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Carema: il vino piemontese sui pergolati

Nella cittadina i vigneti sono realizzati su terrazzamenti e sorretti pergole di pietra

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©Laurom/Wikipedia Pubblico Dominio
I vigneti di Carema
Incastonata tra le montagne tra Piemonte e Valle d'Aosta, Carema colpisce per i suggestivi terrazzamenti con le viti a pergola e per le uve che crescono anche nei giardini delle case. La lunga tradizione vinicola della cittadina dona un nettare dalle origini antiche che porta il suo stesso nome e che si sposa alla perfezione con i formaggi e i piatti a base di carne.

LA TRADIZIONE
Carema è il nome di una piccola cittadina piemontese adagiata proprio al confine con la Valle d'Aosta ma è anche il nome del vino che da secoli vi si produce, nato dai vigneti che da sempre caratterizzano il territorio della città. Il legame con queste coltivazioni è talmente profondo da aver trasformato la località in un vero e proprio paese vigneto. Il paesaggio è profondamente influenzato dalle viti pergola che gli conferiscono il tipico aspetto a terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra scavati nell'anfiteatro naturale presso il quale sorge la città.Il nettare ricavato da questo peculiare sistema di coltivazione vanta origini antiche tanto da essere conosciuto ed apprezzato sin dal XV secolo e premiato sin dal XIX.

LA DENOMINAZIONE
Le uve coltivate in questi particolari vigneti confluiscono nella produzione della denominazione Carema DOC, istituita nel 1967, caratterizzata dalla vinificazione di soli frutti provenienti dal territorio del Comune di Carema.

LE CARATTERISTICHE
Il nettare locale è il frutto dell'interazione tra tre diversi elementi imprescindibili l'uno dall'altro: il terroir, il lavoro del viticoltore e, naturalmente, il vitigno che si è adattato al territorio sviluppando un particolare clone appartenente al biotipo picotener della varietà nebbiolo. Si tratta di un vino sottile, fresco, con accenni minerali e floreali dal colore aranciato, caratteristica che lo differenzia dagli altri nebbioli. Al palato si presenta piacevolmente fine con fitti tannini, di grande persistenza aromatica.

LA PRODUZIONE
I terrazzamenti vitati oggi occupano una superficie di 13 ettari che garantisce una resa non particolarmente elevata. La gestione e la manutenzione dei vigneti a pergola viene effettuata a mano ed è affidata a manodopera locale, ormai sempre più rara, in grado di occuparsi di questi vigneti.

LA CULTURA
L'antico sapere legato alla realizzazione e alla gestione di questo complesso sistema di coltivazione sembra sempre più prossimo all'estinzione. I viticoltori più anziani non sono più in grado di affrontare le condizioni di lavoro impervie dei vigneti di montagna, mentre quelli più giovani sembrano essere sempre meno disposti a dedicarcisi. Per questo la Fondazione Slow Food ha scelto di tutelare questo nettare e, conseguentemente, il metodo di coltivazione a pergola dell'ecotipo picotener e le tecniche di vinificazione tradizionali in botte grande necessari per ottenerlo.

IN CUCINA
Come generalmente avviene con la maggior parte dei vini corposi, il Carema DOC si sposa alla perfezione con pietanze a base di selvaggina e con carni rosse elaborate, come il brasato. Risulta, inoltre, particolarmente gradevole in abbinamento a formaggi stagionati e particolarmente saporiti.
La ricetta: vino Carema DOC. Ciò che più di tutto caratterizza questo nettare piemontese è la coltivazione delle uve nei tradizionali vigneti a pergola. Per rendere coltivabili i terreni in pendenza sono stati ricavati dei terrazzamenti sostenuti da muretti a secco in pietra. Su di essi vengono realizzati dei pergolati, detti topie, la cui intelaiatura è spesso sorretta da tutori tronco conici in pietra chiamati pilun che hanno una doppia funzione di sostegno e di trasmissione del calore. Durante il giorno, infatti, la roccia trattiene il calore che viene, poi, rilasciato nelle ore notturne mitigando il microclima tra i vigneti.

IL TERRITORIO
Adagiato al confine con la Valle d'Aosta, Carema è un Comune della città metropolitana di Torino di circa 800 abitanti. Il piccolo centro storico è un suggestivo intreccio di vigneti pergolati, viuzze e piazze punteggiate di case e fontane in pietra, tra cui quella di via Basilia decorata con stemmi araldici dei Savoia e dei re di Francia. Da non perdere l'interessante casaforte chiamata Grand Maison, così come la Torre degli Ugoni, entrambe edificate, con ogni probabilità, a scopo difensivo. Di grande impatto visivo le due cappelle di Siei e di San Rocco poste, rispettivamente, sulla sinistra e sulla destra della conca. In frazione Airale è possibile, infine, ammirare le vestigia del trecentesco Castello di Castruzzone.

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