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MANN Napoli Etruschi

A Napoli il MANN dà spazio agli Etruschi

Il Museo Archeologico riapre le sue porte inaugurando un'inedita mostra sugli Etruschi in Campania

Allestimento Etruschi al MANN
Allestimento Etruschi al MANN. Foto di Giorgio Albano
Allestimento Etruschi al MANN
Superata la fase di emergenza sanitaria che ha caratterizzato questa primavera, tutti gli istituti museali stanno riaprendo le loro porte con varie modalità per adattarsi alle nuove esigenze. Ma il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha deciso di giocarsi una carta speciale in occasione di questo importante evento: non solo la propria riapertura al pubblico, ma anche l’apertura di un nuovo capitolo, di una finestra che offre uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale. Il celebre museo archeologico riparte infatti con la mostra ‘Gli Etruschi e il MANN’ una grande esposizione per raccontare l’antica popolazione italica attraverso 600 reperti, di cui 200 visibili per la prima volta dopo un’attenta campagna di studio, documentazione e restauro.

In programma fino al 31 maggio 2021, la mostra offre uno spaccato sulla storia della Campania etrusca, un capitolo assai avvincente per il mondo dell’archeologia nel Mediterraneo. Un percorso iniziato lo scorso anno, con la mostra ‘Pompei e gli Etruschi’ presso il Parco Archeologico di Pompei. L’esposizione al MANN abbraccia un arco temporale di circa sei secoli, dal X al IV secolo a.C. e questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure – da quella padana a quella campana – oltre che dei mari. Il percorso si articola in due nuclei tematici principali.


Allestimento Etruschi al MANN. Foto di Giorgio Albano

Il primo è dedicato a ‘Gli Etruschi in Campania’ e si apre con gli ‘antefatti’ della presenza degli Etruschi nella regione fino ad arrivare all’urbanizzazione del VI – V – IV secolo, caratterizzata da un’osmosi tra i caratteri culturali delle poleis greche e il modello etrusco degli insediamenti indigeni. La seconda parte della mostra ruota attorno al tema ‘Gli Etruschi al MANN’, ed è dedicata alle varie fasi di acquisizione dei reperti in varie fasi della storia del museo. Focus anche sull’archeologia campana dal Settecento al Novecento, epoche durante le quali si è riscoperto il passato etrusco della regione.

Il MANN e le nuove modalità di visita

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospita una delle raccolte di antichità più straordinarie del mondo, emblematici della storia della cultura italiana e occidentale. La collezione epigrafica è senza pari per quanto riguarda la documentazione delle lingue preromane dell’Italia meridionale. Mentre la collezione Farnese è la più? importante fra le raccolte rinascimentali italiane di antichità, e l’unica integra. Tra le sculture che ne fanno parte, gruppi di colossi, busti di imperatori, ritratti di filosofi, letterati. E inoltre una straordinaria collezione di Gemme, unica per quantità? di esemplari e varietà? di materiali. La collezione numismatica è tra le più ricche raccolte di monete e medaglie al mondo. Infine il percorso Villa dei Papiri ospita le straordinarie sculture in bronzo e in marmo che costituivano l’arredo di una villa aristocratica di Ercolano.


L'esterno del museo

Oltre alla mostra dedicata agli Etruschi, la riapertura del MANN offre il restyling delle Sale degli Affreschi. Naturalmente occorre attenersi a rinnovate modalità di visita. ‘MANN ricomincia da te’ è la campagna per una riapertura in sicurezza, che prevede la prenotazione obbligatoria dell’ingresso su fasce orarie, ad un biglietto dal prezzo ridotto (fino al 31 dicembre). Il visitatore potrà scegliere fra tre itinerari di scoperta del Museo: il Percorso Classico (Collezione Farnese, Mosaici e Gabinetto Segreto, Collezione Oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane, Tempio di Iside e Sale degli Affreschi); le Nuove Collezioni (Sezione Egizia ed Epigrafica, Magna Grecia, Preistoria e Protostoria); le Mostre Temporanee (oltre alla mostra sugli Etruschi ci sono ’Lascaux 3.0’, visitabile fino al 2 luglio e ‘Capire il cambiamento climatico’, in calendario fino al 31 agosto). Previa disponibilità di posti nell’orario prescelto, si possono anche sommare tutte le opzioni. La prenotazione si può effettuare tramite i siti web del museo e di Coop Culture.

All’ingresso del Museo viene rilevata la temperatura corporea, e all’interno dell’edificio è indispensabile indossare dispositivi di protezione individuale. L’itinerario di visita è allestito con pannelli informativi e indicatori per il distanziamento, oltre che dispenser con gel disinfettante.

Napoli, una scorpacciata di arte

Napoli non è certo una città in cui l’arte scarseggia. Le chiese del centro storico sono, da sole, dei veri e propri musei barocchi. Il Museo di Capodimonte è uno di quei luoghi da visitare necessariamente una volta nella vita, così come il suo splendido parco, il Real Bosco di cui vi abbiamo parlato qui.



Se vi attrae di più il contemporaneo il MADRE sarà pane per i vostri denti, eccellente esempio di come una città dalla storia tanto antica sappia accogliere perfettamente il contemporaneo: scopritelo in questo articolo. Tornando all’arte settecentesca c’è una scultura a Napoli che da sola vale il viaggio: è il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, custodito nella Cappella di Sansevero (che espone anche delle peculiari macchine anatomiche di cui vi abbiamo raccontato qui).
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