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Campania, cosa ha di speciale la carta di Amalfi

Nella splendida cittadina e nei suoi dintorni si produce una carta pregiata sin dal Medioevo

carta produzione artigianato
LucaLorenzelli/iStock
Produzione della carta
Sin da epoca medievale Amalfi si specializzò nella realizzazione di una carta pregiata realizzata ancora oggi con tecniche artigianali e particolarmente apprezzata nelle grandi occasioni per realizzare partecipazioni ed annunci di cerimonie ed eventi speciali.

LA TRADIZIONE
Furono le popolazioni arabe ad introdurre ad Amalfi, a partire dal XII secolo, le tecniche di lavorazione della carta. I mercanti locali, che intrattenevano fiorenti rapporti commerciali in tutta l'area del Mediterraneo, apprezzarono notevolmente le caratteristiche di questo nuovo supporto, più leggero, maneggevole e leggibile della classica pergamena. Non meraviglia, dunque, che gli Amalfitani avessero in breve tempo fatto proprie le tecniche di lavorazione del materiale ed avviato un'intensa attività produttiva nelle nuove cartiere che sorsero, prevalentemente, nella zona della Valle dei Mulini. Sebbene agli inizi del XIII secolo Federico II ne avesse proibito l'impiego per la stesura degli atti ufficiali, per via della minore durabilità rispetto alla pergamena, i cartai locali non interruppero la propria attività e i documenti di epoca quattrocentesca redatti proprio su fogli di carta locale e giunti sino ai giorni nostri ne sono la prova tangibile. Nel XVIII secolo, infatti, ad Amalfi e dintorni erano attive ancora circa venti cartiere ed ancora oggi, sebbene con una consistente battuta d'arresto dovuta anche all'alluvione del 1954 che distrusse buona parte degli stabilimenti, nella zona di Amalfi si produce una carta pregiata realizzata rigorosamente con tecniche artigianali, perfezionatesi nel corso del tempo anche grazie all'introduzioni di nuovi strumenti per la lavorazione.

LE CARATTERISTICHE
Chiamata sovente "carta a mano" per sottolinearne le tecniche di produzione artigianali, la carta di Amalfi era nota un tempo con il nome di "charta bambagina" probabilmente a causa dell'utilizzo, nella sua produzione, di panni di tessuto, specialmente in cotone, lino e canapa. Ciò che caratterizza la carta amalfitana, infatti, è proprio il mancato impiego della cellulosa del legno nel processo produttivo che si basa, invece, sulla macerazione in acqua all'interno di tini maiolicati, di tessuti precedentemente battuti con magli di legno per spezzarne le fibre. Gli stracci, in questo modo, si disfacevano formando una sostanza fluida nella quale veniva immerso un telaio in ferro con una rete a maglie fittissime che filtrava la componente solida del composto seperandola da quella liquida. La pasta così ottenuta veniva, quindi, schiacciata con una pressa e posta ad asciugare. Nascevano, così, i pregiati fogli di carta amalfitana che, generalmente, recavano la filigrana del produttore che il telaio, semplicemente tramite pressione, imprimeva sulla pasta raccolta dai tini.

IL TERRITORIO
C'è un luogo in cui la carta di Amalfi si racconta nei luoghi in cui è nata ed è diventata il prodotto carico di pregio e tradizione che oggi conosciamo. Nella ex cartiera storica fondata dal Cav. Nicola Milano sorge, oggi, il Museo della Carta. Quando lo stabilimento ha dovuto chiudere i battenti, il suo fondatore decise di trasformarla in un museo che oggi racconta la lunga storia della Carta di Amalfi conservando preziose testimonianze della sua lunga tradizione. Durante la visita è possibile anche assistere dal vivo alla realizzazione di un foglio di carta con le antiche tecniche e si possono ammirare gli antichi mulini azionati dalle acque del torrente Canneto. Come la maggior parte delle cartiere storiche amalfitane, infatti, la ex Cartiera Milano sorgeva proprio nella Valle di Mulini dove, in un'epoca in cui ancora non si disponeva dell'elettricità, era possibile sfruttare l'energia idraulica generata dal fiume.

GLI INDIRIZZI
Delle cartiere storiche della tradizione amalfitana ancora oggi sopravvive quella della famiglia Amatruda, anch'essa situtata nella bella Valle dei Mulini in via delle Cartiere 100. Non mancano, inoltre, laboratori e botteghe dove ammirare ed acquistare pregiati prodotti realizzati con Carta di Amalfi, come la Scuderia del Duca gestita da Andrea De Luca e Giovanna Fusco dal 1980 e situata a pochi passi dagli antichi Arsenali della Repubblica di Amalfi.

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