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Napoli Parchi: Real Bosco di Capodimonte

Napoli, perché il Real Bosco di Capodimonte è speciale

Il Parco della Reggia di Capodimonte ha vinto il primo premio come Miglior Parco d'Italia, scopriamo il perchè 

Capodimonte, Reggia e Real Bosco
©iStockphoto
Il Real Bosco di Capodimonte e la Reggia
E’ di recente inaugurazione la mostra dedicata all’archistar Santiago Calatrava al Museo di Capodimonte, dove sono esposte 400 opere tra sculture, disegni e maquette. Ed anche il Parco Reale, dunque, diventa protagonista in un connubio di arte e natura. Il Real Bosco di Capodimonte si estende per più di 100 ettari e risulta quindi essere lo spazio verde più grande della città, un vero e proprio polmone verde nel caos. Venne progettato dall’architetto Ferdinando Sanfelice nel 1734 e nacque come riserva di caccia di Carlo di Borbone, mentre con Ferdinando I viene aperto due volte l’anno a tutti i cittadini, fin poi all’apertura al pubblico durante tutto l’anno. Ferdinando Sanfelice è stato uno dei più grandi architetti del tardobarocco napoletano ed ha strutturato il parco in due sezioni distinte per stile e funzione: il giardino vero e proprio nell’area intorno alla Reggia, con ampie aperture panoramiche sul golfo di Napoli, e il bosco per la caccia, disseminato di statue, grotte e costruzioni.

Una passeggiata permettere di scegliere tra i cinque viali principali che si articolano in diverse diramazioni che conducono ai tanti tesori architettonici ed artistici ospitati all’interno del parco: il Museo di Capodimonte, il Casino dei Principi, Palazzo Palazziotti, le scuderie e la chiesa di San Gennaro. Quello che si ammira oggi è l’aspetto ottenuto grazie al lavoro del botanico Dehnardt che, intorno alla metà dell’Ottocento trasformò i giardini secondo la moda dell’epoca, ovvero in stile inglese, conferendogli atmosfere decisamente più romantiche. Il parco venne arricchito da nuove specie arboree dal fascino esotico e da piante che ancora oggi si lasciano ammirare come olmi, querce, tigli, castagni, cipressi, tigli. Oggi le aree principali sono il Giardino Paesaggistico, lo spianato che circonda la reggia tra le due porte ottocentesche di accesso, che offre la possibilità di ammirare dal Belvedere lo straordinario panorama; il Giardino anglo-cinese, che conserva la conformazione del 1840 con  l’armonica composizione di praterie e boschetti dove sono ospitati alberi secolari e rari esemplari esotici come un maestoso Canforo, un Taxodium, un Eucalipto e alcune camelie; il Giardino tardo barocco, a cui si accede tramite la Porta di Mezzo, percorso da cinque viali che si irradiano a ventaglio nel folto del bosco e la cui vegetazione è costituita da lecci, tigli, aceri, poverelle e carpini.

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Infine l’area a nord del Giardino tardo barocco, quella da Porta Caccetta a Porta Miano, che ospitava fino ai primi decenni dell’Ottocento il Chiuso della Fagianeria, un recinto per la schiusa dei fagiani, alimentati col frumento coltivato nei terreni adiacenti e utilizzati per le battute di caccia reali. Dopo il 1835 il terreno venne rimodellato con finte colline, praterie, macchie a bosco ed alberature isolate pur mentendo la presenza di edifici monumentali tra cui l’antica Fabbrica della Porcellana di Capodimonte e la chiesa di San Gennaro, a cui si aggiungono strutture legate alle attività produttive del Bosco come la Capraia, che includeva includeva locali per usi agricoli, stalle e rimesse.  Date queste peculiarità che lo rendono un luogo unico nel panorama nazionale, non è un caso che il Real Bosco di Capodimonte abbia vinto anche il premio di Miglior Parco d’Italia

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