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Mostre, chiusura, Italia

Mostre in Italia: esposizioni in chiusura

In attesa dei grandi eventi espositivi del 2017, ultimi giorni per poter aprezzare le mostre di Ai Weiwei, Helmut Newton, Antonio Marras e dell'Orlando Furioso

San Giorgio
StudioEsseci
Paolo Uccello – San Giorgio e il drago, 1458-60 c.
Nel Sottoporticato di Palazzo Ducale la mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes presenta, per la prima volta a Genova, oltre 200 immagini di Helmut Newton, uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento. L’esposizione, curata da Matthias Harder e Denis Curti è frutto di un progetto, nato nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del grande fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation. Obiettivo della mostra è presentare i temi distintivi dell’immaginario artistico di Helmut Newton, offrendo la possibilità ai visitatori di comprendere fino in fondo il suo lavoro come mai prima d’ora.
 
A Palazzo Strozzi si sta per concludere l'attesa prima grande mostra italiana dedicata ad Ai Weiwei, uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei. Nel corso degli ultimi venti anni l'artista si è infatti imposto sulla scena internazionale come il più famoso artista cinese vivente e una delle più influenti personalità del nostro tempo, sempre muovendosi tra attivismo politico e ricerca artistica e diventando un simbolo della lotta per la libertà di espressione. La mostra è dunque l'occasione ideale per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei con opere in cui si fondono riferimenti alla storia cinese passata e presente. Nelle sue opere l’artista gioca tra antico e contemporaneo, tra passato, presente e futuro, denunciando un rapporto ambivalente con il proprio paese, diviso tra un profondo senso d’appartenenza che emerge dall’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali e un altrettanto forte senso di ribellione con cui manipola oggetti, immagini e metafore della cultura cinese, denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo.
 
La Fondazione Ferrara Arte, visto il grande successo di pubblico e di critica, ha deciso di prorogare fino al 29 gennaio 2017 “Orlando Furioso 500 Anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”. Si tratta dell'esposizione che per i 500 anni dell'Orlando Furioso mette in scena il repertorio iconografico che nutriva l'immaginazione di Ludovico Ariosto alle prese con la prima stesura dell'Orlando Furioso. In mostra dipinti, sculture, arazzi, libri, manoscritti miniati, strumenti musicali, ceramiche invetriate, armi e oggetti rari che fanno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini, offrendo al contempo un suggestivo spaccato dell’Italia delle corti in cui il libro fu concepito.
 
'intitola “Nulla dies sine linea” la mostra antologica che alla Triennale Design Museum presenta fino al 21 gennaio 2017, le opere d’arte, realizzate negli ultimi vent’anni dallo stilista Antonio Marras, raccontando così il suo percorso visivo. Il titolo della mostra è un chiaro riferimento alla famosa frase di Plinio il Vecchio riferita al pittore Apelle che “non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea”, così come lo stesso stilista ha sempre affiancato alla sua attività di stilista quella di artista. Antonio Marras, conosciuto come “il più intellettuale degli stilisti italiani”, è noto soprattutto per le sue contaminazioni tra i mondi che compongono l’universo creativo: dal cinema alla poesia, dalla storia all’arte visiva. Più volte Marras ha partecipato ad esposizioni e ha lui stesso organizzato mostre ed eventi. Vincitore del Premio Francesca Alinovi, protagonista di una delle ultime Biennali di Venezia, Marras si colloca al centro di un universo poetico teso fra linguaggi diversi, sospeso tra sconfinamenti da una materia all’altra, da una tecnica all’altra, da un’espressività all’altra.
 
 
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