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Asghar Farhadi scopre la Spagna di Guadalajara e Torrelaguna

Nel suo ultimo Tutti lo sanno il regista iraniano riporta a casa la coppia Penélope Cruz-Javier Bardem.

Lucky Red
Come film d'apertura dello scorso Festival di Cannes, il Tutti lo sanno (Todos lo saben) di Asghar Farhadi aveva aperto una finestra su una Spagna diversa… Non la Almeria di Valerio Mastandrea, né tantomeno la Navarra di Pamplora o la Castilla dell'immancabile Almodovar, bensi' quella non distante di Guadalajara e - soprattutto - la piccola Torrelaguna, location principale del film con Javier Bardem e Penélope Cruz.

Questa è Laura, che in occasione del matrimonio della sorella, lascia l'Argentina dove vive con il marito Alejandro (Ricardo Darín) per torna con i figli nel proprio paese natale, nel cuore di un vigneto spagnolo. Ma quella che inizialmente avrebbe dovuto essere una lieta rimpatriata e una tranquilla visita familiare, in seguito a degli accadimenti imprevisti, finisce per diventare tutt'altro, stravolgendo il soggiorno e facendo riaffiorare un passato rimasto troppo a lungo sepolto. Nel quale avrà un ruolo importante anche Paco (Javier Bardem), suo antico amore...



Un thriller psicologico nel quale le cose potrebbero non esser quel che sembrano, o che ricordiamo, come da tradizione del genere, ambientato però in una terra che non ci saremmo aspettati in un film del regista iraniano, capace di mostrarne gli aspetti più affascinanti e inquietanti insieme. Certo anche grazie alle quindici settimane passate in loco, tra l'agosto e il dicembre del 2017, nelle quali la troupe ha condiviso tutto - anche il set! - con gli abitanti del paesino tanto simile all'Andalusia e, per espressa ammissione del regista, anche alla sua terra.

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"Quindici anni fa, sono stato nel sud della Spagna - racconta il regista, parlando dell'ispirazione del film. - Durante questo viaggio, in una città ho visto diverse foto di un bambino affisse ai muri. Quando ho chiesto chi fosse, ho saputo che era un bambino scomparso e che la sua famiglia lo stava cercando: lì è nata la prima idea del film. Quella storia mi è rimasta sempre impressa e quando ho finito di girare Il passato ne ho tratto un piccolo racconto. Ci ho messo quattro anni, poi, a svilupparlo e a trasformarlo in una sceneggiatura. Ma in realtà il progetto è nato all'epoca di quel viaggio in Spagna. Ad attrarmi sono state soprattutto due cose: il paesaggio e la cultura locale, e il fatto di cronaca al centro della storia. Da allora ho continuato a pensare alla Spagna".



Per la gioia di molte delle maestranze locali, che attraverso un accorto con i produttori han potuto fare una esperienza unica. Come confermava anche il Consigliere alla Cultura di Torrelaguna, Eduardo Burgos, raccontando come la Piazza del municipio e la Chiesa del XV secolo fossero diventate vere e proprie protagoniste di molte delle sequenze mostrate sullo schermo. "La troupe e gli attori erano tutti spagnoli - conferma ancora Farhadi, - e mi hanno aiutato a fare in modo che il film rispecchiasse il più possibile uno spaccato di vita spagnolo, in particolare di vita contadina… Ci ho messo molto tempo. Nel frattempo sono tornato in quei luoghi, ho preso appunti e ho continuato a scrivere. In questi ultimi anni, però, la storia è molto cambiata. Ho fatto diversi viaggi in Spagna, ho parlato con amici che ci vivevano, e tutto questo ha influenzato la narrazione".

"Questa storia parla dei rapporti umani tra gli abitanti di un paese - aggiunge, concludendo. - E le loro relazioni sono diverse da quelle che ci sono tra gli abitanti di una città. Inoltre, era tanto tempo che avevo voglia di girare in un piccolo paese in mezzo alla natura. Cercavo storie ambientate lontano dalla città e dal suo frastuono e questo mi ha portato inconsciamente a indirizzare la trama verso un luogo dove ci fossero un paese, una fattoria... Cose che mi suscitano un sentimento di nostalgia. In un paese le persone sono più vicine, perché gli abitanti sono pochi e tutti si conoscono. La storia si nutre anche di questo. Se fosse stata ambientata in una città, le persone non si sarebbero incontrate tanto facilmente, le relazioni tra loro sarebbero state diverse. Avrei fatto un altro film. Una delle cose più belle è stato girare in mezzo a tutte quelle fattorie, in un paese dove la gente si riunisce nella piazza principale ogni pomeriggio. Un altro punto che ci tengo a sottolineare è che i protagonisti del film, pur trovandosi in una situazione complicata, sono persone semplici. E collocarli all'interno di un paesino sottolineava questa semplicità".
 
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