La denominazione di origine protetta Miele della Lunigiana è riservata a due tipologie: miele di acacia e miele di castagno. La specializzazione del miele in Lunigiana non ha eguali in tutta Italia ed è utilizzato abitualmente nelle attività di tutti i giorni come ingrendiente nelle ricette, materiale per fabbricare candele e alternativa naturale ai medicinali. Il territorio è vocato per l' apicoltura per l'assenza quasi assoluta di sostanze inquinanti, per la favorevole successione di fioriture e per la presenza di essenze vegetali pregiate. Tutto ciò porta che il prodotto abbia caratteristiche qualitative superiori a quelle medie nazionali.
LA TRADIZIONE Le origini del Miele della Lunigiana DOP risalgono almeno al 1508, come testimoniano i libri dell’Estimo generale della Comunità di Pontremoli che riportano per quell’anno il censimento di 331 alveari. La produzione di miele era considerata già allora un’attività redditizia: ogni alveare posseduto era soggetto a tassazione. Inoltre era diffusa la pratica di affidare la conduzione degli apiari, generalmente di proprietà di ricche famiglie di Pontremoli, agli abitanti dei paesi circostanti. L’importanza di questa produzione ha trovato conferma nei secoli successivi, come prova l’istituzione nel 1873 della Società Apistica Pontremolese, impegnata nella diffusione dell’apicoltura tradizionale della Lunigiana.
LA DENOMINAZIONE Riconoscimento denominazione nel 2004.
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LE CARATTERISTICHE Il miele di acacia della Lunigiana si mantiene a lungo liquido e limpido, può tuttavia presentarsi torbido per non aver raggiunto una cristallizzazione completa. Il colore è molto chiaro, da pressoché incolore a giallo paglierino. L'odore è leggero, poco persistente, fruttato, confettato, simile a quello dei fiori. Il sapore è decisamente dolce, con leggerissima acidità e privo di amarezza. L'aroma è molto delicato, tipicamente vanigliato, poco persistente e privo di retrogusto. La consistenza è sempre viscosa, in funzione del contenuto d'acqua.
Il miele della Lunigiana di castagno si mantiene per lungo tempo allo stato liquido, può tuttavia presentare una cristallizzazione molto ritardata e incompleta. Il colore è ambra scuro, spesso con tonalità rossastra. L'odore è forte e penetrante; il sapore persistente con componente amara più o meno accentuata e retrogusto dai caratteri simili a quelli dell'odore.
LA PRODUZIONE Una volta estratto dall’alveare, il miele deve essere illimpidito tramite i passaggi di centrifugazione, decantazione e filtrazione; infine si procede al confezionamento. Si conserva a lungo, avendo cura di tenerlo lontano da fonti di luce e calore. Il territorio di produzione comprende i 14 comuni della Lunigiana, il cui paesaggio tipicamente montano presenta una vegetazione molto varia con una particolare diffusione di boschi di acacia e di castagno, essenze vegetali molto pregiate dal punto di vista apistico.
LA CULTURA Il Miele della Lunigiana DOP è prodotto in un ambiente, la Lunigiana, che risulta particolarmente vocato per l’apicoltura perché il basso grado di antropizzazione e il limitato sviluppo industriale hanno preservato le componenti naturali. Grazie alla loro fioritura non concentrata nello stesso periodo, per l'acacia da aprile a maggio e per il castagno da giugno a luglio, garantiscono una produzione costante per molti mesi, assicurando così alle api il reperimento di grandi quantità di nettare. Questa favorevole successione di fioriture consente la produzione di un miele del tutto naturale, particolarmente apprezzato per la sua genuinità e purezza.
IN CUCINA Può essere consumato: al naturale, spalmato su una fetta di pane toscano e come ingrediente nella preparazione di dolci. E' considerato il miglior miele per bambini, sportivi e persone che soffrono di anemia. Il miele della Lunigiana è un ingrediente base di ricette tipiche locali, oltre a essere servito come accompagnamento ai formaggi toscani stagionati e saporiti, trova numerosi altri impieghi nella cucina salata come ingrediente di piatti a abse di carne (maiale) o pesce (crostacei).
LA RICETTA Crespelle con mielel di castagno. Ingredienti: uova 2; ricotta piemontese- seirass
400 grammi; marrons glaces 8; burro 25 grammi; miele 150 grammi; farina di castagne 120 grammi; farina 120 grammi. Lavora insieme la farina bianca con quella di castagne, aggiungi le uova, 30 grammi di miele, 3 decilitri di acqua, 20 grammi di burro fuso e frulla fino a ottenere una pastella fluida e omogenea. Lascia riposare per 30 minuti e versa un mestolino di impasto in un padellino antiaderente del diametro di 18 centimetri leggermente imburrato. Girando il padellino da una parte all’altra, distribuisci la pastella in maniera uniforme e cuoci la crèpe da una parte e poi dall’altra. Continua allo stesso modo fino a che non hai esaurito la base delle crepes. Preparazione della crema per le crespelle: In una terrina mescola 50 grammi di miele e la ricotta, fino a quando non hai ottenuto una crema morbida e spumosa, poi aggiungi i marron glacé sbriciolati e amalgama bene. Spalma la crema in maniera uguale su tutte le crespelle, arrotolale e adagiale nei piatti da dessert. In una casseruola fondi il miele a fiamma bassa, poi usalo per irrorare le crespelle con miele di castagno. (sale pepe.it)
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IL TERRITORIO Adagiata tra il mare e le Alpi Apuane, la Lunigiana è una terra dai paesaggi affascinanti e la cultura accattivante. In ogni angolo del suo territorio sono disseminate testimonianze appartenenti ad ogni epoca storica, dalle statue stele dei Liguri-Apuani, sino a preziosi siti archeologici romani, alle pievi romaniche, a suggestivi borghi, magnifici castelli medievali e sontuosi palazzi barocchi. VISITA LA LUNIGIANA: VAI AL GUIDA
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