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Piemonte, dove nasce l'originale liquore delle Langhe

Cantine Toso tramanda di generazione in generazione l’arte della vinificazione e della distillazione

Sala Museo
©Toso.it
Sala del Museo Enologico Toso / ©Archivio fotografico Toso Spa
La trama interminabile di colline puntellate da paesi e antichi borghi arrampicati sulle alture, i vigneti e le grandi tradizioni gastronomiche rendono le Langhe un luogo ideale non solo per rilassarsi e godere della bellissima natura e dell’arte, ma anche e soprattutto per assaporare il buon vino che da sempre fa la storia di questa area geografica del basso Piemonte. ( A proposito, sei pronto per scoprire le Langhe con Whatsapp?). Le province di Cuneo, Asti ed Alessandria sono interessante dal percorso del torrente Belbo, che va a formare l’omonima valle dando vita ad un territorio speciale. Qui, infatti, dentro la collina il terreno compatto è accogliente: nonostante sia composto di marne calcaree e, qualche volta, da sottili infiltrazioni di sabbia, risulta estremamente adatto alla coltivazione del vigneto, perché la fertilità contenuta dà vita a vini fragranti. Sopra la collina, la vite ha selezionato gli spazi migliori, quelli dove l’effetto climatico e l’alternanza tra il tempo bello e quello perturbato sanno regolare meglio il comportamento delle piante. Ecco, quindi, che nascono tutti vitigni vocati a dar vita a vini dai caratteri piacevoli, che ogni anno si presentano con profumi e sapori irripetibili: Moscato o Barbera, Cortese o Dolcetto, Favorita o Chardonnay, Freisa e Nebbiolo. In questo contesto si inserisce l’Azienda Toso, dal 1910 legata al Moscato (se vuoi sapere di più su questo vino, leggi qui). Tutto nasce quando il suo fondatore Vincenzo Toso, agli albori del Novecento, sentì raccontare di questo vitigno che dava ottimi vini spumeggianti e ne fu conquistato, decidendo quindi di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale. Non è un caso che decise di raggiungere la Valle del Belbo, perché è qui che le colline delle Langhe cominciano a salire più in alto e il Moscato diventa il vitigno più rappresentativo e amato.

Insegna Cantina Toso / ©Archivio fotografico Toso Spa

Generazione dopo generazione, altri uomini della famiglia hanno preso le redini dell’azienda, ma tutti sono rimasti fedeli a quella scelta iniziale: dedicare al Moscato e ai suoi vini tutto l’impegno possibile, cogliendo tutte le sfide produttive. A Vincenzo successe il figlio Pietro e poi i suoi due figli Luigi e Vincenzo, proseguendo un tragitto familiare che ogni volta si arricchiva di spunti nuovi e qualificati. Poco per volta, il Moscato d’Asti e l’Asti Spumante sono diventati i veri protagonisti della produzione di Casa Toso. Dal 1993, l’azienda si è trasferita definitivamente nell’attuale sede di Cossano Belbo, guidata oggi dalla quarta generazione della famiglia con i due fratelli Gianfranco e Pietro ed il cugino Massimo. L’attaccamento al Moscato è rimasto vivo nel tempo, ma oltre al Moscato d’Asti e all’Asti Spumante, entrambi dolci, e ad una ricca varietà di spumanti, Casa Toso propone anche un’ampia gamma di vini del territorio, tra cui Dolcetto, Barbera e Nebbiolo, ai quali si aggiungono i Vermouth di Torino Superiore Gamondi, storico e prestigioso marchio che grazie a Toso diventa moderno paladino della tradizione più autentica del Vermouth di Torino e interprete autorevole delle materie prime piemontesi e della conoscenza locale delle erbe aromatiche, spezie e del loro utilizzo per l’aromatizzazione.

Museo Enologico Toso, Sala Vermouth / ©Archivio fotografico Toso Spa

Un altro fiore all’occhiello dell’Azienda è il Toccasana di Teodoro Negro, l’originale liquore delle Langhe prodotto con ben 37 diverse erbe, che affascina per la sua ricchezza di profumi e la moderata alcolicità, ma anche per la sua storia, che continua ancora con il discendente dell’inventore, tuttora impegnato a Casa Toso per portarne avanti la tradizione. E proprio a Teodoro Negro, inventore dell’amaro, è stato dedicato il liquore raffinato e morbido chiamato “Nurin” Riserva del Fondatore, che ha ricevuto la medaglia d’oro alla XVII edizione del Meininger's International Spirits Award ISW a Neustadt, in Germania, una competizione internazionale che ogni anno vede assegnare riconoscimenti ai migliori liquori e distillati su scala mondiale. “Nurin” Riserva del Fondatore nasce per volontà di Valter Porro, diretto discendente di Teodoro Negro creatore 50 anni fa dell’amaro delle Langhe per eccellenza: lavorando nelle Cantine Toso, ancora oggi custodisce il sapere tramandato dal prozio, soprannominato “Nurin”, e al suo genio dedica una riserva speciale che racchiude l’eccellenza dell’Amaro Toccasana all’ennesima potenza. Questo elegante liquore si differenzia dall’Amaro Toccasana per una maggiore percentuale di estratto, ovvero di prodotto ottenuto dalla macerazione delle erbe nell’alcol e maggiore quantità delle erbe selezionate. Inoltre, a differenza del metodo produttivo che contraddistingue gli amari, in “Nurin” Riserva del Fondatore la colorazione è ottenuta dall’invecchiamento in barrique di rovere in cui il prodotto resta per almeno 30 mesi; un riposo nel legno che fa ammorbidire il liquore con l’estratto di erbe e ne fa assumere il colore ramato senza l’uso di caramello. Prodotto da fine pasto e apprezzato a fine serata, grazie alle proprietà digestive delle erbe, diventa anche liquore da meditazione perfetto da degustare in ballon cognac. Il perfetto bilanciamento degli aromi e la morbidezza piena del finale piacevolmente amaricante lo rendono un liquore davvero eccezionale. Dalla gradazione alcolica di 30°, come i grandi distillati internazionali si assapora a temperatura ambiente. 
        
                       
Bottiglia di "Nurin" Riserva del Fondatore ©Archivio fotografico Toso Spa

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