In provincia di Avellino si trova Ariano Irpino, una città che ha uno stretto legame con il mondo della ceramica, una delle manifestazioni più interessanti dell'artigianato artistico locale e particolarmente rappresentativa dell'arte popolare del meridione. Una tale ricchezza ha permesso al comune campano di entrare a far parte, il 30 Novembre del 2000, della prestigiosa Associazione Italiana Città della Ceramica (A.I.C.C), a cui aderiscono 34 comuni “di antica tradizione ceramica”, con l’intento di tutelare e valorizzare la ceramica artistica e artigianale italiana tanto da ottenere, nel 2004, il riconoscimento D.O.C.: il marchio che tutela la produzione artistica e garantisce l’origine e l’autenticità del manufatto creato secondo modelli, forme e decori della tradizione.
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LA TRADIZIONE L’arte della lavorazione della maiolica ad Ariano è nata circa 800 anni fa nelle grotte di arenaria: come si evince da alcuni documenti angioni in città già nel 1200 erano attive diverse botteghe di "cretari", una vera e propria corporazione di ceramisti che producevano e vendevano bellissimi manufatti. I primi prodotti, quelli relativi al periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo, presentano analogie con la ceramica di derivazione islamica, opera di maestri artigiani che avevano aperto le proprie fornaci nelle terre conquistate dall’impero islamico a seguito di Ruggero II il Normanno. Fino a tutto il XVI secolo le maioliche erano smaltate in bianco e decorate con sintetici elementi in azzurro mentre, nel XV secolo, le opere dei ceramisti iniziarono a risentire dell'influenza dei grandi maestri di Faenza portati in città, intorno al 1421, da Francesco Sforza, conte di Ariano. Fu solo a partire dal XVII secolo che le maioliche arianesi iniziarono a creare un'identità propria dando vita ai famosi “oggetti solari di Ariano”, così definiti per le fanstasiose forme e colori quali il giallo ocra o arancio, il bruno manganese, il blu cobalto e il verde ramina che caratterizzavano i manufatti. Il tracollo di quest’arte avvenne nel XIX secolo ma, interessante a tale proposito il contribuito del Prof. Guido Donatone e del pittore, scultore e ceramista Giuseppe Russo che, nel 1979, con l'aiuto dei figli, tentò di dare nuovo impulso al settore aprendo un laboratorio di ceramica dopo la scomparsa delle ultime botteghe artigiane; più recente il progetto "Tranesi: Il Museo diffuso dell'Arte ceramica", un tentativo volto a recuperare quelle vecchie fornaci ancora esistenti presso il Rione Tranesi.
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LE CARATTERISTICHE A spiccare sono oggetti come lucerne, boccali noti come “bevi se puoi”, vasellame, fiasche a segreto, le originali sirene a lucerne antropomorfe, grandi centri-tavola, piattini e saliere, ovvero manufatti che spiccano per quell'esuberanza decorativa e la vivace tavolozza cromatica che porta in scena motivi folkloristici, allegorici e sacri.
IL TERRITORIO Da non perdere una visita al Museo Civico e della Ceramica di Ariano Irpino, nato nel 1991 tra gli spazi di Palazzo Forte, in via D’Afflitto, con lo scopo di ricordare e tramandare le tradizioni e la cultura di Ariano. Questo spazio è custode dell’antica arte della maiolica locale; al suo interno è infatti conservata una significativa raccolta di reperti di uso domestico e ornamentale risalente al XII e al XXI secolo, si parla di circa 250 pezzi oltre a una donazione privata di ceramiche meridionali-adriatiche risalente al IV-V secolo a.C. Interessante anche la pinacoteca con opere contemporanee del "Premio città di Ariano", la fototeca civica e la sezione dedicata alla stampa che raccoglie testate originali del 1870-1920 oltre a una raccolta di edizioni a stampa rare dei secoli XV e XVI, libri provenienti dai vari conventi esistenti sul territorio arianese e soppressi nell'800.
INDIRIZZI Le botteghe artigianali ad Ariano ancora in piedi sono circa una diecina, tra i nomi di spicco c’è Flavio Grasso il cui laboratorio, Maiolica Arianese, si trova nei pressi del Museo Civico, una moderna fornace nella quale è possibile seguire tutte le fasi di creazione di manufatti unici e originali, in tutto e per tutto. Fantasia e abilità sono quanto basta per rendere Gaetano Branca un noto maestro ceramista: facendo tesoro della sua passione ed ereditando i trucchi del mestiere da Raffaele Clemente, ha messo in piedi un vero e proprio progetto imprenditoriale, le Fornaci Brancaterra, là dove gli appassionati possono seguire interessanti corsi come quello che insegna la tecnica della decorazione di ciotole, tazze, bicchieri etc. Spazio anche a Mariella Russo nella cui bottega fa tutto a mano, decori ispirati alla tradizione arianese e ancora motivi unici e moderni che le permettono di distinguersi nel mercato italiano ed estero per creatività e originalità.