Destinata a rivaleggiare con le altre residenze reali europee la Reggia di Caserta fu fatta erigere dal Re di Napoli Carlo di Borbone a partire dal gennaio del 1752. Il progetto nasceva dall'idea di donare alla città di Napoli una grandiosa residenza reale che potesse diventare il simbolo di una nuova città-capitale europea. Dopo un primo rifiuto da parte dell'architetto Nicola Salvi il progetto venne affidato a Luigi Vanvitelli, figlio del pittore di vedute, Gaspar Van Wittel, già attivo a Roma sotto Benedetto XIV. Con la partenza di Carlo di Borbone per la città di Madrid, in seguito alla morte del Re di Spagna, i lavori di costruzione del Palazzo subirono un sensibile rallentamento, tanto che alla morte di Luigi Vanvitelli, fu il figlio Carlo a proseguire l'opera del padre e successivamente altri architetti, che si erano formati alla scuola del Vanvitelli. Il palazzo che venne progettato insieme al classico giardino all'italiana con parco e cascata, scenograficamente posta al culmine della fuga prospettica, venne completato nel 1845. Nel primo piano del Palazzo che accolse gli Appartamenti dei Reali di Casa Borbone oggi è allestita la Collezione permanente Terrae Motus che si sviluppa fra le stanze dell' Appartamento del Settecento e dell'Appartamento dell’Ottocento.
Alla Reggia di Caserta tutto il fascino della pittura tra ‘600 e ‘700 con la mostra Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo della Collezione Terrae Motus mette in scena la più grande produzione monotematica d’arte contemporanea esistente al mondo. La collezione fu, infatti, ideata dal gallerista napoletano Lucio Amelio a seguito del terremoto del 23 novembre 1980, che devastò l’Irpinia e gran parte del territorio del Sud Italia, provocando 3mila morti e 8mila feriti. Il celebre gallerista napoletano organizzò quindi una rassegna, dedicata alla tragedia che voleva essere una macchina per “creare un terremoto continuo dell'anima”,chiamando a se i maggiori artisti contemporanei. Alla chiamata risposero ben 65 importanti artisti, tra cui Alighiero Boetti, Miquel Barcelò, Luigi Ontani, Joseph Beuys, Enzo Cucchi, Tony Cragg, Luciano Fabro, Keith Haring, Mimmo Paladino, Cy Twombly, Jannis Kounellis, Mario Schifano, Robert Mapplethorpe, Mario Merz, Robert Rauschenberg, Michelangelo Pistoletto, Julian Schnabel, Giulio Paolini, Andy Warhol ed Emilio Vedova. La prima tappa della rassegna si svolse a Boston nel 1983, prima di toccare Villa Campolieto a Ercolano e arrivare nel 1987 al Grand Palais di Parigi. Nel 1993 la collezione fu definitivamente donata alla Reggia di Caserta.
Tesori inaspettati nel semisconosciuto borgo medievale a poca distanza da Caserta
DA NON PERDERE
Allestita con periodiche rotazioni l'esposizione mette in scena opere come “West-Go Ho (Glut)” di Robert Rauschenberg, “Fate Presto” di Andy Warhol e “Senza Titolo” di Keith Haring. E poi ancora “L'altra figura” di Giulio Paolini, “Terremoto in Palazzo” di Joseph Beuys e l’“Annunciazione” di Michelangelo Pistoletto. Di Miquel Barcelò è possibile ammirare “L'ombra che trema” mentre di Robert Mapplethorpe ritroviamo “Dennis Speight with thorns”, “Jill Chapman”, “Jack with crown”, “Skull and crossbones” e “Dennis Speight with flowers”. Non manca Mimmo Paladino con “Re uccisi al decadere della forza”.
Reggia di Caserta
Caserta, Viale Douhet, 2/a,
Info: 0823 448084
Sito: www.reggiadicaserta.beniculturali.it