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Lombardia Milano Museo del Novecento Cosa vedere

A Milano si viaggia nell'arte astratta di Carla Accardi

Al Museo del Novecento una grande monografica ripercorre la produzione dell'artista trapanese

Carla Accardi
PH: Luca Borrelli © Carla Accardi, by SIAE 2020
Carla Accardi, Per gli stretti spazi 1, 1988
S'intitola "Contesti" la prima mostra monografica dedicata da un'istituzione pubblica a Carla Accardi che il Museo del Novecento presenta a sei anni dalla sua scomparsa. Il progetto, rientra nel palinsesto "I talenti delle donne" che fino ad aprile 2021 proporrà iniziative multidisciplinari dedicate alle donne protagoniste nelle arti e nel pensiero creativo. Curata da Maria Grazia Messina e Anna Maria Montaldo con Giorgia Gastaldon, Carla Accardi. Contesti mette in scena il percorso dell'artista trapanese in tutte le sue sfaccettature, proponendone una lettura nuova, che si differenzia da quella tematica delle più recenti monografiche, centrate principalmente sul suo repertorio di pittura segnico-cromatica.

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L'ARTISTA
 
Carla Accardi nasce a Trapani nel 1924. In Sicilia inizia il suo percorso artistico iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 1946 l'artista è a Roma, dove conosce Pietro Consagra e Giulio Turcato con i quali decide di dare vita al gruppo Forma. è nel 1948 che Accardi prende parte per la prima volta alla Biennale di Venezia qualce anno prima di incontrare Michel Tapié, il critico d'arte francese che affianca il suo lavoro a quello di Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi e Lucio Fontana. Attorno ai primi anni '60  nascono poi i lavori realizzati su sicofoil, un materiale plastico trasparente usato per la prima volta in campo artistico. Negli anni '80 l'artista ritorna a lavorare su tela e nel 1988 viene nuovamente invitata con una sala personale alla XLIII Biennale di Venezia, in cui espone opere di grandi dimensioni. Fra le ultime mostre prima della scomparsa dell'artista avvenuta nel 2014 ricordiamo quella del 2011 alla Fondazione Puglisi di Catania. La mostra curata da Luca Massimo Barbero esponeva importanti lavori storici. 

Sala di Carla Accardi alla XLIII Biennale di Venezia, 1988 - © Carla Accardi, by SIAE 2020
 
IL PROGETTO
 
Attraverso quasi 70 opere fra dipinti, sicofoil e installazioni l'esposizione riporta al centro dell'indagine espositiva il panorama e il contesto storico, sociale e politico con cui l'artista si è rapportata, ne rivela il vivace orizzonte visivo costellato di confronti linguistici, intrecciati spesso anche con artisti più giovani, restituendo il ritratto di una donna coraggiosa e sperimentatrice che, in un momento in cui le istanze della pittura erano di competenza pressoché maschile, è diventata la prima astrattista italiana riconosciuta internazionalmente. Nel percorso espositivo sono presenti anche fotografie e documenti dell'Archivio Accardi Sanfilippo.

Allestimento mostra Carla Accardi. Contesti -  PH: Robeto Pini 
 
IL PERCORSO
 
Il percorso della mostra è organizzato attraverso una serie di sale, cronologiche e tematiche, le cui opere sono state individuate principalmente tra quelle incluse nelle prestigiose e fondamentali rassegne, mostre personali ed esposizioni collettive, italiane e internazionali, cui prese parte Carla Accardi fin dai suoi primissimi esordi. La retrospettiva si apre così con una sala corale nella quale grazie a importanti prestiti di opere di Dorazio, Perilli, Consagra, Turcato e Sanfilippo, si testimonia la scelta astrattista del gruppo Forma, seguita da un approfondimento sulla svolta di Accardi del 1953, quando avviò la pittura in bianco su nero e la serie dei Negativi. 

Carla Accardi, Grande Integrazione, 1957 © Carla Accardi, by SIAE 2020
 
La terza sala racconta del sodalizio con il critico d'arte Michel Tapié, che raggiunse il suo culmine con le "Integrazioni" e i Settori, anticipazioni di un ritorno al colore, ottico e vibratile, vero protagonista delle opere segniche degli anni sessanta. Grande spazio è riservato poi alle ricerche di Accardi sui nuovi materiali come plastiche e colori fluorescenti ma anche sullo sconfinamento spaziale, con installazioni, ambienti e lavori più concettuali legati inevitabilmente alla sua militanza femminista. Si giunge poi alle ricerche degli anni ottanta, con il ritorno alla pittura, a materiali e tecniche meno artificiali, a una rivisitazione del proprio precedente repertorio segnico e dei proprio riferimenti storici, Matisse in primis, elementi che si prolungano nella ricerca di Accardi fino agli anni novanta e duemila, testimoniati nelle ultime due sale di questa ricca retrospettiva.

Allestimento mostra Carla Accardi. Contesti -  PH: Robeto Pini 

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