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Museo Diocesano, Gauguin Matisse Chagall

Al Museo Diocesano di Milano va in scena la Passione

Oltre 20 opere di artisti francesi del calibro di Gauguin e Chagall ripercorrono i temi della Passione, del Sacrificio e della Speranza

Marc Chagall
© Governatorato SCV Direzione dei Musei
Marc Chagall, Le Christ et le peintre, 1951
Ruota attorno ai temi della Passione, del Sacrificio e della Speranza, interpretati dagli artisti con una capacità di visione potentemente innovativa e attuale, la selezione di capolavori dell’arte francese del XIX e XX secolo che fino al prossimo 4 ottobre sarà possibile ammirare al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano. È la mostra GAUGUIN MATISSE CHAGALL. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani che curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano nasce da una nuova collaborazione fra le due istituzioni. L’iniziativa che mette in scena opere di Gauguin, Rodin, Chagall, Denis, Matisse e Rouault, non solo offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, ma anche sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. 
 
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LA COLLEZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA DEI MUSEI VATICANI
 
Gli oltre 20 capolavori presenti in mostra provengono dal ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. In quell’anno papa Montini incontra in Cappella Sistina gli artisti, da lui stesso definiti “custodi della bellezza del mondo”, per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e contemporaneità. All’arte e al suo misterioso processo di creazione, Paolo VI riconosceva “una capacità prodigiosa di esprimere, oltre l’autentico, il religioso, il divino, il cristiano”, ovvero la possibilità di farsi tramite e incarnazione dell’invisibile, di ciò che non si può afferrare solo con la razionalità. Nasce così la prima raccolta di 900 opere di autori contemporanei provenienti da diversi ambiti geografici e culturali che viene inaugurata nel 1973.

Henri Matisse, La Sainte Vierge, 1951 © Governatorato SCV Direzione dei Musei
 
Il PERCORSO ESPOSITIVO
 
Le opere sono esposte in quattro ambienti, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono il pubblico fino alla Resurrezione di Cristo. La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino. Così le xilografie di Maurice Denis introducono la narrazione con le illustrazioni del momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita, artista giapponese naturalizzato francese, convertitosi al Cattolicesimo, mostrano l’intimità della relazione tra la Madre e il Figlio. Nella seconda sezione, le vedute di processioni realizzate da Paul Gauguin e Auguste Chabaud accompagnano lo sguardo del visitatore verso il Golgota, dove si consuma il dramma del Martirio di Cristo sofferente in croce, interpretato da Georges Rouault e Henri Matisse. 

Auguste Chabaud, La procession. L’Enterrement sort de l’Eglise, 1920 © Governatorato SCV Direzione dei Musei
 
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La sofferenza di Cristo in croce è protagonista della terzo ambiente, dove s’incontrano capolavori di Marc Chagall, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse, oltre alle graffianti incisioni di Bernard Buffet. Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”, il panno sporco di sangue e sudore che una pia donna usò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis.

Marc Chagall, Crucifixion Grise, 1970 © Governatorato SCV Direzione dei Musei
 
DA NON PERDERE
 
Fra le opere presenti in mostra meritano particolare attenzione le illustrazioni di Maurice Denis per il drammaturgo Paul Claudel. Il pittore simbolista decide infatti di illustrare l’opera del drammaturgo francese dopo una sorta di pellegrinaggio che conduce i due amici, accomunati da un’intensa religiosità, a visitare la regione d’origine dello scrittore e il suo paese natale, alla ricerca di ispirazione. I paesaggi che fanno da sfondo verranno realizzati secondo le indicazioni dello stesso Claudel. Le opere in mostra danno ragione di diverse fasi di lavoro sulla medesima tavola raffigurante l’Annunciazione. La tecnica della xilografia a colori ha molto in comune col modo di dipingere di Denis, secondo il quale “un quadro… è essenzialmente una superficie piana ricoperta di colori in un certo ordine assemblati insieme”.

Maurice Denis, L’Annonce faite à Marie, 1927 © Governatorato SCV Direzione dei Musei
 
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