E' dedicata all'arte simobolista di connotazione ermetica e spirituale della confraternita segreta "Rose+Croix" la mostra Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892-1897che fino al prossimo 7 gennaio sarà visitabile alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Nella primavera del 1892 Joséphin Péladan, critico e autore rosacrociano, inaugura alla Galerie Durand-Ruel di Parigi il primo Salon de la Rose+Croix come estensione della confraternita segreta Rose+Croix che egli stesso istituisce, un ordine esoterico con radici nel misticismo e nei riti arcani, considerati da Péladan i mezzi per comprendere le verità universali e raggiungere l'illuminazione. Con una cadenza annuale, i Salon portavano in scena, proprio per volere dell'eccentrico Péladan, un genere di arte mistico-simbolista.
Non solo la "Grande Onda", ma anche le vedute del Monte Fuji, i volumi dei primi Manga e i dipinti di draghi, leoni tigri e carpe. é la mostra Hokusai. Sulle Orme del Maestro che è visitabile al Museo dell'Ara Pacis. Hokusai deve la sua fama universale alla "Grande Onda" parte della serie di Trentasei vedute del monte Fuji e all'influenza che le sue riproduzioni ebbero sugli artisti parigini di fine Ottocento, tra i quali Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet, protagonisti del movimento del Japonisme. Nel corso della sua carriera Hokusai ha esplorato soggetti di ogni tipo: dal paesaggio alla natura, animali e fiori, dal ritratto di attori kabuki a quello di beltà femminili e di guerrieri, fino alle immagini di fantasmi e spiriti e di esseri e animali semileggendari.
Negli spazi delle Gallerie d'Italia è possibile visitare "L'ultimo Caravaggio. Eredi E Nuovi Maestri". La mostra curata da Alessandro Morandotti, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli vuole approfondire le vicende artistiche sviluppatesi nelle città di Napoli, Genova e Milano a seguito della scomparsa del Merisi, in un periodo storico-artistico diviso tra la rivoluzione devota al naturale di Caravaggio e la nuova età del Barocco.
S'intitola "Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti" ed è la naturale estensione della straordinaria mostra "Il Tesoro d'Italia" svoltasi all'Esposizione Universale di Milano del 2015. Il progetto espositivo curato da Vittorio Sgarbi si pone l'obiettivo di raccontare attraverso preziosi tesori appartenenti a collezioni private, banche e fondazioni quindi fuori dal circuito museale lo svolgimento della storia dell'arte italiana, da Giotto a Giorgio de Chirico. In un arco temporale di oltre sette secoli, dalla fine del Duecento alla metà del Novecento il percorso espositivo dà conto dell'evoluzione degli stili, delle correnti e degli snodi fondamentali della storia dell'arte italiana.