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Roma: apre l'area archeologica del Circo Massimo

La Città Eterna ha un grande regalo di Natale da fare a chi la visita: la nuova area archeologica del più grande circo dell’antichità

Area Archeologica
Zètema Progetto Cultura
Area Archeologica del Circo Massimo
Ci sono voluti 6 anni a farla riemergere: oggi l’area archeologica del più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità è aperta al pubblico. Roma regala ai suoi visitatori (e cittadini) un nuovo sito archeologico da visitare, quello del Circo Massimo. L’ingresso da Piazza di Porta Capena conduce alla scoperta di un luogo che è stato uno dei simboli della storia romana, il più grande circo dell’antichità e uno dei più ampi di tutti i tempi. I lavori sono stati condotti da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Ufficio Città Storica, con il contributo tecnico di Zetema Progetto Cultura e realizzati dall’Impresa Celletti Costruzioni Generali.

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Con i suoi 600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, nel corso dei secoli il Circo Massimo ha vissuto innumerevoli trasformazioni. Ora sembra un grande parco, dove i romani si allenano, fanno passeggiare i cani, i turisti si godono lo ‘skyline’ antico, e dove ogni tanto si tengono raduni di vario genere. Ma un tempo qui si svolgevano alcuni degli spettacoli più incredibili della Roma antica. Le ‘classiche’ competizioni ippiche, le cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali e pubbliche esecuzioni, processioni. Nel Medioevo è stato un luogo di passaggio dell’acquedotto Mariano, ha ospitato coltivazioni agricole e mulini. Successivamente, l’area è divenuta proprietà privata della famiglia Frangipane, cimitero degli Ebrei per poi ospitare, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni.

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I lavori di riqualificazione dell’area rendono visibili molte tracce di questo ricco passato. E’ stata realizzata una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area e per rendere visibili le strutture archeologiche è stato realizzato un piano inclinato che permette di superare gradualmente il dislivello presente tra l’area verde e quella del recinto archeologico. I visitatori possono accedere alle gallerie per un tratto di circa 100 metri ciascuna, tratti che un tempo conducevano alle gradinate della cavea. La strada basolata esterna mette in mostra un abbeveratoio in travertino, e da li si accede a due aree che venivano utilizzare come botteghe. Nella zona centrale sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, i cui marmi sono purtroppo stati abbondantemente saccheggiati nel tempo (e probabilmente si trovano ora a sorreggere dimore signorili e chiese). I frammenti ritrovati hanno tuttavia permesso agli archeologi di comprendere le dimensioni dell’arco, le cui colonne dovevano essere alte almeno 10 metri. L’intervento di ha interessato anche la Torre della Moletta (medievale, XII secolo), in cui una scala interna consente di arrivare fino al piano superiore, uno splendido punto panoramico sull’area archeologica.

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Roma ha fatto un regalo di Natale a chi la visita e a chi la vive, aggiungendo un nuovo tassello nel grande puzzle della Città Eterna. L’area archeologica del Circo Massimo apre fino all’11 dicembre dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 16 (ultimo ingresso ore 15); dal 12 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 16 (ultimo ingresso ore 15) e dal martedì al venerdì su prenotazione allo 060608.
 
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