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Modena Festival della Fiaba a settembre

Modena, un festival dedicato alla magia delle fiabe

La fiaba 'per adulti', tra cultura, narrazione, antropologia

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Le fiabe non sono solo cose da bambini. Tutt’altro: un’analisi del genere narrativo della fiaba richiede approfondimenti intellettuali, antropologici, culturali decisamente ‘da grandi’. È proprio per il pubblico adulto che Modena ospita il Festival della Fiaba, manifestazione culturale che dall’11 al 13 settembre 2020 (dopo essere stata rimandata a causa dell’emergenza sanitaria) porta in scena narrazioni, performance, spettacoli, poesia e concerti che ruotano attorno al tema fiabesco.

Il Festival della Fiaba si terrà presso il circolo culturale Filatoio e in varie location nel quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari, vicino al centro storico di Modena. Una manifestazione unica in Italia per originalità e target di riferimento, nata da un progetto di Nicoletta Giberti, performer e regista teatrale che da anni indaga questo genere attraverso linguaggi eterogenei, con uno sguardo ampio e profondo. Un festival che ricrea quello che un tempo veniva definito il ‘focolare’, e celebra il rito della narrazione predisponendo i suoi visitatori a uno stato di ascolto, perché le fiabe mettono in scena sempre la stessa storia: l'identificazione del sé. Le fiabe, d’altronde, sono uno strumento di epifania collettiva.

Un momento della passata edizione

Il programma ‘fiabesco’

Giunto alla settima edizione, il festival quest’anno avrà come filo conduttore la Baba Jaga, ovvero la 'Grande Madre', declinata e indagata da scrittori, professori e pensatori in diversi aspetti e sfumature. Al tema sarà dedicato un ciclo di conferenze a ingresso gratuito che si svolgeranno ogni sera presso lo spazio ProgettoLavoratorio (nel rispetto delle normative vigenti, naturalmente). Inoltre, la musica sarà protagonista nel concerto di Valentina Lugli, che si esibirà ne ‘Le Voci del Femminile, viaggio tra melodie e canti sulle tracce della Baba Jaga’. "Ci è stato detto che la Grande Madre ha le sembianze di una vecchia, talmente brutta che come avrei potuto osare rappresentarla? Ho quindi scelto di evocarla, non limitandomi a un quadro unico ma affrontando la tematica attraverso un ciclo di opere che cercano di raccontarla, alle volte con ironia, altre con stupore", spiega l'artista Stefania Gagliano (Stella), che ha anche realizzato l'immagine simbolo del Festival 2020 ed esporrà una personale sul tema nell'ambito della manifestazione. "Sono tele inchiodate al muro, come faccio di solito. Carboncino e creta la tecnica: una ricerca di nero su nero che mi permetta di andare a scavare sempre più in profondità".

Come negli anni precedenti, le fiabe ‘di una volta’ saranno le protagoniste assolute del festival, narrate in voce semplice dal gruppo narratori 2020 in vari luoghi della manifestazione ogni ora e mezza circa: protagoniste di questa edizione, quelle della tradizione tedesca, norvegese e russa. Da non perdere lo spettacolo sensoriale itinerante, in scena per uno spettatore alla volta, dedicato alla fiaba di Prezzemolina, con disegni di Gea Zoda e ideato dal Gruppo di ricerca La Fenice.

Performance delle passate edizioni

Diverse le performance, come AMAM – ‘madre’, mama, al contrario: un percorso di ricerca archeologico-musicale legato al culto della Dea Madre, che vedrà in scena la danza di Elena Annovi, il suono concepito da Manuel Attanasio, e la scrittura di Battistina Casula, regista che per questo spettacolo attinge ai suoi studi di archeologia. Il progetto è stato creato in Sardegna attraverso una lunga ricerca nei siti archeologici di dodici Domus de Janas sparse in tutta l'isola, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Altri appuntamenti saranno il progetto di narrazione Frankenstein, a cura di Cajka Teatro d'Avanguardia, con la regia di Riccardo Palmieri e la serata con le poesie di Beatrice Zerbini.

Per informazioni e tutti dettagli del programma cliccate qui.

Cosa vedere a Modena

Modena è una città che si associa immediatamente alla gastronomia, e non a torto. Non è esagerato dire che la sua è una delle province più gustose d’Italia, ricca di prodotti tipici e piatti che a volte fanno parte di quel grande patrimonio di eccellenze che propone l’Emilia Romagna, altre volte sono peculiarità locali. Dai tortellini alle lasagne, dai prosciutti ai cotechini, dai formaggi ai vini, passando per il celebre aceto balsamico e lo gnocco fritto, i buongustai qui avranno da leccarsi i baffi.

Piazza Grande a Modena

Ma Modena non è solo gastronomia: il Duomo e la Torre Ghirlandina sono patrimonio UNESCO, capolavoro che, fra l’altro, reca delle decorazioni davvero peculiari, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Mentre la Chiesa di Sant’Agostino è un vero tripudio barocco, pantheon di duchi e duchesse: ve ne abbiamo parlato qui. Per un itinerario completo alla scoperta delle meraviglie di questa città cliccate qui. Mentre in questo articolo vi abbiamo suggerito alcune visite a rocche e castelli nei dintorni di Modena.

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