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Prodotti PAT Lazio ricetta con Cavatelli di Vitorchiano

Lazio, a Vitorchiano la pasta più famosa della Tuscia

Il Cavatello PAT è simbolo del borgo laziale. Ottimo anche con il salame lucano

pasta tipica Vitorchio, Viterbo
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Cavatelli
Prodotto tradizionale laziale, il cavatello nasce dalle mani esperte delle massaie di Vitorchiano. Diventato una delle più importanti tradizioni culinarie del borgo, viene apprezzato anche al di fuori della Tuscia. La specialità gastronomica del comune viterbese è stata riconosciuta dal Ministero italiano delle politiche agricole come uno dei prodotti tipici della tradizione del Lazio.
 
LA TRADIZIONE Oltre a essere un prodotto agroalimentare della tradizione è legato indissolubilmente alla terra dalla quale ha origine diventando allo stesso tempo simbolo della cultura agricola e storica di questa parte della Tuscia. Questo antico formato di pasta nasce in Molise e si diffonde in tutto il Sud Italia, moltiplicando le interpretazioni gastronomiche di primo piatto in Basilicata, Puglia, Campania e Sicilia. Si racconta che Federico II fosse ghiotto di questa pasta e la leggenda lo vuole addirittura come suo inventore. Nel Lazio - a Vitorchiano - nascono con una forma diversa rispetto al Meridione e sono tradizionalmente conditi con sugo di pomodoro, aglio e finocchio.
 
LA DENOMINAZIONE Il cavatello vitorchianese è stato inserito nell’elenco ufficiale del Mipaaf come prodotto PAT della regione Lazio.
 
LE CARATTERISTICHE Tipica pasta ottenuta con acqua e farina, lavorata con il palmo della mano fino a essere ridotto ad un lungo spaghettone. La consistenza è spessa e il sapore delicatamente aromatico. La porosità caratteristica della pasta è adatta a trattenere i più disparati condimenti.
 
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LA PRODUZIONE Nella forma e nel sapore differisce dai più famosi cavatelli molisani o pugliesi (un tipo di pasta corta). Il cavatello di Vitorchiano assomiglia più ai pici umbro toscani o al lombrico laziale, cioè a una tipologia di pasta lunga molto spessa, preparata con acqua e farina.
 
LA CULTURA Ogni anno, ad agosto, l’Associazione Proloco di Vitorchiano organizza la Sagra del cavatello. Per la sagra, che si tiene nella piazzetta del centro storico, vengono imbandite lunghe tavolate sotto la splendida fontana in stile viterbese e circondate da antichi palazzi in peperino che fanno rivivere l’epoca medievale.
 
IN CUCINA Il cavatello è la base di ricette semplici: si sposa bene con salsa di pomodoro fresco, aglio, olio, peperoncino e finocchio selvatico; ma può valorizzare anche con sughi più ricchi e con aggiunta del sapore del pecorino romano. O con condimenti a base di tartufo.
 
 
LA RICETTA Cavatelli del “pezzente”. Ingredienti per 4 persone: Cavatelli 350 gr, passata di pomodoro 250 gr, salame pezzente 200 gr, alloro, cipolla, pecorino grattugiato, olio extravergine, sale e pepe. Per la ricetta dei cavatelli “del pezzente”, dopo aver spellato e ridotto il “pezzente” a cubotti, soffriggeteli in un tegame di coccio con un filo d’olio extravergine, la cipolla tritata e una foglia di alloro. Dopo circa 5?, aggiungete la passata di pomodoro, sale, pepe e fate cuocere ancora per 5? prima di unire alla salsa i cavatelli lessati, scolati molto al dente che, nel sugo, completeranno la cottura. Alla fine, aggiungete abbondante pecorino grattugiato e portatela subito in tavola, ben calda, accompagnata da altro formaggio grattugiato. (lacucinaitaliana.it)
 
 
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IL TERRITORIO Vitorchiano, antico centro a pochi km da Viterbo, è uno dei borghi della Tuscia. Il centro storico è caratterizzato dal color grigio della pietra peperino, con i suoi vicoli e i suggestivi belvedere verso la forra del Fosso Acqua Fredda. Tra i monumenti che vale la pena visitare, la chiesa di Sant’Amanzio e la Chiesa di Santa Maria Assunta. Di interesse anche la Casa del Podestà e il Palazzo Comunale, e, poco fuori dall’abitato, il Monastero di Santa Maria delle Grazie. Il Sacro Bosco è solitamente abbinato alla visita del Moai e del borgo. Non lontano da Vitorchiano, il Lago Vadìmone, noto per essere stato teatro della battaglia che vide la vittoria definitiva dei romani sugli etruschi (IV sec. a. C.), e per la sua singolare caratteristica (non rara nel Lazio) di scomparire per lunghi periodi, per poi ricomparire. VISITA VITERBO: VAI ALLA GUIDA
 
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