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Lombardia Valchiavenna Borgo di Savogno

Metti un picnic nel borgo fantasma di Savogno in Valchiavenna

Il paese disabitato nei pressi di Chiavenna è raggiungibile solo a piedi

Borgo 
Foto Eliott Wild e Violetta Pia © 2020 Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna
Borgo di Savogno
Non c’è niente di meglio della libertà e dell’autenticità di una vacanza in montagna che, con gli ampi spazi verdi e le infinte possibilità di organizzare attività all’aperto, risulta essere destinazione sicura per il distanziamento sociale. Con i suoi ritmi distesi, i parchi immersi nella natura e gli antichi borghi tutti da scoprire, la Valchiavenna diventa una delle mete perfette dove trascorrere giornate in tranquillità. La regione lombarda a nord del Lago di Como permette ai turisti di vivere le Alpi lombarde in modo diverso e coinvolgente grazie anche ad idee alternative, come quelle che si propongono con 8 destinazioni da esplorare con gustosi cestini di picnic, in collaborazione con alberghi e ristoranti del territorio. Tra queste Chiavenna, città slow e bandiera arancione, l’incantevole specchio alpino Lago Azzurro, le famose cascate dell’Acqua Fraggia e la riserva naturale del Pian di Spagna, alcune delle località che i visitatori hanno l’occasione di ammirare in tutta la loro bellezza.

Pian di Spagna - Lago Novate

Quello a Savogno è un picnic su due ruote, perfetto per tutti gli amanti dello sport in alta quota. I turisti possono infatti noleggiare una e-bike, scoprire il lato adrenalinico della valle e raggiungere l’antico borgo rurale di Savogno con le sue vedute mozzafiato. Nella stagione estiva il borgo, di origine medievale, merita una visita approfondita in quanto rappresenta uno degli insediamenti rurali sulla mezza costa più interessanti e meglio conservati della Provincia di Sondrio. La zona è quella di Piuro, a 932 metri di quota sul versante della Val Bregaglia italiana esposto a sud. Per arrivare a Savogno,  raggiungibile solo a piedi, bisogna percorrere la stupenda mulattiera in pietra che ha inizio presso la località Sarlone a Borgonuovo di Piuro. Prima di intraprendere la salita si possono ammirare le stupende cascate dell’Acquafraggia, che poco distante fanno da scenario perfetto. Le cascate, con il loro maestoso spettacolo, impressionarono anche Leonardo da Vinci che "trovandosi a passare per Valle di Ciavenna" ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo "Codice Atlantico” con queste parole: "Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere…". Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce, da cui è possibile ammirare da vicino lo stupendo spettacolo naturale, unico nel suo genere per bellezza e imponenza. Per scoprire di più sulle Cascate dell'Acquafraggia leggi qui.



La mulattiera subito si inoltra nel bosco inerpicandosi sul fianco montuoso, mentre tutto intorno si può osservare la presenza di antichi terrazzamenti, un tempo coltivati a vigneto. Salendo, a circa 590 metri, si incontra, in località “Stalle dei ronchi”, una caratteristica fontana costituita da tre vasche in pietra, datata 1869. Qui è possibile effettuare una breve deviazione che permette di raggiungere un edificio interamente in pietra dove è situato un gigantesco antico torchio da vino risalente al 1706. Proseguendo lungo il sentiero principale si trova un altro punto di notevole interesse, nei pressi di una cappella, situata in una zona panoramica: da qui è possibile osservare dall’alto l’area dove un tempo sorgeva l’antico borgo di Piuro. Con circa 200 metri di dislivello si raggiunge Savogno che, dopo 2886 scalini totali dall’inizio del percorso, garantisce uno dei più suggestivi terrazzi naturali della zona con un panorama mozzafiato. 



Il borgo conserva ancora le interessanti caratteristiche dell’architettura rurale spontanea, dove spiccano mura in pietra e loggiati in legno. In epoca medievale era particolarmente importante in quanto punto di transito obbligata per chi si recava a Coira, la capitale delle Tre Leghe Grigie in Svizzera. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Bernardino ed è stata consacrata nel 1465: vi si possono ammirare diversi affreschi ed un campanile dalle forme rinascimentali. Un ruolo fondamentale nella vita di questo paese lo ebbe Luigi Guanella, parroco dal 1867 al 1875, che riuscì ad apportare diverse modifiche al borgo, comprese la costruzione di un lavatoio pubblico e l’ampliamento del primitivo cimitero. Risale al Seicento la fontana pubblica nella parte alta del paese, divisa in una parte dedicata all’abbeveratoio degli animali e l’altra alla fonte delle persone. Una curiosità legata a questa fontana è il fatto che risalga ai tempi delle prime cure igieniche contro la peste di manzoniana memoria. Savogno è stato abbandonato a partire dal 1968, a causa del progressivo spopolamento di questa zona a favore dei paesi più a valle e più facilmente accessibili, ma oggi risulta tuttavia frequentato nel periodo estivi da alcuni residenti di Chiavenna. 
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