Celebra la più importante congrega di artisti fiamminghi la mostra che apre oggi alla Reggia di Venaria dedicata ai Brueghel, coloro che sono stati interpreti dello splendore del Seicento e la cui dinastia è diventata marchio di eccellenza nell’arte pittorica. Dopo l’importante successo della tappa bolognese la mostra “Brueghel. Capolavori dell'arte fiamminga” sbarca, infatti, a Torino dove rimarrà aperta fino al prossimo 19 febbraio.
Dopo il successo di “Venere incontra Venere”, dedicata ai due dipinti di Botticelli, la seconda mostra della serie “Confronti” è dedicata a due dei massimi maestri del ritratto, ovvero Anton Van Dyck, il più celebre ritrattista delle case regnanti europee nel Seicento, e Giovanni Boldini, protagonista del ritratto mondano in stile Belle Époque nella Parigi di fine Ottocento. Si tratta di Boldini guarda Van Dyck. Bambini nel tempo che rimarrà aperta alla Galleria Sabauda fino all'8 gennaio 2017.
Nella splendida cornice di Palazzo di Madama si svolge “In prima linea. Donne fotoreporter in luoghi di guerra” un'interessante mostra che presenta una selezione di immagini scattate da giovani donne fotoreporter che lavorano per le maggiori testate internazionali. Linda Dorigo, Virginie Nguyen Hoang, Jodi Hilton, Andreja Restek, Annabell Van den Berghe, Laurence Geai, Capucine Granier-Deferre, Diana Zeyneb Alhindawi, Matilde Gattoni, Shelly Kittleson, Maysun, Alison Baskerville, Monique Jaques, Camille Lepage si muovono, infatti, coraggiosamente in atroci e rischiosi campi di battaglia per documentare e denunciare quella "terza guerra mondiale" che è in corso in molte parti del mondo.
Dopo le tappe di Barcellona, Parigi, Espoo e Dublino, la grande retrospettiva dedicata a Carol Rama la cui opera anticonformista e trasgressiva emerge nella sfera culturale ed artistica di Torino negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, giunge alla GAM, dove rimarrà aperta fino al 5 febbraio 2017. Figlia di un piccolo imprenditore torinese Carol Rama inizia a dipingere da autodidatta fin dalla prima adolescenza. In seguito a episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e il probabile suicidio del padre, la sua arte diviene un modo per esorcizzare sofferenza e paure interiori. Leggenda vuole che la sua prima mostra nel 1945 venisse chiusa dalla polizia per oscenità. Nel 2003 riceve l’importante riconoscimento del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, giunto dopo quasi settant’anni di attività intensa.
DA NON PERDERE A TORINO
Piazza Carignano
Museo della Sindone
Galleria Sabauda
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