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Bronte Real Collegio Capizzi e altre attrazioni

Sicilia: il Real Collegio Capizzi, scrigno di cultura

Il centro di Bronte ospita il complesso monumentale con la ricca biblioteca e la pinacoteca, considerato nei secoli scorsi uno dei maggiori centri di cultura siciliani

Bronte monumenti<br>
Courtesy of Alfio Monaco © Etnaportal.it
Facciata del Real Collegio Capizzi, Bronte
Bronte non solo città del pistacchio. Il comune in provincia di Catania, infatti, immerso tra le meraviglie naturalistiche del Parco dell’Etna e del Parco dei Nebrodi, è una cittadina calorosa ed accogliente ed ospita diversi monumenti interessanti. Come il Santuario di Maria SS Annunaziata, uno dei più antichi edifici religiosi, con la sua forza innovativa di elementi architettonici d’ispirazione rinascimentale e con il bellissimo campanile, del 1625, cuspidato e di proporzioni massicce, che da slancio all’insieme ed è caratterizzato dalle vistose paraste bugnate e dal coronamento merlato. Il territorio del comune di Bronte, poi, divide con quello di  Maniace l’Abbazia di Santa Maria, meglio conosciuta come il Castello di Nelson: del grandioso tempio dedicata alla Madonna dalla Regina Margherita rimangono solo le navate, lo splendido portico gotico-normanno e l’icona bizantina, mentre dell’antico castello si possono ancora vedere le torrette medievali, una parte della cinta muraria ed alcuni cimeli d’epoca appartenuti all’ammiraglio britannico.

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Chi arriva a Bronte sa che la vita si svolge prevalentemente lungo il Corso Umberto, la via principale che taglia in due il paese: inizia allo Scialandro e, con il suo andamento tortuoso, incornicia chiese, palazzi, piazze e negozi prestigiosi, per terminare in Piazza Spedalieri con la massiccia e sempre presente struttura del Real Collegio Capizzi, uno dei simboli cittadini. Il celebre edificio fu “reale istituto borbonico" ed oggi ospita una ricchissima biblioteca ed una nutrita pinacoteca, che custodisce, tra le varie opere, l'autoritratto del filosofo Nicola Spedalieri  e un quadro di Agostino Attinà, in cui sono raffigurati gli uomini illustri di Bronte. I lavori di costruzione del collegio furono avviati nel 1774 e terminarono quattro anni dopo. La sua edificazione si deve al sacerdote brontese Ignazio Capizzi: fu infatti grazie alla sua dedizione che il collegio divenne, dopo quello di Monreale, uno dei maggiori centri di cultura siciliani.

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Tra la fine del Seicento e l’inizio dell’Ottocento il complesso fu un importante sede per gli studi classici, sostenuto dagli abitanti con denari e provvigioni d'ogni sorta. Molti uomini illustri, da giovani, frequentarono il collegio Capizzi: tra essi Luigi Capuana ed Enrico Cimbali. Il collegio divenne laico dopo l'Unità d'Italia ed oggi è sede del liceo classico e di un istituto magistrale. Nella sala del Consiglio è possibile ammirare la spinetta, uno strumento musicale simile al clavicembalo ma ad una sola tastiera, appartenuta al filosofo brontese Nicolò Spedalieri e risalente al 1679. Acquistata nel 1730, è stata conservata in pessime condizioni nei locali del collegio dopo la morte del filosofo, ma fortunatamente recuperata e restaurata.

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