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albicocche del vesuvio ricette frutta estate campania

Le dolci albicocche alle falde del Vesuvio

Sulle pendici del vulcano campano crescono da secoli frutti prelibati che traggono dalle peculiarità di questi terreni le loro caratteristiche di eccellenza

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Courtesy of ©Guarracino/Wikimedia Creative Commons CC BY-SA 3
Albicocche del Vesuvio
All'ombra dell'imponente Vesuvio la frutta cresce ottima e abbondante. In particolare le albicocche, alle falde del vulcano campano, rappresentano una vera eccellenza con decine di varietà autoctone differenti tutte caratterizzate da un sapore dolcissimo e da un profumo intenso che le rende una vera e propria prelibatezza da gustare nelle calde giornate estive.

LA TRADIZIONE Introdotte in Italia dai Romani, le albicocche crescono all'ombra del Vesuvio sin dal I secolo d.C. quando Plinio il Vecchio vi accennò nei suoi scritti. Bisogna andare avanti di qualche secolo, però, e in particolare fino alla fine del XVI, per rinvenire le prime testimonianze che fanno riferimento ad una coltivazione intensiva del frutto sulle pendici del vulcano. Gli scritti dello scienziato napoletano Gian Battista Della Porta individuano due differenti tipologie di albicocche che crescevano nella zona che vengono descritti nell'opera Suae Villae Pomarium. Si tratta delle Bericocche, di forma tonda e dalla polpa bianca, molle e attaccata al nocciolo, e le Chrisomele (dal Greco chrisomelos, “mele d'oro”), più pregiate, variopinte e dalla polpa non aderente al nocciolo. L'Albicocca Vesuviana, in realtà, oggi conta decine di varietà autoctone differenti, tutte coltivate alle falde del vulcano campano dai cui terreni fertilissimi e ricchi di potassio e minerali traggono le loro eccellenti proprietà.

LA DENOMINAZIONE La denominazione Albicocca del Vesuvio, insignita del marchio PAT, fa dunque riferimento a numerose differenti varietà del frutto che hanno in comune alcune caratteristiche e, soprattutto, la zona di produzione all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio che rappresenta l'elemento distintivo di questo pregiato frutto campano che ambisce al prestigioso riconoscimento della IGP.

LE CARATTERISTICHE Così tanti ecotipi di albicocca non possono che presentare peculiarità differenti legate, soprattutto, all'aspetto, al sapore e al profumo. Le numerose varietà possono essere riconosciute l'una dall'altra osservandone le dimensione, la levigatezza della buccia, la dolcezza o l'intensità delle note aromatiche. Le albicocche vesuviane, però, presentano anche caratteristiche comuni che ne permettono l'individuazione in un'unica denominazione. Tutti i frutti, infatti, sono caratterizzati da una bella polpa gialla e zuccherina, dal profumo intenso e dal colore giallo aranciato della buccia sulla quale sono presenti evidenti note rosse sia sotto forma di sfumature uniformi, sia con l'aspetto di caratteristici puntini.

LA PRODUZIONE Un altro elemento che accomuna gli ecotipi dell'Albicocca del Vesuvio è il periodo medio-precoce di maturazione. Il raccolto, infatti, inizia già a partire dalla metà del mese di giugno. La Campania rappresenta la più importante regione italiana per quanto riguarda la coltivazione delle albicocche, con una produzione che si attesta su quasi 50.000 tonnellate di frutti, di cui circa l'80% proviene proprio dall'area del Vesuvio.

LA CULTURA Dal termine di origine greca Chrisomele deriva quello dialettale di “crisommole” con il quale vengono chiamate le albicocche nella zona. Anche le differenti varietà di Albicocca Vesuviana vantano nomi particolarmente “pittoreschi”, tra i quali i più particolari sono, ad esempio, Baracca, Boccuccia Liscia, Boccuccia Spinosa,Pellecchiella, Portici, Ceccona, Palummella, Vitillo, San Castrese, Fracasso, Cafona, Prete, Prete bello, Taviello, San Francesco, Setacciara e Acqua di Serino.

