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Miele Langhe Roero Piemonte

Alla scoperta del miele delle Langhe-Roero

Un nettare prelibato e salutare espressione di una biodiversità esclusiva

Miele
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Miele
In virtù delle diverse altitudini del territorio piemontese, che va dalle valli pianeggianti alle montagne, la flora può cambiare radicalmente. Grazie a tale peculiarità geografica in questo territorio è possibile una produzione di miele assai variegata (spesso gli alveari vengono portati nei luoghi preposti in base alle fioriture). In Piemonte infatti si producono molti mieli monofloreali, tra i quali quelli di castagno, dal colore tipicamente scuro e il sapore amarognolo, di acacia, delicato e aromatico, melata di bosco, dal retrogusto di corteccia, leggermente balsamico. E ancora tarassaco, tiglio. Ce ne sono anche di peculiari, come quello di melata di abete, rododendro, girasole, o addirittura di rarissimi, come la melata di quercia, lampone, menta, colza, edera.

Una precisazione: il miele di melata nasce da una materia prima diversa dal comune nettare. Le api vengono infatti attratte da una sostanza zuccherina che si forma sugli alberi, che a sua volta è stata prodotta da microscopici insetti che si sono nutriti della linfa. Le api raccolgono quindi la melata e la trasformano in miele, caratterizzato da un sapore leggermente meno dolce di quello di nettare.

La strada del Miele, tra Bra e Cisterna d’Asti

Se volete scoprire le peculiarità del miele piemontese, nel Roero si snoda la ‘Strada del Miele’ un ‘corridoio paesaggistico-culturale’ che ha preso forma grazie ad AsProMiele (Associazione Produttori Miele Piemonte), e percorre circa 38 chilometri di territorio compreso tra Bra e Cisterna d’Asti, passando per alcuni dei comuni più importanti della produzione del nettare dolce. L’itinerario è suddiviso in aree, ed è possibile percorrerlo in automobile, ma anche – e soprattutto – a piedi o in mountain bike grazie ai facili sentieri che collegano le varie tappe. Per informazioni e contatti clicca qui.

Il percorso della Strada del Miele tocca diversi paesi, borghi e piccoli centri abitati, in ognuno dei quali è possibile scoprire pannelli informativi che illustrano a tappe la storia dell’apicoltura. Da chi lo produce e come, passando per i tipi di flora, i mestieri legati alla sua realizzazione e gli attrezzi necessari (incluso l’abbigliamento dell’apicoltore), la storia del suo consumo e gli arnesi antichi. Un vero excursus nella produzione di un’eccellenza gastronomica meno nota delle sue ‘cugine’ ma altrettanto prestigiosa e armonicamente integrata tra le bellezze del territorio. Ognuno dei borghi che tocca il percorso è, naturalmente, degno di visita, fosse anche solo per il panorama che spesso offrono grazie all’affaccio sulle peculiari formazioni geologiche chiamate Rocche, tipiche del Roero. Parliamo di Monteu Roero, Bra, Baldissero d'Alba, Canale, Cisterna d'Asti, Ceresole d'Alba, Montà d'Alba, Montaldo Roero, Piovesi, Pocapaglia, S. Stefano Roero, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno.

Il territorio delle Langhe-Roero e Monferrato

Scenografiche colline ricoperte di vigneti che abbracciano borghi, castelli, casali: il panorama delle Langhe, del Roero e del Monferrato è a dir poco da cartolina. Denso di fiabesco romanticismo, ma anche di solenne integrazione tra natura e opere d’ingegno umano, questo territorio si è meritato – non a caso – il titolo di Patrimonio dell’Umanità conferito dall’UNESCO (scopri perché). I Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato offrono scenari di rara bellezza, magnifiche forme di accoglienza e un’eccellente gastronomia. Che comprende alcuni prodotti forse non noti quanto il classico vino o tartufo, ma non per questo meno pregiati.

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Paesaggio delle Langhe col Castello Grinzane Cavour

Ci troviamo tra le provincie di Cuneo e Asti, in un’area che occupa la parte meridionale del Piemonte. Qui convivono la naturale bellezza di un territorio racchiuso tra le Alpi e il Po, e uno degli esempi più eccellenti di intervento dell’uomo sull’ambiente, che ha modellato un paesaggio unico al mondo. Il vino qui si produce da tempi insolitamente antichi: alcune tracce relative alla produzione enologica risalgono addirittura al 5 secolo a.C., e non mancano testimonianze storiche ed etimologiche di scambi vinicoli avvenuti tra Etruschi e Celti. Che i Celti amassero il vino realizzato con uve mediterranee lo dimostrano diverse scoperte archeologiche, come quella avvenuta a Heuneburg, di cui abbiamo parlato qui.

Langhe-Roero e Monferrato evocano dunque una totale fusione tra expertise umana e ambiente, nella sua migliore accezione. Quello che UNESCO ha sottolineato nel voler premiare questo territorio è come la conoscenza della terra, del ciclo stagionale, della natura e della lavorazione dei suoi frutti sia stato possibile grazie ad un bagaglio accumulato in secoli, anzi, in millenni, rispettando la tradizione. Tutto ciò in perfetta armonia con il paesaggio. Fare un tour di questo territorio significa immergersi in tantissime eccellenze produttive, agricole ed enogastronomiche: non solo vino, ma anche nocciole, cioccolato, formaggio, tartufo. E una ‘chicca’ per intenditori: il miele.

Dove acquistare online il miele del Piemonte

Miele di acacia

Miele di castagno

Miele di bosco

Miele di castagno

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