Regione di tradizioni, culto per la buona tavola, passione per i motori, storia ed arte, l’Emilia Romagna trova in Modena lo snodo di scambio ideale tra Nord e Sud Italia ma anche con il resto d’Europa. Non mancano i tesori architettonici Patrimonio Unesco, una vivace vita culturale, lo sguardo rivolto al passato che si mescola con l’innovazione e le tipicità che rendono Modena famosa in tutto il mondo. Città a misura d’uomo non troppo frequentata dai turisti perché spesso non presa in considerazione dalle classiche rotte, è invece uno scrigno di tesori pronti a rivelarsi al visitatore attento che, oltre ai piaceri del palato, abbia voglia di tuffarsi nell’arte, nella storia e, perché no, anche nella modernità.
L'itinerario giusto per le coppie di innamorati
Il Duomo e la Ghirlandina sono i due monumenti di spicco, e per molti proprio il campanile è il più bello del mondo: alto 86 metri, domina lo skyline esprimendo al meglio tutto il suo ruolo di simbolo cittadino. Una delle sue caratteristiche è il fatto di essere visibile al viaggiatore da qualunque punto cardinale arrivi. Edificata come torre campanaria riccamente decorata, la Ghirlandina ha rivestito fin dalle sue origini anche un’importante funzione civica, con il suono delle sue campane che scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni di allarme e pericolo. Inoltre all’interno erano custoditi forzieri, atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico. I diversi piani, sei, vennero costruiti a parte dal 1160 per essere terminata nel 1319 con la cuspide ottogonale gotica. La cattedrale metropolitana è dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano: insieme alla Ghirlandina sono stati dichiarati Patrimonio Unesco dell’Umanità e rappresentano uno dei massimi esempi in Italia e in Europa dell’arte romanica. L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo sono solo due delle personalità illustri che hanno partecipato alla realizzazione di questo capolavoro, la cui prima pietra per la sua costruzione venne posata nel giugno del 1099. La struttura ideata da Lanfranco, una basilica suddivisa in tre navate da un’alternanza di colonne e pilastri con presbiterio sopraelevato sulla cripta, si innestò, infatti, con lo straordinario rapporto di armonia delle sculture di Wiligelmo. A lui e ad altri scultori attivi agli inizi del XII secolo si deve la splendida decorazione che popola di motivi vegetali o di esseri fantastici ogni capitello della loggia e delle semicolonne e ogni mensola dei sottostanti archetti. Anche all’interno c’è tanto da scoprire con gli archi, le colonne, l’altare sopraelevato e la cripta. La facciata luminosa del marmo esterno si contrappone all’interno in cui la luce fa fatica a filtrare ma questo rende l’atmosfera ancora più solenne mentre si ammirano le sculture in terracotta e le cappelle affrescate.
Trovandosi in Piazza Grande (approfondisci qui) ci si lascia sedurre anche dalla bellezza del Palazzo Comunale, un edificio seicentesco a portici, e dagli altri edifici storici che sfilano uno dopo l’altro. Anche le altre chiese di Modena custodiscono diversi capolavori, come l’antica Santa Maria della Pomposa nella omonima piazzetta, le chiese barocche di San Biagio, Sant'Agostino detta Pantheon degli Estensi, o San Vincenzo dove si trovano le tombe estensi. Di particolare interesse è il complesso abbaziale di San Pietro, con l’Abbazia e un monastero benedettino che apre al pubblico suggestivi chiostri e l'antica spezieria dove i prodotti vengono realizzati secondo antichissime ricette. A proposito del Pantheon degli Estensi, scopri di più.
Inserito perfettamente nel contesto urbano del centro storico spicca anche il Teatro Comunale dedicato a Luciano Pavarotti, inaugurato nel 1841 con la denominazione Teatro dell’Illustrissima Comunità che, nel corso della sua storia, ha conservato intatta la sua bellezza grazie anche ad un attenta restauro che l’ha riportato allo splendore originale. Passeggiare per il centro di Modena significa anche rievocare la grandezza degli Este, grazie ai quali la città divenne Capitale di Stato dalla fine del Cinquecento al 1859. Emblema di questa magnificenza e sede della Corte Estense prima, del Ducato di Modena e Reggio poi è il Palazzo Ducale, che oggi ospita la prestigiosa Accademia Militare. Capolavoro dell’architettura barocca residenziale è un edificio imponente, sontuoso e particolarmente ricco. A colpire per raffinatezza ed eleganza è anche la Galleria Estense, dove la collezione consta di preziosi tesori di proprietà dei Duchi d’Este ed altri capolavori acquisiti successivamente: tra gli altri le opere di Guercino, Annibale Carracci, Dossi, Tintoretto, El Greco, Correggio, Guido Reni, oltre a strumenti musicali, gioielli. Interessante è anche la Biblioteca Estense che conserva la preziosissima Bibbia di Borso d'Este, ma anche codici miniati, carte geografiche, stampe, disegni e preziosi testi illustrati.
Il centro di Modena gravita attorno alla via Emilia, così come in passato la città romana si sviluppava sulla strada consolare. Della città romana si ammirano reperti e monumenti nel Museo Archeologico, nel Museo Lapidario Estense e nel Lapidario Romano, dove si trova la monumentale ara di Vetilia Egloge emersa da un cantiere nel 2007 in eccellente stato di conservazione.
Considerando la sua natura da sempre industriosa, non stupisce che Modena sia culla di diverse avventure imprenditoriali di rilievo come quella dei fratelli Panini a cui è dedicato il Museo della Figurina, unico nel suo genere, con un patrimonio di oltre 500 mila esemplari di figurine e materiali simili custoditi nella sede di Palazzo Santa Margherita. La collezione riunisce, oltre alle figurine più classiche, anche stampe antiche, calendari o scatole dei fiammiferi stampate. Altra tappa imprescindibile durante una visita a Modena è quella al Museo Casa Enzo Ferrari, splendido omaggio della città al suo illustre cittadino Enzo Ferrari, pilota e fondatore della casa automobilistica Ferrari. Il Museo si divide in due zone: la casa natale in cui il visitatore può ripercorrere la vita di questo grande personaggio attraverso filmati, foto e gli oggetti più disparati, e poi l’area espositiva vera e propria, con il suo guscio futuristico e meraviglie ingegneristiche che hanno fatto la storia dell’Italia.
Non si può dire di avere conosciuto Modena senza assaggiare uno dei suoi prodotti tradizionali, l’aceto balsamico. Ecco alcuni segreti sulla sua produzione.