II profumo di mosto, le forme allegre e profondamente simboliche, rendono i mostaccioli una delle golosità più tipiche e rappresentative della Calabria ed, in particolare, di Soriano Calabro dove sono nati questi gustosi biscotti tradizionali.
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LA TRADIZIONE Diffusi, ormai, anche in tutta la Calabria e conosciuti in tutta Italia ed addirittura in alcune parti del mondo, i mostaccioli sono una preparazione tipica di Soriano Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Questi dolcetti, che vantano origini antichissime risalenti all'antica Grecia, quando Teocrito li citò negli Idilli con il nome di "mustacea", sono gustose prelibatezze a base di farina, miele e, talvolta, di mosto di vino caldo. Sono i biscotti delle feste e si distinguono da tutti gli altri, oltre che per gli ingredienti, anche per le particolari forme che vengono loro conferite in base alla ricorrenza in cui vengono preparati. In occasione di fidanzamenti, matrimoni ed eventi legati all'amore vengono confezionati con la forma di cuori e decorati con stagnola rossa. Mentre quelli a forma di cavallo, capra, gallo, pesce rappresentano il forte legame della cultura locale con le attività dell'agricoltura e dell'allevamento che hanno a lungo caratterizzato l'economia della popolazione. In occasione della festa patronale, infine, i "mostacciolari" preparano i loro biscotti dando loro persino la forma del Santo Patrono.
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LA DENOMINAZIONE Questi dolcetti, che prendono probabilmente il nome dall'usanza di utilizzare il mosto di vino per la loro preparazione, a seconda delle aree di produzione possono prendere nomi differenti come "mastazzola" e "mustazzoli".
LE CARATTERISTICHE I mostaccioli si presentano di forma differente che varia dagli animali, ai soggetti floreali, sino al paniere, alla donna, al cuore e alla "esse barocca". Vengono confezionati e decorati con carta stagnola di colori estremamente vivaci come il rosso, il verde e l'argento. Sono di consistenza dura e colore bruno e per ottenere alcune forme di colore nero (come il cavallo di San Francesco), vengono trattati con lo zucchero lievemente bruciato in un poco di acqua.
LA PRODUZIONE I mostaccioli vengono preparati soprattutto in occasione delle fiere, delle feste patronali e delle principali ricorrenze durante le quali vengono solitamente esposti all'interno delle tipiche casse di legno.
LA CULTURA Soriano Calabro non è soltanto il paese dei mostaccioli, ma uno dei principali centri della regione legati ad una fiorente attività artigianale, come quella della lavorazione della cestineria in vimini e giunco, della produzione di oggetti in legno e in ceramica rustica e quella dei "seggiari" che costruiscono ed impagliano particolari sedie artistiche.
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IN CUCINA Preparati con ingredienti naturali, i mostaccioli sono i veri dolci delle feste di Soriano Calabro dove, in occasione del Natale, della Pasqua e delle ricorrenze legate alla storia e alla cultura del paese, rallegrano la tavola e deliziano i palati di grandi e piccini regalando un croccante e fragrante fine pasto.
La ricetta: Mostaccioli calabresi. Ingredienti: 500 grammi di farina 00, 500 grammi di miele, 1 cucchiaio di strutto, 1 bicchierino di liquore all'anice o di mosto cotto. Impastare gli ingredienti fino ad ottenere un composto compatto e ben amalgamato, lasciar riposare la frolla e poi stenderla fino ad ottenere uno strato di circa 1,5 centimetri. Dare alla pasta la forma che si desidera e decorarla con pezzetti di stagnola colorata. Ungere una teglia con lo strutto e disporvi i biscotti che dovranno cuocere ad una temperatura di 150° per circa 15-20 minuti. Per chi desidera seguire il procedimento tipico della tradizione locale, è possibile preparare l'impasto utilizzando una parte di acqua e tre di miele da sciogliere a bagno maria, setacciarvi la farina lentamente e, una volta ottenuta la frolla, lasciarla riposare per un'intera notte per poi lavorarla a mano e darle la forma desiderata utilizzando come piano d'appoggio un tavolo di legno o di marmo.
IL TERRITORIO Famoso per aver ospitato Tommaso Campanella, Soriano Calabro vanta origini molto antiche risalenti al VII secolo d.C. quando venne fondato da esuli siriani o, più probabilmente, dai Normanni. Nel corso dei secoli divenne prima feudo dei Carafa di Nocera per poi passare ai Domenicani che vi costruirono il grandioso Convento di S. Domenico che, purtroppo, è andato quasi completamente distrutto. Tra le preziose testimonianze da non perdere merita una menzione il quadro miracoloso di San Domenico, custodito all'interno dell'omonima chiesa, che, si narra, vanti origini celesti: la tradizione lo vuole, infatti, condotto a Soriano per mano della Madonna, di Maria Maddalena e Santa Caterina.
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