La Nocciola Tonda di Giffoni è una delle varietà italiane più pregiate per le caratteristiche del seme e per la pellicola interna. È una cultivar medio-precoce; la raccolta, infatti, inizia solitamente già dalla terza decade di agosto.
Leggi anche: INSALATINA DI SPINACINO CON ALBICOCCHE, MELE E NOCCIOLE (Stile.it)
LA TRADIZIONE La coltivazione del nocciolo in Campania è antichissima. Numerose testimonianze si rinvengono nella letteratura latina, già a partire dal III secolo avanti Cristo, e da reperti archeologici, quali ad esempio alcuni resti carbonizzati di nocciole, esposti al Museo Nazionale di Napoli. La diffusione di questa coltura nel resto d’Italia sembra essere iniziata proprio a partire dalla Campania, tanto che già nel secolo XVII il commercio delle nocciole, in particolare verso altre nazioni, aveva una sua rilevanza economica. Le prime testimonianze della coltivazione della Nocciola di Giffoni Igp, prodotto tipicamente salernitano, risalgono al Medioevo, ma è solo attraverso rapporti commerciali con il resto d’Italia e con l’estero, nell’epoca borbonica, che si venne a conoscere il valore distintivo della qualità di tale prodotto. Successivamente, nel Novecento, esso ha registrato un’espansione colturale proprio in relazione alla forte richiesta da parte dell’industria dolciaria. Il territorio dei Picentini e della valle dell’Irno, d’altra parte, è vocato naturalmente alla coltivazione del nocciolo in quanto questa pianta è presente da sempre nella zona allo stato spontaneo. Il terreno di origine vulcanica offre, peraltro, le migliori condizioni di fertilità, e in generale le proprietà qualitative della Tonda di Giffoni sono riconducibili proprio al fortunato mixer di fattori ambientali, naturali e umani tipici della zona di produzione.
FOTO: I 9 ALIMENTI A CUI GLI ITALIANI SONO PIU’ ALLERGICI
LA DENOMINAZIONE Ha ricevuto la denominazione nel 1997. L'Indicazione geografica protetta “Nocciola di Giffoni” si riferisce ad una delle varietà italiane più pregiate in assoluto: la Tonda di Giffoni.
Leggi anche: 10 FRUTTI DIMENTICATI DELL’AUTUNNO
LE CARATTERISTICHE Forma perfettamente rotondeggiante del seme (la nocciola sgusciata), che ha polpa bianca, consistente, dal sapore aromatico, e dal perisperma (la pellicola interna) sottile e facilmente staccabile. E’ inoltre particolarmente idonea alla tostatura, alla pelatura e alla calibratura, anche per la pezzatura media e omogenea del frutto.
Leggi anche: I TORRONI DI CREMONA FANNO FESTA
LA PRODUZIONE Essendo una cultivar medio-precoce, la raccolta dei frutti inizia solitamente già dalla terza decade di agosto, dopo di che, le nocciole vengono essiccate per portarle ad un’umidità del 5-7% e infine si depositano in luoghi freschi e ventilati, privi di odori e umidità. L’area di produzione della “Nocciola di Giffoni” IGP è concentrata nel salernitano, soprattutto nella valle dell'Irno e nella zona dei Monti Picentini dove sono ubicati i 12 comuni interessati che sono: Acerno, Baronissi, Calvanico, Castiglione del Genovesi, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano, S. Cipriano Picentino, S. Mango Piemonte.
Leggi anche: TAURANO AL PROFUMO DI NOCCIOLA
LA CULTURA Fino alla metà del secolo scorso dal porto di Napoli venivano esportate nocciole in Francia ed in Olanda e tale era l’importanza di questo prodotto, nell’antico Regno napoletano, che dalla fine del Seicento esistevano uffici speciali per la misurazione dei frutti secchi. Attraverso i rapporti commerciali con il resto d’Italia e con l’estero, nell’epoca borbonica, si venne così a conoscere il valore distintivo della qualità della Nocciola di Giffoni. Verso la fine del Settecento Vincenzo De Caro, storico salernitano, riferendosi alla sua terra d’origine, il Giffonese, scriveva:
“l’albero della nocella è a tutti noto che alligna meravigliosamente nella maggior parte del nostro demanio”.
IN CUCINA Per le sue caratteristiche pregiate, la Nocciola di Giffoni è adatta alla trasformazione industriale ed è pertanto fortemente richiesta dalle industrie per la produzione di pasta e granella, nonché, come materia prima, per la preparazione di specialità dolciarie di grande consumo. Nell’area di origine è utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di prelibatezze, tra le quali: dolcetti, torte, gelati, creme, ma anche insoliti primi piatti e finanche liquori alla nocciola. Ma la Nocciola di Giffoni Igp si presta particolarmente, proprio per la forma e la qualità del frutto, al consumo diretto, sia in guscio che soprattutto come snack denocciolato intero
PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO
LA RICETTA Spumette alla Nocciola di Giffoni. Ingredienti: 200 g di Nocciole di Giffoni sgusciate non pelate; 4 albumi; 200 g di zucchero a velo; 1 limone; burro; farina. Tostare leggermente le Nocciole di Giffoni e tritarle. A parte grattugiare la buccia del limone. In una terrina montare a neve gli albumi. Incorporarvi lentamente lo zucchero a velo continuando a mescolare dal basso verso l'alto. Unirvi le Nocciole di Giffoni tritate e la scorza di limone grattugiata. Imburrare una placca da forno e spolverarla di farina. Con la sacca da dolci distribuire il composto a mucchietti del diametro di 3 cm. Infornare in forno caldo per 25 minuti. Una volta sfornati spolverizzare con zucchero a velo. (naturalmenteitaliano.it)
Altre ricette
Melanzane rosse di Rotonda sott’olio
Pepatelli
Poutine
IL TERRITORIO La Comunità Montana “Monti Picentini” è contraddistinta da un’eterogeneità di paesaggi, caratterizzati da aspetti specifici ed unici come la morfologia, la vegetazione e gli insediamenti: a sistemi montani più impervi si alternano valli e pianure in cui scorrono gli affluenti dei principali fiumi (Sele, Ofanto, Calore, Sabato, Picentino, Tusciano e Solofrana); il vario sistema orografico determina, inoltre, una singolare distribuzione della vegetazione. Di grande importanza è la presenza di un sensibile numero di grotte di origine carsica dal grande valore naturalistico e speleologico. Le colline sono ricoperte da fitta e rigogliosa macchia mediterranea tra i 600 e i 1300 mt. Il bosco ceduo è prevalentemente costituito da boschi di roverella e cerro. A queste quote si trova anche il nocciolo. VISITA LA CAMPANIA: VAI ALLA GUIDA
Leggi anche:
Campania, la certosa con il chiostro più grande del mondo
I procini “vulcanici” di Roccamonfina
FOTO: Italia da mangiare: 10 cibi insoliti
Cipollotto nocerino: aroma campano Dop