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Roma monumenti Galleria Sciarra 

Roma, cosa rende speciale la Galleria Sciarra

E' un vero gioiello liberty che non in molti conoscono quello che si trova a pochi passi da Via del Corso

Particolari della Galleria Sciarra
©iStockphoto
Roma, Galleria Sciarra
Roma rivela sempre al visitatore più curioso tesori a volte ben nascosti e poco conosciuti. E’ il caso un gioiello liberty che si trova nel cuore del centro storico, a due passi da Via del Corso e dalla Fontana di Trevi. Chiunque si trovi a passeggiare nel Rione Trevi fa bene a sostare a Via Minghetti per rimanere a bocca aperta ammirando la Galleria Sciarra, un passaggio pedonale coperto che, in origine, era un unico complesso annesso al Palazzo Sciarra Colonna. Elegante capolavoro architettonico, rappresenta un concetto urbanistico moderno in quanto costruito alla fine del XIX secolo, quando la capitale del Regno d’Italia passò da Firenze a Roma. La Città Eterna, quindi, visse in quel periodo un vero cambiamento degli spazi che, rimodernati, sarebbero serviti a realizzare un apparato burocratico da capitale.

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Cambiamento che coincise anche con il sensibile aumento del numero degli abitanti che richiedeva nuove abitazioni e un nuovo assetto architettonico. Ecco dunque la necessità di impegnare un’edilizia ricca e più al passo con i tempi, con la Galleria Sciarra che, dal 1886, collegava gli spazi appartenenti al principe Maffeo Barberini-Colonna di Sciarra con quelli dell’attività editoriale di cui era proprietario. Ovvero la redazione del quotidiano la Tribuna e della rivista letteraria Cronaca Bizantina. Il progetto si deve all’architetto Giulio De Angelis, che ideò un cortile pedonale a pianta quadrangolare sormontato da una volta in ferro e, agli ingressi, decorazioni con colonne di ghisa. Agli affreschi pensò invece il pittore Giuseppe Cellini con l’encausto, l'antica tecnica pittorica applicata su muro. Si possono notare figure che rappresentano le virtù femminili della vita borghese ottocentesca grazie a donne eleganti che rendevano omaggio alla madre del principe Maffeo, Carolina Colonna Sciarra.

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Al visitatore più attento al dettaglio non mancherà di notare l’acronimo CSS, ovvero le iniziali del suo nome, che appaiono ricamante su uno scudo sui vani d’ingresso della galleria accanto allo stemma di famiglia. Nella parte alta della galleria si trovano raffigurate donne che personificano le virtù femminili tra cui La Pudica, La Sobria, L’Umile, La Prudente, La Paziente, La Benigna, La Fedele. Dalla parte opposta, invece, sono messi in scena momenti di vita che venivano attribuiti alla figura femminile, dall’esercizio musicale alla cura del giardino. Ovviamente ci si rifaceva all’usanza del tempo con tutta altra mentalità, ma ciò non toglie che, nell’insieme, la Galleria Sciarra è uno di quei luoghi poco conosciuti che vale la pena far conoscere ai più.
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