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I Momenti di trascurabile felicità di Pif tra Palermo e il Paradiso

La divertente ed emozionante lezione di Daniele Luchetti ci riporta in Sicilia, in una città meravigliosa rappresentata con grande amore.

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Avevamo lasciato Pif In guerra per amore, nel film da regista che Pierfrancesco Diliberto (questo il suo nome reale) aveva ambientato tra Palermo ed Erice, ma davvero è passato troppo tempo! E ancor più da quando sulle 'orme' di Italo ci eravamo allargati a comprendere città come Scicli, Ispica e Modica. Ben venga dunque il Momenti di trascurabile felicità di Daniele Luchetti, che riporta noi e il suddetto attore nel capoluogo siciliano per una avventura surreale sospesa tra due mondi...



Quello nel quale viviamo ogni giorno - tra traffico, campionato di calcio, burocrazia e relazioni complicate - e quello dove Pif e Renato Carpentieri si trovano a dover gestire una imprevista emergenza… E la fatidica ora e 32 minuti che viene concessa a Paolo (il protagonista, appunto) per fare i conti con i punti salienti della sua vita: Lo yoga e l’Autan non sono in contraddizione? La luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo? Perché il primo taxi della fila non è mai davvero il primo? Perché il martello frangi  vetro è chiuso spesso dentro una bacheca di vetro? E la frase: ti penso sempre, ma non tutti i giorni, che sembra bella, è davvero bella? A queste, e ad altre questioni fondamentali, potremmo avere una risposta… o forse no.

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Tutto nasce da un incidente... all'incrocio tra Via Ruggero Settimo e la splendida Piazza del Teatro Politeama, "Il punto nevralgico della città" come lo definisce il Direttore di Produzione Christian Peritore, che continua: "È il cuore pulsante della città, la piazza più importante, uno snodo che dal centro storico porta al mare, alla bellissima via della Libertà. Concedercela è stato un vero investimento da parte del comune". E uno sforzo produttivo "non indifferente", visto tutto quello che ha comportato. "Abbiamo chiuso al traffico la piazza in modo definitivo per due giorni, facendo deviare i mezzi, cambiare le fermate taxi, i sensi di marcia, - continua Peritore. - E la città ha risposto positivamente; grazie al direttore della Film Commission di Palermo Nicola Fabio Corsini e alla volontà del sindaco Leoluca Orlando, che ci ha visto lungo, siamo riusciti a realizzare questa avventura".



Paradossalmente, uno dei più dubbiosi sulla scelta della location è stato proprio Pif, che a Palermo ci vive. "In qualche maniera lo riteneva un territorio suo - ricorda Daniele Luchetti. - Ma la Palermo che ho visto io è diversa da quella che vede lui. Perché io ho uno sguardo più da turista, se vogliamo. Esterno, non di chi nella città ci è cresciuto. Per esempio io trovo che il centro della città sia una meraviglia assoluta, ben tenuto e accogliente… ti viene voglia di andare in giro in pigiama! Pif continua a vivere nei quartieri moderni perché dice che in centro è un casino, ma non è più così! Credo ci sia una difficoltà da parte di chi è palermitano a vedere cosa hanno sotto il naso, ossia che la loro città è radicalmente trasformata e che in questo momento è una delle città più belle del Mediterraneo".

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Ma almeno nella finzione cinematografica, il regista è riuscito a far traslocare il suo protagonista, che insieme alla moglie Agata (interpretata da una splendida Thony) vive in un meraviglioso palazzo del centro, "alle spalle di Piazza San Domenico, nella zona della Vucciria - spiega Peritore. - Quel centro storico bello, popolare e antico" di cui parlavamo… Molto lontano dalla casa dove li vediamo incontrarsi nella fase di frequentazione o fidanzamento, in realtà "una composizione di una serie di luoghi". "Mentre il sottopassaggio è a Carini e la casa vera e propria a Sferracavallo, il passaggio a livello e a Terrasini, - racconta ancora il Direttore di Produzione siciliano. - E anche lì abbiamo bloccato la strada per una giornata intera, grazie alla disponibilità dell'assessore Vincenzo Cusumano, che come gli altri ha capito l'importanza di un film così, che parlava di amore e di temi diversi da quelli ai quali siamo abituati quando si gira in Sicilia".



L'amore di Luchetti per Palermo ha conquistato tutti, a quanto pare, e probabilmente conquisterà il pubblico. Magari anche grazie alla magia della spiaggia di Cefalù, dove Paolo/Pif rivive il suo primo amore, o al panorama dal Belvedere di Monte Pellegrino, la "montagna sacra" della protettrice della città, Santa Rosalia, da dove Agata e gli amici si ritrovano dopo il funerale. E chissà che a qualcuno venga voglia di affacciarsi su Piazza Magione per ammirare l'ex Convento delle suore di Madre Teresa di Calcutta che si intuisce in una delle scene, o magari imitare il nostro 'eroe', perso di fronte allo splendido quadro di cui ci parla ancora il regista romano: "Un meraviglioso Trionfo della morte dentro Palazzo Abatellis, anche quello uno dei musei più belli d'Italia che ospita opere di Messina e che ha una storia che meriterebbe da sola un film a parte".

Intanto, questa storia è al cinema (dal 14 marzo), grazie sicuramente alla collaborazione della Film Commission Sicilia e realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Cinema. Un "grazie" che facciamo nostro volentieri, unendoci all'augurio finale del 'solito' Luchetti: "Appena esci da Roma è tutto più facile, sempre. E Palermo è davvero molto ospitale! Ci ha permesso di fare delle cose preziose per un film, e spero che alla città torni qualcosa in termini di immagine e di curiosità".
 
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