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Le atmosfere fatate delle cascate del Dardagna

Nel Parco Regionale del Corno alle Scale il torrente Dardagna si esibisce in salti spettacolari

cascate del dardagna
Courtesy of ©Chimecip/Wikimedia Commons CC BY SA 4.0
Cascate del Dardagna
Variegati ambienti appenninici che si fondono ad habitat di tipo alpino. Così si presenta l'affascinante territorio del Parco Regionale del Corno alle Scale adagiato attorno alla vetta più alta dell'Appennino Bolognese della quale porta il nome e ad alcune delle cime più affascinanti di questo tratto della catena, tra le quali si distinguono La Nuda, il Monte Gennaio, il Monte Pizzo e il Monte Grande che sovrastano le rigogliose valli dei torrenti Silla e Dardagna. In questa cornice ricca di fascino si snoda il torrente Dardagna, il cui ramo ovest discende dal Monte Spigolino per poi esibirsi in una serie di scenografici salti regalando splendidi scenari che vale la pena ammirare concedendosi un piacevole itinerario in questa zona del Parco in cui il bosco sprigiona atmosfere fatate.

Quella che conduce alle belle cascate del Dardagna, che irrompono dal folto della vegetazione, è una passeggiata semplice e gradevole. E' adatto a tutta la famiglia, a prescindere dal proprio livello di esperienza ed allenamento e risulta per buona parte ombreggiata dalla vegetazione rigogliosa. L'itinerario comincia nei pressi del Santuario della Madonna dell'Acero. Ridiscendendo leggermente dal santuario, si imbocca il sentiero n. 331A del CAI che si immerge immediatamente in un'abetaia per poi proseguire attraverso una faggeta ed inoltrarsi nel Rio Cavo. Proseguendo lungo il sentiero n. 333 si comincia già a sentire il suono inconfondibile delle vivaci acque del fiume.

Basta imboccare il piccolo ponte di legno che attraversa il Rio Cavo per ritrovarsi, in pochi minuti, al cospetto del primo salto delle cascate del Dardagna che, con i suoi 15 metri, si fa strada nella vegetazione creando un incantevole colpo d'occhio. Ma si tratta soltanto del primo atto di questo coinvolgente spettacolo della natura. Dopo alcuni gradini di legno, infatti, il sentiero continua a salire aggirando la cascata sulla sinistra e mostrando un susseguirsi di splendidi salti che culminano con il settimo ed ultimo che con 30 metri di altezza ed una cornice paesaggistica di grande impatto si rivela senza dubbio il più suggestivo. Non resta, dunque, che imboccare il sentiero 331 che, passando per il bosco fa ritorno al Santuario, oppure il 339 che conduce al rifugio Covone dal quale è possibile proseguire per il Santuario, facilmente raggiungibile in pochi minuti lungo una strada asfaltata.

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