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Cremona, il Duomo e i suoi misteri

La Cattedrale di Santa Maria Assunta impera maestosa in Piazza del Comune: al suo interno si possono ammirare capolavori d’arte che nascondono qualche curiosità

Duomo di Cremona
Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - 
Duomo di Cremona e Battistero
Cremona tutta da scoprire, a torto non sempre compresa nei circuiti turistici delle città d’arte perché offuscata da quelle più celebri, anche se gode di grande fama perché patria dei grandi liutai e dei grandi musicisti, in primis gli Stradivari, e famosa per il torrone e la mostarda. Numerose sono le attrazioni da vedere e, tra il rosso dei mattoni che caratterizza il centro storico, spicca il marmo bianco del Duomo e del Battistero. Proprio la Cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, è una maestosa opera d’arte che riassume in se la storia artistica della città, dal romanico al manierismo, seconda in Lombardia per importanza e bellezza solo al Duomo di Milano. Completata tra il 1160 e il 1170, si presenta con la sua spettacolare facciata marmorea in stile classico e romanico a cui si aggiungono alcuni richiami di tipi gotico, il rosone centrale datato 1274 e bellissime decorazioni scolpite nel marmo tra cui l’Annunciazione, il calendario dei mesi e una sirena che tiene la coda tra una forca.

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L’interno, a tre navate divise da pilastri, non è da meno, decorato e affrescato da pittori lombardo-veneti. Ad attirare l’attenzione sono soprattutto la Grande Croce da altare in argento e  rifinita in oro e vetri smaltati e la decorazione affrescata agli inizi del Cinquecento sulle pareti laterali della navata maggiore, con scene della vita di Maria e Cristo. Ci sono alcune particolarità che rendono ancora più unica la Cattedrale di Cremona: per esempio, entrando sulla destra si trova, nell’altare di San Fermo, la pala d’altare dell’artista cremonese Luca Cattapane con affrescato “Il crocifisso tra i santi Fermo, Girolamo e il Papa Innocenzo I”: gli occhi di alcuni personaggi del quadro, tra cui quelli del leone, seguono lo sguardo del visitatore, anche se questi si sposta da una parte all’altra.

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La controfacciata è interamente occupata dall’affresco del Pordenone rappresentante la Deposizione dalla Croce: nell’angolo in basso a destra si trova la figura del Cristo che, se osservata attentamente, regala una piccola illusione ottica. Basta osservarne i piedi: se ci si trova sulla sinistra sembra che il corpo stia scivolando, da davanti sembra che sia rivolto in avanti e da destra sembra rivolto a destra. Nella cappella del Santissimo Sacramento, a destra dell’altare, si trova la tela dell’Ultima Cena di Giulio Campi, in cui si nota chiaramente un personaggio dalle sembianze femminili: è quello vicino a Gesù, che dovrebbe essere Giovanni. Ma a guardare anche all’interno della Cappella della Maddalena, in cui vengono rappresentati i momenti più rappresentativi della vita della Maddalena, lo stesso personaggio dell’Ultima Cena è ritratto anche ne “Il lavaggio dei piedi” e ne “Noli me tangere”.
 
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