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Toscana piatti tipici ricetta Frittelle di riso San Giuseppe

Toscana, frittelle di riso per festeggiare i papà

Dolci di origine medievale, vengono chiamati anche "frittelle di San Giuseppe" perchè preparati tradizionalmente il 19 Marzo

dolce fritto con zucchero<br>
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Frittelle
Le frittelle di riso sono un dolce fritto tipico della cucina toscana, solitamente preparato il 19 marzo, giorno della festa del papà, proprio come le zeppole di San Giuseppe a Napoli. La preparazione ha origini molto antiche ed è citata in un ricettario del XV secolo.

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LA TRADIZIONE La tradizione delle frittelle di San Giuseppe è in Toscana molto antica, tanto da essere tramandata già dal “Libro de arte coquinaria” di Maestro Martino de’ Rossi nel Cap. V (“Per far ogni frictella”): “Fa’ cocere il riso molto bene ne lo lacte, et cavandolo fora per farne frittelle observerai l’ordine et modo scripto di sopra (allude alle ricette precedenti in cui si parla di “fare le frittelle tonde con mano overo in quale altra forma ti piace, mettendole a frigere in bono strutto o botiro, overo in bono olio”), excepto che non gli hai a mettere né caso (formaggio) né altro lacte”. Martino, ticinese di nascita, fu attivo a Milano come cuoco degli Sforza e nella Roma papale di Martino V nella seconda metà del XV secolo, dove ebbe frequentazioni assidue con gli umanisti e in particolare con il Plàtina, fiorentino di nascita. Il riso a quel tempo era misconosciuto: nella cucina medievale era utilizzato in polvere allo stesso livello di una spezia o per addensare minestre e salse, mentre furono proprio gli Sforza ad inaugurarne le coltivazioni nella Pianura Padana.

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LA DENOMINAZIONE E’ un dolce tipico della tradizione gastronomica toscana e in quanto fritto, è cucinato anche durante il Carnevale.

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LE CARATTERISTICHE A un primo sguardo potrebbero sembrare castagnole: hanno l’aspetto di paline dorate ricoperte da zucchero semolato. L’interno presenta una consistenza morbida grazie all’amido contenuto nel riso utilizzato.

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LA PRODUZIONE A Marzo le frittelle di riso sono presenti in tutta la Toscana. Alcuni luoghi sono conosciuti grazie al legame con questo dolce “povero” dedicato alla festa del papà e alle feste o sagre che organizzano intorno a questo evento: San Donato in Collina (FI) fino a fine Marzo ogni sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00 di sera. A Lupicciano-Pistoia intorno al 23 Marzo, tutte le donne del paese si preparano già la sera prima al grande evento e la festa inizia dalle 14.30 in tutte le piazze con tanta musica e intrattenimenti per i più piccoli. Corsalone-Chiusi della Verna (AR) il 30 Marzo organizza la distribuzione di frittelle dalle 9 di mattina fino alle 19.00.

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LA CULTURA I frittelai, così erano chiamati a Siena coloro che le friggevano, hanno sempre cercato di tenere segreta la ricetta tentando di far nascere delle diatribe sulla sua preparazione, sull’uso della farina e sulla varietà di riso da utilizzare. A Prato vige il detto “San Giuseppe non si fa senza frittelle”, una cultura talmente radicata da diventare un modo di dire.

IN CUCINA Le frittelle di riso possono essere gustate a ogni ora del giorno. Per quanto riguarda il riso da utilizzare, si consiglia l'Originario, dai chicchi piccoli e molto amidacei, adatto alle preparazioni di dolci. Per la frittura è indicato il delicatissimo e fruttato olio toscano.

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LA RICETTA Frittelle di San Giuseppe. Ingredienti 200 gr. di riso Originario; 1 l. di latte; 2 uova; 100 gr. di farina; 50 gr. di burro; 2 cucchiai di rhum; Olio toscano q.b.; 50 gr. di zucchero; 1 cucchiaino di bicarbonato; Sale q.b.

In una pentola bollite il latte con un pizzico di sale, versatevi il riso e, quando il riso avrà in parte assorbito il latte, aggiungete il burro e, poco dopo, lo zucchero. Fate cuocere fino a quando il riso non avrà assorbito tutto il latte, poi lasciate raffreddare; a questo punto aggiungete i tuorli d’uovo, la farina, il rhum, il bicarbonato e mescolate bene. In una terrina montate a neve gli albumi d’uovo, versateli nell’impasto e amalgamate bene. Preparate quindi delle palline con l’impasto, passatele nella farina e cuocetele in una padella con l’olio preriscaldato. Toglietele con una paletta forata, mettetele in un piatto, spolveratele di zucchero semolato e servite. Accorgimenti: Fate assorbire bene tutta la quantità di latte durante l’ebollizione iniziale. (gustissimo.it)

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IL TERRITORIO Siena, insieme a Firenze e Pisa, è uno dei centri artistici più frequentati della Toscana. Nota nel mondo per il famoso Palio, è stata ed è vera protagonista della storia Toscana ed Europea. Di probabile origine etrusca, è però nel periodo medievale che trova una sua più marcata identità, come dimostra il fiorire di artisti e di correnti specifiche nel corso del XIII e XIV secolo. Legata filo doppio da interessi bancari con lo stato dell Chiesa - come ricorda anche la lupa posta di fronte al Duomo - buona parte della storia della città è caratterizzata dai continui scontri con Firenze, fino alla definitiva capitalazione nella metà del ‘500. Dal 1995 l’intera città è stata insignita del titolo Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Decisamente notevoli anche i dintorni di Siena, con i borghi caratteristici del Chianti, della Val D’Orcia e delle Crete Senesi. Siena è quindi un buon punto di partenza per scoprire alcuni dei luoghi più caratteristici della Toscana. VISITA LA TOSCANA: VAI ALLA GUIDA

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