IN CUCINA Destinate, soprattutto, al consumo diretto e fresco, le Albicocche del Vesuvio risultano particolarmente richieste dall'industria di trasformazione anche per la produzione di marmellate, succhi, sciroppi, nettari e canditi. Merita, infine, un assaggio anche la versione sotto sciroppo che si presta a differenti utilizzi. In ogni caso, con la loro dolcezza, le albicocche sono perfette per preparare numerosi piatti stuzzicanti e saporiti, in particolare ottimi dolci che mandano in visibilio i palati di grandi e piccini.

La ricetta: Crostata di Albicocche del Vesuvio. Ingredienti: Per la marmellata: 1,5 chilogrammi di Albicocche del Vesuvio, il succo di un limone, 300 grammi di zucchero. Per la frolla: 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, 140 grammi di zucchero, un uovo intero, un tuorlo, la scorza di un limone. Cominciate preparando la marmellata. Scegliete delle albicocche mature e dalla buccia uniforme. Tagliatele a spicchi rimuovendo il nocciolo, sistematele in una terrina e aggiungetevi lo zucchero. Spremete, quindi, il limone e, con l'aiuto di un colino, filtratene il succo aggiungendo anch'esso alle albicocche. Coprite il recipiente e lasciate macerare per circa dodici ore. Trasferite il composto in una pentola e portatelo a ebollizione mescolando di tanto in tanto. Lasciate cuocere così per circa 30 minuti rimuovendo l'eventuale schiuma che potrebbe formarsi se la buccia delle albicocche presentava qualche macchia. Quando la confettura avrà raggiunto il giusto livello di densità, spegnete il fuoco e travasatela all'interno di vasetti in vetro a chiusura ermetica sterilizzati, che capovolgerete per creare l'effetto sotto vuoto. Quando i vasetti si saranno freddati la marmellata sarà pronta all'utilizzo. Nel frattempo occupatevi della preparazione della frolla lavorando la farina ed il burro tagliato a tocchetti ed aggiungendo, poi, lo zucchero che potrà essere a velo se desiderate una frolla più compatta oppure semolato se preferite una consistenza più granulosa. Aggiungete, quindi, anche la scorza di limone e le uova impastando rapidamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Avvolgete, quindi, il panetto nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno mezz'ora. Stendete, quindi, la frolla con il mattarello ottenendo uno spessore di 3-4 millimetri, e sistematela all'interno di uno stampo per crostata di circa 25 centimetri precedentemente imburrato e infarinato. Sistemate accuratamente l'impasto sui bordi e livellatelo, e quello in eccesso conservatelo per la decorazione. Bucherellate il fondo della crostata con una forchetta, poi aggiungete la marmellata aiutandovi a livellarla con il dorso di un cucchiaio oppure una spatola. Ricavate dall'impasto avanzato delle striscioline utilizzando un coltello oppure un tagliapasta, poi adagiatale sulla superficie della crostata incrociandole per ottenere il classico motivo a reticolato. Infornate, quindi, a 180° per circa 45 minuti, poi lasciate freddare e servite in tavola.

IL TERRITORIO Zona di elevato interesse storico, geologico e naturalistico, il Parco Nazionale del Vesuvio racchiude preziosi tesori disseminati in località ricche di fascino come Ercolano che custodisce i famosi magnifici scavi archeologici dell'antica città di Haercolanum, distrutta dall'eruzione del vulcano del 78 d.C., e le splendide Ville Vesuviane del Miglio d'Oro tra le quali si distingue quella di Campolieto che oggi fa da prestigiosa cornice ad interessanti eventi culturali e di intrattenimento.

DA VEDERE A ERCOLANO: VAI ALLA GUIDA

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