Intitolata nel 1986 a Bruno Molajoli storico dell'arte fabrianese e direttore generale delle belle arti negli anni Sessanta, la Pinacoteca civica di Fabriano ha sede nell'Ospedale di S.M. del Buon Gesù. La struttura, una delle più pregevoli testimonianze di architettura tardogotica nelle Marche, venne costruita a partire dal 1456. Ristrutturata negli anni '90 la Pinacoteca fu sede nel 2006 della celebre mostra: "Gentile da Fabriano e l'altro Rinascimento". Al 1862, risale invece la nascita della Pinacoteca civica di Fabriano quando il Comune acquisì un primo nucleo di opere, in precedenza appartenute ai beni di enti ecclesiastici. La collezione comprendeva già importanti testimonianze pittoriche degli artisti fabrianesi come il “Trittico di Allegretto Nuzi”, e la “Dormitio Virginis” di Antonio da Fabriano. Il primo allestimento espositivo fu ricavato nell'antico Palazzo Chiavelli, prima di spostare la sede in seguito ad un incremento della collezione nelle sale del Palazzo vescovile. Dal 1994, con l'acquisizione di gruppi di sculture lignee policrome del Trecento, la civica collezione d'opere d'arte trova la sua ultima ed attuale sede nei locali dell'antico Spedale di Santa Maria del Buon Gesù.
Fino all'8 dicembre 2019 presso gli spazi della Pinacoteca Civica Bruno Molajoli è possibile visitare la mostra “La luce e i silenzi. Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento”
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo prende avvio dal '200 Umbro-Marchigiano. Il Crocefisso di Rainaldetto di Ranuccio da Spoleto e gli affreschi frammentari del Maestro di Sant'Agostino offrono, infatti, un interessante spaccato di arte e cultura del tredicesimo secolo. La seconda sala della Pinacoteca è dedicata alle origini della scuola fabrianese, in particolare al Maestro di Campodonico e ad Allegretto Nuzi, ovvero i grandi maestri giotteschi della scuola artistica fabrianese del Trecento. Si prosegue con la sezione “Fra Gotico e Rinascimento nel segno di Antonio da Fabriano” che offre un suggestivo panorama di personalità artistiche, locali e non, nel corso del XV secolo in cui è possibile incontrare le opere del Maestro di Staffolo, di Antonio da Fabriano, di Bicci di Lorenzo, del figlio Neri, del perugino Bernardino di Mariotto. L'ultima parte del percorso si caratterizza per la presenza di opere pittoriche di artisti extra-cittadini del secolo XVI. Tra le altre si ammirano le pale d'altare di Filippo da Verona e dei fratelli Nardini, impostate su un tipico schema compositivo a "piramide".
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DA NON PERDERE
Tra le opere esposte si segnala “S. Antonio Abate tra i devoti” di Puccio di Simone in cui ai piedi del Santo eremita sono dipinti due maialini di razza cinta senese,. Ricordiamo, infatti, che nel Medioevo il grasso del maiale era utilizzato come lenitivo del “Fuoco di S. Antonio". E poi ancora la Madonna col Bambino di Antonio da Fabriano commissionata da Bartolomeo Agostini e la “Madonna col Bambino, S. Nicola da Bari, San Pietro” di Filippo da Verona, la cui tavola lignea utilizzata per dipingere l'opera deriva da un trittico medievale.
Pinacoteca civica "Bruno Molajoli"
Fabriano (AN), Piazza Giovanni Paolo II, 11
Info: 0732 250658 - pinacoteca.molajoli@comune.fabriano.an.it
Sito: http://www.pinacotecafabriano.it