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Prodotti Dop Lazio Ricetta uova affogate con Peperone di Pontecorvo

Lazio, il "peperone cornetto" caro ai ciociari

In provincia di Frosinone viene coltivato da secoli il Peperone di Pontecorvo Dop, prodotto dall'elevata sapidità perfetto per accompagnare le "uova affogate"

ortaggi
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Peperoni rossi
Da sempre considerato un gradito companatico, il Peperone di Pontecorvo è stato oggetto dell'attenzione dei contadini ciociari che hanno tramandato per generazioni le conoscenze necessarie a ottenere il migliore “peperone cornetto”. I terreni dell provincia di Frosinone sui quali viene coltivato questo ortaggio sono molto fertili, particolarmente ricchi di elementi nutritivi che donano al prodotto una elevata sapidità.

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LA TRADIZIONE Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo risalgono al 1830, quando il principato di Pontecorvo ricadeva nel dominio della Santa Sede: se ne ritrova traccia in un opuscolo in cui si riporta tra le colture orticole, la produzione di peperone di Pontecorvo. La nascita del Consorzio Agrario, nel maggio del 1889 ha definitivamente dato un efficace contributo alla coltivazione del peperone che negli anni successivi è sensibilmente aumentata fino a diventare una delle risorse principali della zona. Il peperone è presente nella zona di Pontecorvo da centinaia di anni.

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LA DENOMINAZIONE Ha ricevuto la denominazione nel 2010.

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LE CARATTERISTICHE La polpa è sottile, il sapore dolce, la cuticola più sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico. Le caratteristiche che lo rendono unico sono l’elevata sapidità e la sua migliore digeribilità associata ad una buccia sottile.

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LA PRODUZIONE Il Peperone di Pontecorvo è prodotto in provincia di Frosinone, nel comune di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. La denominazione di origine protetta designa i frutti riferibili alla specie “Capsicum annum”.

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LA CULTURA Il terreno di coltivazione deve seguire una precisa rotazione colturale, secondo la quale il Cornetto di Pontecorvo, o altre solanacee, possono essere presenti sullo stesso lotto solo una volta ogni quattro anni. La raccolta è manuale e interessa il periodo compreso tra luglio e novembre. I frutti raccolti non devono essere esposti al sole. Ai fattori naturali si associa il contributo offerto dal lavoro degli operatori del luogo che hanno saputo selezionare di anno in anno le migliori bacche locali, producendo giovani piantine in semenzai accuratamente preparati e scegliendo per queste le cure colturali più adatte così da valorizzare le qualità proprie dell’ecotipo. A metà settembre, a Pontecorvo si tiene l’annuale sagra dedicata al peperone.

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IN CUCINA Grazie alla elevata digeribilità, può essere utilizzato in svariate ricette, calde o fredde. Può essere infatti impiegato per gli aperitivi - in crema, frullato insieme al pomodoro, e accompagnato da verdure fresche e crostini croccanti aromatizzati al liquore, ad esempio - ma anche nelle insalate, nei primi piatti, come contorno alla carne, oppure nella pizza. Può essere inoltre facilmente conservato sott'olio.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

LA RICETTA Uova affogate nei Peperoni di Pontecorvo Dop. Ingredienti: 8 uova; 2 Peperoni di Pontecorvo Dop; 60 gr di burro; 1 ciuffo di prezzemolo; basilico q.b.; sale q.b.; 2 cucchiai di aceto di vino bianco. Lavate sotto acqua fredda il basilico e il prezzemolo, asciugateli e tritateli finemente insieme con un coltello a mezzaluna. Mondate i Peperoni di Pontecorvo DOP, lavateli e privateli dei filamenti interni e dei semi; tagliateli a listarelle sottili e metteteli da parte in una ciotola. Fate cuocere le listarelle di peperone in una pentola antiaderente con due cucchiai di olio extravergine d'oliva e una noce di burro. Proseguite la cottura per 15 minuti a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. In una casseruola portate ad ebollizione abbondante acqua con un pizzico di sale e l'aceto di vino bianco, quindi abbassate la fiamma al minimo e fatevi scivolare le uova, una alla volta, rotte in un piattino. Lasciate sobbollire le uova in acqua per circa 3 minuti, poi sgocciolatele con un mestolo forato, adagiatele su un telo da cucina e pareggiate gli albumi. In una padella antiaderente sciogliete il burro, disponetevi delicatamente le uova ben distanziate e cuocetele ancora per 1 minuto, irrorando la superficie con un poco di burro. Cospargetele con le erbe aromatiche tritate precedentemente preparate, salatele e distribuite i peperoni fra un uovo e l'altro. A questo punto, fate scivolare la preparazione su un piatto da portata e servite caldo. (foodinitaly.com)

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IL TERRITORIO Pontecorvo deve il suo nome al "Pons curvus" sul fiume Liri, ma forse anche al simbolo benedettino del corvo, nel periodo di soggezione a Montecassino. Le origini della città risalgono al IX secolo, quando il gastaldo di Aquino Rodoaldo fece costruire a ridosso del ponte, su uno scoglio roccioso, il castello con cinta muraria e torre (attualmente torre campanaria della Cattedrale di S. Bartolomeo, edificata proprio sui ruderi dell'originario castello feudale). Dal 1463 Pontecorvo costituì una "enclave" pontificia nel territorio del Regno di Napoli, divenendo nel 1805 principato napoleonico con Bernadotte. Tornò, con la restaurazione, alla Santa Sede, fino al 1860. Nella Basilica di S. Bartolomeo si conservano preziosi affreschi che alcuni critici attribuiscono al Cavalier d'Arpino (1568-1640) altri al Mazzaroppi (15501620), preziose tele del sec. X e XVII e un museo di parati e suppellettili sacri del sec. XVII e XVIII. Accanto alle tradizionali coltivazioni dei peperoni, dei fagioli di S.Oliva, dell'uva, nel periodo francese fu introdotta a Pontecorvo la coltivazione del "tabacco moro".VISITA PONTECORVO: VAI ALLA GUIDA
 
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