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Il lusso della maiolica eugubina

L’eleganza dell'artigianato artistico si presenta a Gubbio come parte integrante del patrimonio storico e culturale dell’Umbria.

Maiolica umbra<br>
Courtesy of©Sailko/WikimediaCommons
Maiolica umbra
Gioiello artistico-culturale dell'Italia centrale, Gubbio è una deliziosa realtà dell’Umbria nord-orientale ricca di bellezze naturali, artistiche e storiche che custodiscono testimonianze di un prezioso passato. Insieme a Deruta, Gualdo Tadino ed Orvieto, Gubbio fa parte dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, una rete che unisce quelle dimensioni di spicco nel campo della ceramica che tengono in vita la maestria e l’abilità dei vasellari, veri artisti intenti nella creazioni di maioliche di fama mondiale.

LA TRADIZIONE Quella della ceramica eugubina è un’attività che ha origini antiche: già a partire dal XII secolo, ma soprattutto tra la fine del XV e la metà del XVI secolo, si hanno testimonianze sull’arte della maiolica e sui vasellari, coloro che producevano oggetti per lo più per uso domestico come brocche, ciotole, piatti, pentole e pignatte. Inizialmente le decorazioni abbracciavano varie gradazioni del verde e marrone ma, con il passare degli anni, si assiste ad un progressivo affinamento delle tecniche e si arricchisce la tavolozza dei colori con bellissime gradazioni di blu, gialli e rossi. La fama della ceramica di Gubbio è legata al nome di Mastro Giorgio Andreoli che, nel 1498, arrivò in città da Intra, in Lombardia, insieme ai fratelli Giovanni e Salimbene elevando il nome della bellezza umbra a patria mondiale della ceramica. La loro era una maiolica molto raffinata, ricercata ed elegante, resa tale grazie alla tecnica del "lustro", un procedimento molto sofisticato attraverso il quale era possibile conferire al manufatto quei particolari riflessi metallici soprattutto avvalendosi di tinte quali l'oro, il rubino e l'argento, un lusso che fece subito gola alla borghesia: grandi estimatori furono infatti Guidobaldo da Montefeltro e Papa Leone X. Se nel Seicento e nel Settecento il prestigio della maiolica venne meno in quanto l'amore per ricercatezza lascia il posto all’esigenza di produrre ceramiche più umili, alla portata di tutti, tra l’Ottocento ed il Novecento si riappropria della sua fama grazie ad artisti e realtà di spicco come la società Vascellari Eugubini e la Fabbrica Maioliche Mastro Giorgio di Polidoro Benvenuti.

LE CARATTERISTICHE La figura dell’artigiano era davvero complessa in quanto il suo non era un semplice lavoro manuale bensì un mestiere creativo che portava alla continua creazione e sperimentazione i colori, smalti e vernici, al fine di rendere ogni decorazione sempre ricercata, al passo con i tempi e con le esigenze dei committenti. Il grande salto di qualità avvenne nel periodo rinascimentale, con la tecnica a lustro o a terzo fuoco che veniva applicata all'oggetto maiolicato per conferire effetti metallici cangianti che resero protagonisti colori come oro, argento, verde e rosso rubino.

IL TERRITORIO L’artigianato artistico eugubino è di casa a Lustro, all’interno della Porta di Sant' Agostino là dove si trova il Museo della Maiolica, un contenitore di meraviglie che permette di ammirare con i propri occhi capolavori rinascimentali, ottocenteschi e novecenteschi tra cui le prestigiose opere di Mastro Giorgio Andreoli e altri manufatti provenienti dalle botteghe eugubine del sec. XVI o dalle fabbriche di Gubbio, Gualdo Tadino etc. Per approfondire l’argomento, anche il Palazzo dei Consoli ha prestato i propri spazi per raccontare il grande vanto locale: presso il Museo Comunale infatti, in quel di Piazza della Signoria, un’intera sezione è dedicata alle ceramiche e conserva maioliche eugubine arcaiche fino ad arrivare a manufatti del XX secolo. Tra tutti a spiccare due piatti firmati dal Mastro Giorgio Andreoli risalenti alla metà del '500.

INDIRIZZI Oggi più di trenta botteghe artigiane operano nel settore dell'artigianato artistico e tradizionale come Francesco Biagioli con la sua ditta rinomata nel mondo per la qualità e la preziosità estetica dei suoi manufatti che rappresentano la tradizione ceramica umbra. Discendente di un'antica famiglia di maiolicari gualdese Fernando Pascucci, con la sua "Bottega Ceramica" mentre, operativa da più di 60 anni, la bottega dei maestri artigiani Rampini che, tutt'oggi, porta avanti l’amore per la tradizione elaborando decorazione fedeli alle antiche tecniche di lavorazione, piatti, scodelle e vassoi, vasellame e bomboniere dall’eccellente qualità.

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