Quando si pensa alle Meraviglie del mondo spesso si elencano anche quelle antiche, che non sono sopravvissute tanto da essere ammirate dall’uomo moderno. Se i Giardini pensili di Babilonia, il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso, il Tempio di Artemide ad Efeso, il Faro di Alessandria d’Egitto, la statua di Zeus a Olimpia non ci sono più, rimane solo la Piramide di Cheope a Giza ad incantare i visitatori di tutto il mondo. Ma in ogni luogo si trovano comunque strutture ed edifici antichi che meritano di essere visti, che siano templi buddisti di oltre 1000 anni fa o ponti che risalgono a prima di Cristo. E’ quindi interessante sapere che edifici dalla gran portata storica siano ancora in uso. Roma è, ovviamente, una delle prime destinazioni che vengono in mente quando si pensa ai monumenti più antichi, con il Colosseo che, con tutta probabilità, è quello più famoso al mondo.
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L’Anfiteatro Flavio, voluto dall’Imperatore Vespasiano e terminato da suo figlio Tito nell’80 d.C., era destinato ai combattimenti e ai giochi tra i gladiatori oltre che alle simulazioni di caccia ad animali feroci ed esotici. Il Teatro Marcello, in gran parte conservato, è l’unico teatro antico rimasto a Roma: fu voluto da Cesare e proseguito da Augusto e, sebbene il primo spettacolo avvenne nel 17 a.C., venne ufficialmente inaugurato nel 13 a.C. e dedicato a Marco Claudio Marcello, nipote di Augusto, morto prematuramente. Il ponte più antico della capitale è Ponte Fabricio, che collega l’Isola Tiberina alla sponda sinistra del Tevere, ovvero al Rione Sant’Angelo. Venne costruito nel 62 a.C. per sostituire un precedente ponte in legno ed ha mantenuto, nel corso di quasi 2000 anni, la sua primitiva struttura. Il ponte Fabricio deve il suo nome a Lucio Fabricio, il curatore romano delle strade, il cui nome ancora campeggia su una delle arcate.
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Eretto tra il 27 e il 25 a.C. è un altro monumento simbolo, quello che Michelangelo definì come opera di angeli e non di uomini, ovvero il Pantheon. Voluto dal console Agrippa, prefetto dell’Imperatore Augusto, è stato oggetto di molte ristrutturazioni, in seguito anche a due incendi. Il tempio venne ricostruito nella forma in cui si ammira ancora oggi dall’Imperatore Adriano nel 128 d.C., al culmine della potenza dell’impero di Roma. Sulla facciata si legge l’iscrizione latina in omaggio al console Agrippa. Sempre Adriano, nel 125 d.C. iniziò la costruzione di quello che voleva diventasse il suo mausoleo funebre, che fu poi ultimato da Antonino Pio nel 139 e trasformato, secoli dopo, in Castel Sant’Angelo.