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Lagonegro, la Lucania di Mango

"Nella mia città c'è un cielo grande che ti spalanca il cuore e non ti delude mai": l'ultimo saluto al cantante che fu poeta della sua terra natia dove oggi è lutto cittadino

lucania, basilicata, paesaggio campestre
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Paesaggio lucano
PERCHE' SE NE PARLA Lagonegro si prepara per l'ultimo saluto al cantante Mango. La camera ardente è stata allestita nella sua villa, dove viveva con la moglie, la cantante Laura Valente, e con i suoi due figli. Per oggi il sindaco, Domenico Mitidieri, ha proclamato il lutto cittadino. Aveva da poco festeggiato i suoi 60 anni: nato proprio qui, in questo piccolo comune lucano, il 6 novembre 1954, ha sempre sottolineato un forte legame con la sua terra che, infatti, non ha mai scelto di lasciare pur nel suo peregrinare da artista. Le sue canzoni sono intrise di atmosfere mediterranee, di luoghi che diventano stati d'animo. In uno dei suoi più famosi successi, Monna Lisa, si respira l'intuizione dello scrittore russo Merezkowskij il quale, nel 1901, aveva scritto che Lisa de' Gherardini, meglio nota come Monna Lisa, fosse morta a Lagonegro di ritorno da un viaggio in Calabria. La dichiarazione d'amore più bella che il cantante abbia potuto lasciare alla sua terra natia, la si ritrova nelle struggenti cadenze di Nella mia città, altro brano che lo ha consacrato ai favori del grande pubblico. 

"Nella mia città c'è un cielo grande che ti spalanca il cuore e non ti delude mai"



PERCHE' ANDARCI Su un piccolo promontorio, poco distante dal centro urbano, sorge il borgo medievale, il Castello, al quale si accede attraverso una lunga scalinata. Piazza Grande, con la sua fontana ottocentesca, rappresenta il cuore della città. Abbastanza ampia ed in leggera pendenza è circondata da filari di alberi ed edifici del 1700 e 1800: tra questi anche la Chiesa della Trinità, ovvero la Concattedrale.
 
DA NON PERDERE Lagonegro è stata considerata nel corso degli anni città delle cento Chiese. Alcune sono visitabili ancora oggi ed offrono al visitatore una serie interessante di opere. Nell'antica Chiesa di S. Nicola, sul Castello si può ammirare un gran dipinto raffigurante la Crocifissione. Molto bella la statua lignea della Vergine, custodita nella Chiesa del Rosario. C'è poi da visitare la Chiesa di S. Anna, monumento nazionale  al cui interno era conservato un ostensorio con una delle Spine della Corona di Cristo che attualmente si trova nella Concattedrale. 


 
PERCHE' NON ANDARCI Meta interessante per una gita fuori porta, magari da coniugare con visite ad altri borghi poco distanti. Come Castelmezzano, incastonato in pareti di guglie e picchi, annoverato tra i Borghi più belli d'Italia.
 
COSA NON COMPRARE Dell'artigianato piacentino tre sono i souvenir d'eccezione: i timbri da pane in legno, i piatti in ceramica e i tipici tappeti, realizzati con telai a mano. Davanti a tale ricercatezza, il kitsch è bandito.

FOTO: Matera oltre i Sassi: 10 imperdibili tappe
 
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