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Sutrio cosa vedere

Sutrio tra montagna, tradizione e gastronomia tipica

Il borgo della Comunità  montana della Carnia oltre alle case dalla particolare struttura vanta diversi prodotti tutti da gustare

Carnia, borgo di Sutrio
© PromoTurismoFVG
Veduta panoramica di Sutrio
L’area a nord ovest del Friuli Venezia Giulia è occupata dalla Carnia, regione prevalentemente montana in cui gli ampi spazi naturali, con le vette mozzafiato e le spettacolari valli, ospitano località dove il tempo si è fermato e sono ancora vive antiche tradizioni. Una di queste è Sutrio, sulla riva del fiume But, incorniciato dalle Alpi Carniche e a pochi chilometri dal confine con l’Austria. Grazie all’importanza storica e paesaggistica e all’interesse naturalistico, Sutrio risulta essere uno dei centri più interessanti della Comunità Montana della Carnia e non stupisce che sia entrato a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia, capace com’è di offrire una molteplicità di attrazioni in ogni periodo dell’anno pur preservando ancora l’anima autentica di borgo di montagna. 



Arrivando a Sutrio il visitatore può ammirare subito la caratteristica conformazione di borgo montano con le vie strette e lastricate, le casette in pietra e la sfilata di loggiati, portoni e balconate. Ovunque spuntano le sculture di legno artigianali e le tante botteghe che lo lavorano, a dimostrazione della vocazione per questa arte: Sutrio è infatti rinomata per la lavorazione del legno ed è riconosciuta come Centro regionale del mobile. A questo proposito scopriamo di più sulla lavorazione del legno a Sutrio, le cui radici si perdono nei secoli. E’ da sempre, infatti, che gli abitanti del luogo hanno fatto tesoro di quelle che sono le risorse della zona. Nei periodi invernali, viste le avversità climatiche che non permettevano le attività agricole, gli uomini si sono dedicati alla costruzione di attrezzi in legno, mobili, sculture e bassorilievi, opere d’arte uniche e preziose. E molte di queste opere hanno fatto il giro del mondo andando ad arricchire palazzi e chiese di ogni dove. Tra le attrazioni più celebri spicca il Presepe di Teno, un’opera interamente intagliata a mano nel legno, in cui le figure a grandezza naturale si integrano perfettamente nel paesaggio e tra le vie di Sutrio: questo particolare presepe prende il nome dal suo paziente creatore, il maestro artigiano Gaudenzio Straulino, per tutti Teno, scomparso nel 1988 dopo aver lavorato alle sue sculture per oltre 30 anni.



Il borgo, menzionato già dal Trecento, ospita monumenti non privi di attrattive. Ad incominciare dalla Pieve di Ognissanti, sorta nel XIX secolo ma che conserva un campanile del Seicento, elemento superstite di una precedente struttura, e splendidi altari lignei, dorati ed intagliati. Nel presbiterio si possono ammirare anche alcuni affreschi di un pittore nato in Carnia Giovanni Moro, eseguiti nel 1925. Ci sono poi la settecentesca Chiesa di Sant’Ulderico, uno dei più riusciti esempi dell’architettura settecentesca in Carnia, con la caratteristica facciata fra due campanili; quella di San Nicolò e la Chiesa di Sant’Orsola, in frazione Nojaris, quest’ultima interamente decorata da affreschi medievali. Una particolare storia riguarda la leggenda locale della Crous da Corsarie, ovvero una croce di legno portata in pellegrinaggio da un abitante di Sutrio di nome Osvaldo Nodale come voto per essersi salvato da un naufragio. Era il 1747 e la traportò in spalla a Santiago de Compostela, Roma e Loreto prima di riportarla a Sutrio e collocarla sul muro della sua casa. Essendo una croce ritenuta miracolosa, specialmente dopo essere scampata ad un incendio, gli abitanti cominciarono a staccarne dei piccole pezzi tanto che venne deciso di preservarla foderandola con un’intelaiatura di ferro. 



Passeggiando in centro si scorgono angoli tipici dell’architettura carnica, come edifici con corti ed archi o le meravigliose finestre adornate di fiori colorati. Particolari sono le case dei “cramars”, i venditori di stoffe e spezie che varcavano i confini della Carnia per commerciare i loro prodotti all’estero: a caratterizzare le loro abitazioni portano, incisa sulla chiave di volta del portale d’ingresso, la croce di Mercurio o quaternario, simbolo del commercio. Per chi ha diversi giorni a disposizione vale la pena concedersi qualche escursione nei dintorni. Sutrio sorge infatti a pochi chilometri di distanza da Zoncolan, rinomata località sciistica che nel periodo invernale ospita un esteso comprensorio con oltre 22 chilometri di piste in cui sciare o dedicarsi allo snowboard, proiettando la località nel firmamento di comparto turistico d’eccellenza per gli sport invernali. In estate, invece, ci si lascia conquistare dalle piacevoli escursioni all’anello del Monte Tamai dove sono ancora ben conservate le casere, le tipiche strutture di legno in cui si riposavano i pastori che portavano le mucche al pascolo in estate in questi luoghi. 



Tra formaggi di malga, burro e ricotte, funghi freschi, biscotti secchi, saporitissimi salami ed insaccati, e ancora miele e marmellata d’ogni tipo, sciroppi di frutta, ortaggi, frutti di bosco e grappe aromatizzate, la Carni vanta un’ampia gamma di prodotti tipici, e tutti di elevata qualità, legati alla stagionalità ed alla specifica zona, che si possono acquistare, oltre che nei negozi del paese, anche direttamente nelle malghe durante l’estate oppure nelle tante sagre e manifestazioni di carattere gastronomico che si svolgono tutto l’anno. Il frico, un formaggio cotto, è uno dei piatti della tradizione non molto conosciuto al di fuori del Friul, a cui è dedicata anche una sagra: da piatto dolce che era in origine, cui si aggiungeva zucchero oppure cannella, adesso è diventato un piatto salato, di cui esistono numerose varianti. Formaggio e ricotta, sia fresca che affumicata, sono tra i prodotti più gettonati, dal sapore ben definito. A Sutrio non può mancare una visita allo storico Caseificio Sociale Alto But, in cui è possibile acquistare i prodotti più genuini della migliore tradizione carnica. Chi preferisce gli insaccati può prevedere una tappa nella vicina Zuglio dove si incontra l’arte norcina più tradizionale e di qualità proposta dal Salumificio Molinari.
 
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