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Prodotti Dop Sicilia ricetta con olio Monte Etna

Monte Etna Dop, oro di Sicilia

Prodotto da olive raccolte e frante a 700 mt sul territorio del vulcano, è uno degli olii più pregiati e apprezzati in Europa

Olio Dop Terre Tarentine foto
Thinkstock
Olio extra vergine d'oliva
Le tradizionali sistemazioni a terrazze e i muretti a secco in pietra lavica segnano in modo inconfondibile il paesaggio del territorio che circonda il vulcano Etna. L’olio EVO Monte Etna Dop è a basso contenuto di acidità, gustoso e profumato. Si ottiene raccogliendo a mano le olive e spremendole a freddo ed è prodotto sulle pendici del vulcano, a 700 mt s.l.m..
 
LA TRADIZIONE Secondo il mito, la prima regione italiana a ricevere l’albero sacro dalla Grecia fu la Sicilia grazie ad Aristeo, figlio di Apollo, che ne introdusse la coltivazione e insegnò alle popolazioni locali come ricavare l’olio dalle olive. L’introduzione dell’olivo nella zona orientale della Sicilia è avvenuto intorno al II millennio a.C., ad opera dei Fenici e dei Greci. In questo areale, la presenza del vulcano Etna, con le sue manifestazioni eruttive, ha alimentato il mito di questa coltura: il Ciclope Polifemo, personificazione dell’Etna con il suo occhio iniettato di fuoco, viene accecato da Ulisse con un tronco di olivo.
Testimonianza dell’importanza della produzione oleicola “etnea” si riscontra già nell’opera di Pietro Bembo che, nel suo “De Aetna”, cita la bontà ed il pregio della coltura dell’olivo coltivato intorno al vulcano. Tocqueville nel 1827, durante il suo viaggio in Sicilia, riferendosi alla zona dell’Etna, parla di prosperità e abbondanza grazie alle coltivazioni locali di olivo rese particolarmente fertili dalle peculiari proprietà conferite dal terreno vulcanico.
 
LA DENOMINAZIONE Il 25 agosto 2003 nasce la Denominazione di Origine Protetta “Monte Etna” con il riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, dei requisiti di tipicità dell’olio extra vergine di oliva, legati al territorio etneo. 
 
 
LE CARATTERISTICHE Olio dal colore giallo dorato intenso con riflessi verdi, profumo armonico, con rimandi al frutto colto al giusto grado di maturazione. Sapore morbido e avvolgente, con quel senso di amaro e piccante contenuto ed equilibrato.
 
LA PRODUZIONE La zona di produzione delle olive destinate alla produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta comprende, nell'ambito del territorio amministrativo della regione Siciliana le provincie di Catania, Messina e Enna. La D.O.P. “Monte Etna” ricade in un comprensorio compreso tra 100 e 1000 m sul livello del mare appartenente al rilievo montuoso vulcanico dell’Etna. Il Disciplinare esige che tutte le fasi della produzione (in campo), dell’estrazione (in frantoio) e del confezionamento siano obbligatoriamente effettuate all’interno della “Zona di Produzione” situata alle pendici dell’Etna. La cultivar preponderante è la Nocellara Etnea che può essere utilizzata sia come oliva da olio che come oliva da tavola.
 
LA CULTURA Oggi sull’Etna la “cultura dell’olio”, parte integrante e preponderante della cultura delle sue genti, assurge a simbolo di qualità della vita e di rispetto di secolari tradizioni. 
Molteplici sono gli usi dell’olio d’oliva:sin dall’antichità, infatti, questo prodotto era usato per medicamenti, nella cosmesi, nella nutrizione, ed anche per l'illuminazione.
 
IN CUCINA Appropriato in cottura su arrosti di pesce, verdure e minestre di legumi, l’olio extravergine di oliva Monte Etna e` altrettanto indicato a crudo su bruschette ed ortaggi freschi, grazie al sapore gradevolmente fruttato.
 
 
LA RICETTA Pinzimonio. Ingredienti: 1 kg di verdure miste (finocchi, carciofi carote, sedani), 4 ciotole di Olio extravergine di Oliva D.O.P. Monte Etna, sale e pepe q.b. Lavare bene le verdure, tagliarle in modo da poter essere intinte nell’olio e sistemarele in un piatto da portata.
Salare e pepare poco l’Olio extravergine d’Oliva Monte Etna D.O.P. in modo da lasciare intatto il gusto del prodotto. Intingere le verdure nelle ciotole con olio e consumare. 
 
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IL TERRITORIO La provincia di Catania abbraccia la costa ionica da Taormina, fino a toccare la fertile piana di Catania, da cui provengono molti prodotti tipici della cucina siciliana. Il mese-simbolo di Catania è febbraio, quando si festeggia la patrona, Sant’Agata. Festeggiamenti che ricordano la sua vita e il suo martirio, avvenuto nel 253 d.C. Eventi-simbolo (che cambiarano la vita di questi luoghi), invece, furono l’eruzione dell’Etna del 1669 e il terremoto del 1693, che uccise in terzo della popolazione. La città fu ricostruita in stile barocco, dalle strade spaziose alle sinuose chiese (almeno cento) e ai monasteri (almeno diciotto). Catania sembra la più omogenea delle città siciliane. A partire dal 1730, infatti, essa venne “uniformata” dalla visione romanica dell’archietetto Vaccarini: bellissime le sculture, i balconi con i loro caratteristici mascheroni e la pietra lavica che fa da chiaroscuro, creando effetti cromatici per tutta la città. VISITA CATANIA: VAI ALLA GUIDA
 
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