorno verso l'ormai, di nuovo, vicina Conegliano.

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