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Roma Ponte Sant'Angelo statue

Cosa nascondono le statue di Ponte Sant'Angelo a Roma 

Sono monumentali, evocative e, da certe angolazioni, persino inquietanti

Statua di Ponte Sant'Angelo
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Roma Statua di Ponte Sant'Angelo
Ci si può passare in pieno giorno, nelle ore più luminose, e farci appena caso, tanta è la meraviglia di ciò che si ha attorno: tanti turisti attraversano ogni giorno Ponte Sant'Angelo a Roma con l'obbiettivo di arrivare a Castel Sant'Angelo, fermandosi giusto il momento di fare un selfie con il celebre monumento sullo sfondo. Ma se lo stesso ponte lo si attraversa all'ora del tramonto, con il cielo infuocato, oppure di notte, quando le luci artificiali creano una straordinaria scenografia, o, ancora, durante una giornata uggiosa, con il cielo plumbeo che promette un temporale imminente, le statue che adornano il ponte assumono un'aura completamente diversa. Monumentali, evocative, persino inquietanti, da certe angolazioni: le sculture che accompagnano il visitatore da un capo all'altro del ponte hanno una storia tutta loro da raccontare.

Scopri qui la storia di Castel Sant'Angelo


Ponte Sant'Angelo

Le statue di Ponte Sant'Angelo

Ponte Sant'Angelo fu costruito nel 134 dall'imperatore Adriano, per collegare le due rive del Tevere in corrispondenza del suo Mausoleo (oggi Castel Sant'Angelo). Nei secoli venne ampliato, ricostruito, rifatto per assecondare nuove esigenze della viabilità, specialmente dopo che nel 1450 le balaustre cedettero durante il passaggio di un eccessivo numero di pellegrini, che lo attraversavano per arrivare a San Pietro e celebrare il giubileo. In quell'epoca nella piazza antistante, sul lato destro del fiume, oggi corrispondente al Lungotevere degli Altoviti, si eseguivano le condanne capitali, e si usava esporre i corpi dei giustiziati sul ponte, come monito alla popolazione. Qui infatti che si dice che appaia ogni anno il fantasma di Beatrice Cenci, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo

Leggi anche: Ponte Sisto, la leggenda del fantasma di Donna Olimpia


Statua dell'Angelo con la Croce

Nel 1535 papa Clemente VII volle che all'ingresso del ponte venissero collocate le statue di San Pietro e San Paolo, che tengono fra le mani rispettivamente le chiavi del Paradiso e una spada, a simboleggiare il giudizio finale. Circa un secolo dopo, nel 1669, papa Clemente IX fece realizzare un nuovo parapetto su progetto del Bernini, che rese ancora più solenne e importante il passaggio per quel ponte: furono collocate dieci statue su altrettanti pilastri che rappresentavano degli angeli, ognuno dei quali porta con sé simboli legati alla Passione di Gesù.

Scolpite da Bernini stesso o da suoi allievi, le statue sono disposte a coppie, e portano alla base iscrizioni prese dall'antico Testamento. I primi due angeli portano un flagello e una colonna (alla quale Gesù venne legato per la fustigazione), le seconde due la corona di spine e un velo (sul quale Cristo lasciò il suo sangue). La terza coppia porta la tunica di Cristo e i chiodi che lo fissarono alla croce, la quarta coppia la scritta INRI sul cartiglio e la croce stessa. Infine la quinta coppia è rappresentata con la celebre spugna imbevuta di aceto e la lancia che trafisse il costato di Gesù. Le statue con l'angelo che tiene il cartiglio e quella con la corona di spine sono repliche, gli originali si trovano presso la Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, perché erano considerate troppo belle per rimanere esposte alle intemperie.


Statua dell'Angelo con la lancia

Insomma, se passeggiando su Ponte Sant'Angelo vi sentite 'osservati' da presenze inquietanti è probabilmente perché siete sovrastati da statue che raffigurano strumenti di tortura. E con la loro monumentalità, le posture, le ampie vesti, ricordano con solennità una vicenda biblica decisamente crudele.

Nei dintorni

Questa zona di Roma, al confine tra i rioni Ponte e Borgo, è una delle aree con la più alta concentrazione di visitatori provenienti da tutto il mondo. Da un lato, Castel Sant'Angelo con il suo parco (scopritelo qui), il Vaticano con San Pietro e gli immensi Musei Vaticani, la pista ciclabile del Lungotevere che permette di percorrere un tratto particolarmente pittoresco del fiume che attraversa Roma.


Edifici in Via dei Banchi Nuovi all'incrocio con Via del Governo Vecchio

Dall'altro alcune delle vie più belle della capitale, come Via dei Coronari, punteggiata di negozi di antiquariato, Via dei Banchi Nuovi, Via del Governo Vecchio, e i numerosi vicoletti che si snodano fino a Piazza Navona, lungo i quali si incontrano dimore signorili come Palazzo Taverna (ve ne abbiamo parlato qui), o, con una leggera deviazione, lo splendido Palazzo Altemps, che al momento ospita una mostra dedicata a De Pisis (di cui vi abbiamo raccontato in questo articolo)


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