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Il Bacino Padano si scopre al MuMAB, il museo del ‘mare antico’

Le tracce fossili lasciate dal Bacino Padano sono oggi cuore di un nuovo percorso museale

esterno del Museo MuMAB
MuMAB - Museo del Mare e della BiodiversitÀ
MuMAB - Museo del Mare e della BiodiversitÀ
Diverse ere geologiche fa, la Pianura Padana era un mare. Si chiamava Bacino Padano, ma i sedimenti fluviali accumulatisi in un'epoca che va dal Miocene al Pleistocene l'hanno 'riempito' fino a trasformarlo nella vasta area pianeggiante che oggi caratterizza il nord Italia. Questo 'mare antico' naturalmente era popolato di specie acquatiche che vissero in tempi remotissimi, ma che in certi casi si sono conservate (o almeno lo hanno fatto i loro resti) fino ad arrivare ai giorni nostri. è proprio una interessante collezione geopaleontologica e naturalistica composta di reperti provenienti dal Bacino Padano, il cuore del nuovo Museo Mare Antico Biodiversità - MuMAB, inaugurato a settembre presso il Podere Millepioppi, a Salsomaggiore Terme in provincia di Parma.

Tra balene antiche e mari scomparsi

Il percorso museale permette di camminare sui resti dell'antico mare che esisteva prima che si formasse la pianura, e consente di toccare con mano alcuni fossili che hanno fino a 7 milioni di anni (molti dei reperti fossili facevano parte del museo Mare antico di Salsomaggiore Terme, oggi confluito nel MuMAB). Questi alcuni degli 'highlight' del nuovo museo, la cui esposizione è suddivisa in due macro-aree. Una è la sezione geopaleontologica, si trova nell'edificio principale e conserva uno dei più ricchi e interessanti patrimoni paleontologici recuperati nel Bacino Padano. Buona parte di questi tesori sono frutto di scavi effettuati nell'alveo del torrente Stirone, e vengono presentati intervallati da installazioni interattive, in modo da comprendere con facilità i complessi processi evolutivi del Bacino Padano.

MuMAB - Museo del Mare e della Biodiversità

Grande protagonista di questa sezione è l'unico esemplare al mondo della balenottera 'Plesiobalaenoptera quarantellii': il suo scheletro è quasi integro, e risale all'inizio del Tortoniano (un'era inclusa tra i 10 e gli 11 milioni di anni fa). Ospitato in una sala immersiva, allestita come un vero e proprio regno sottomarino, c'è anche lo scheletro della balenottera 'Matilde', tra le cui vertebre sono stati ritrovati i denti di uno squalo.

Dispostivi touch screen permettono poi di approfondire i temi della biodiversità marina, mentre il percorso di questa sezione si chiude con la storia del ritiro delle acque, la formazione della pianura, l'arrivo dell'uomo e il particolare legame tra l'antico mare e le acque saline termali, oggi grande ricchezza di Salsomaggiore. Fra l'altro, nel Medioevo i pozzi per l'estrazione del sale erano sotto la giurisdizione del Castello di Scipione, che è collegato al MuMAB tramite un bellissimo percorso naturalistico segnalato.
 
un'esposizione al museo MuMAB
MuMAB - Museo del Mare e della Biodiversità

La seconda sezione è quella naturalistica, ed è ospitata nell'ex stalla della casa colonica. In questi spazi dedicati al 'tempo attuale' si offre una spiegazione delle dinamiche che hanno plasmato questi luoghi, gli habitat fluviali, la grande biodiversità. Il percorso si snoda tra diorami naturalistici, pannelli illustrati ed exhibit.

Le visite al MuMAB vanno prenotate, in ottemperanza con le normative sanitarie. Potete farlo a questo link.
 
Il Parco dello Stirone
 
Il Podere Millepioppi è un bene confiscato alla mafia che si trova all'interno del Parco dello Stirone, in un'area compresa nel Polo Turistico Ambientale di San Nicomede. Gli scavi che sono stati portati avanti a partire dal 1960 nell'alveo del torrente hanno portato all'istituzione del Parco Fluviale Regionale, divenuto 'dello Stirone e del Piacenziano', in seguito all'unione con la Riserva Naturale Geologica del Piacenziano.

L'area si trova tra le province di Parma e Piacenza, nei comuni di Fidenza, Salsomaggiore Terme, Alseno, Vernasca, Castell'Arquato, Lugagnano Val d'Arda, Vernasca, Gropparello e Carpaneto Piacentino.

castell'Arquato
Castell'Arquato

Dal punto di vista paleontologico il Parco riveste una straordinaria importanza, ma anche in termini naturalistici perchè offre una grande ricchezza, tra aree pre-appenniniche, paesaggi agricoli, zone calanchive, tutte custodi di grande biodiversità. A fare da cornice, i numerosi borghi medievali, le pievi, i manieri appartenenti al Circuito dei Castelli di Parma, Piacenza e Pontremoli. Tra cui il fiabesco borgo e castello di Vigoleno (scoprite di più a questo link), e l'affascinante Castell'Arquato (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).




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