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I numeri oscuri del portico di San Luca a Bologna

Tra i numerosi portici presenti in città quello di San Luca si distingue per una strana coincidenza

Santuario di San Luca
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Santuario di San Luca Bologna
Il Santuario della Madonna di San Luca non è solo uno dei più importanti luoghi di culto storici della città di Bologna, ma una vera e propria icona, con la sua silhouette svettante in cima al colle della Guardia. Meta di pellegrinaggi sin da tempi molto antichi, è una basilica molto cara ai cattolici già dall’epoca della sua leggendaria fondazione, eppure proprio qui, curiosamente, qualcuno vede un aspetto tutt’altro che ‘sacro’: un legame niente meno che con il Demonio.

La storia del portico di San Luca

Secondo la leggenda il Santuario di San Luca sarebbe stato fondato da un pellegrino greco che portò sino a qui l’icona mariana ancora oggi simbolo della basilica. Si tratterebbe di un dipinto realizzato da Luca Evangelista, che secondo le interpretazioni dei sacerdoti di Costantinopoli doveva essere deposto presso il ‘monte della Guardia’, identificato con il colle bolognese. Varie narrazioni arricchiscono questo mito, ma quello che la storiografia è riuscita a comprovare è che le prime tracce di un eremo in cima a questo colle risalgono circa al 1100. Nei secoli quella che era divenuto un piccolo monastero si ampliò con un oratorio, una chiesa, divenne quindi santuario, che passò di ordine in ordine rimanendo ambita meta di pellegrinaggio, sino all’evento (e qui la storia torna ad intrecciarsi con la leggenda) del ‘miracolo della pioggia’ che lo elevò definitivamente allo status di luogo prodigioso. Nell’estate del 1433 piogge torrenziali minacciavano seriamente di distruggere i raccolti: si pensò di portare in processione l’icona della Madonna dal Santuario fino al centro cittadino, per omaggiarla e chiederle la grazia. Cosa che avvenne: il giorno successivo la pioggia cessò.


Una parte del portico

Ecco che non sono si stabilì l’usanza di portare in processione l’icona tutti gli anni, ma anche quella di recarsi ancora più assiduamente in pellegrinaggio al santuario, partendo dal centro di Bologna. Il luogo di culto venne ampliato e assunse sembianze architettoniche sempre più maestose (e barocche, dato che ci avviciniamo al 1600/1700). Contemporaneamente, si eressero delle cappelle che facevano da ‘tappe’ per il pellegrinaggio, ma dato l’afflusso sempre più grande di fedeli si decise di realizzare un lungo percorso porticato e lastricato, per proteggerli nel caso di maltempo e segnare con un’opera monumentale l’importanza di tale passaggio. Fu eretto quindi quello che oggi è noto come Portico di San Luca, un percorso che ancora oggi risulta essere il portico più lungo del mondo: ben 3.796 metri.

Un pellegrinaggio dalle coincidenze curiose

Ed è proprio al portico che tuttavia è legata un’interpretazione, per così dire, ‘oscura’ del progetto: esso è composto da 666 arcate. 666 è il numero del Diavolo e simboleggia il serpente, ovvero il Demonio in persona, come da indicazione dell’Apocalisse. Inoltre, anche il percorso snodato del portico evocherebbe in qualche modo il temibile rettile. Non ci sono spiegazioni ‘ufficiali’, anche se appare decisamente strano che in luogo di culto tanto importante non si faccia caso a certi dettagli. C’è tuttavia da aggiungere che alcuni contano gli archi come 658 (escludendo alcuni pilastri per esempio) e se così fosse la coincidenza satanica scomparirebbe. In ogni caso, questa curiosa ambivalenza del portico di San Luca, unita alla sua magnificenza architettonica, non fanno altro che aumentarne il fascino, anche agli occhi dei non-credenti.


Il Portico di San Luca

ll cammino, coperto e ben pavimentato, parte da Porta Saragozza e prosegue fino all’arco del Meloncello dove comincia ad inerpicarsi sulla collina che culmina con il Santuario. Bologna ha una storia antica e molto ricca, non è raro dunque sentir parlare di luoghi e narrazioni leggendarie che riguardano monumenti, arredo urbano, edifici antichi. Attorno alla Fontana del Nettuno (nell'immagine) per esempio, simbolo della città, ruotano diversi aneddoti, come vi abbiamo raccontato in questo articolo. Nella città c’è persino una Macchina del Tempo: scopritela qui. Mentre per approfondire meglio il lato artistico, storico e culturale della città ‘dotta’ seguite questo percorso in 5 tappe.

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