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Hinthial, statua in bronzo, San Gimignano

5 buoni motivi per scoprire Hinthial a San Gimignano

Al Museo Archeologico la scoperta del secolo risalente al periodo etrusco

 Hinthial
CIVITA
Hinthial, bronzo, prima metà del III secolo a.C.
È stata ritrovata nel corso di lavori di ristrutturazione di un edificio privato sulle alture della Torraccia di Chiusi nel territorio di San Gimignano, a pochi passi dal corso del torrente Fosci.
 
Durante le operazioni di scavo, infatti, gli addetti ai lavori si sono imbattuti in un sorprendente ritrovamento. Adagiata sul fondo dello scasso era sepolta una statua in bronzo, in posizione prona.
 
Si tratta di un 'Offerente', una meravigliosa statua, del tipo dei bronzetti allungati di età ellenistica, che richiama, visivamente, la celebre “Ombra della Sera” di Volterra. Scopri di più sull'opera.
 
Battezzata con il termine etrusco Hinthial, che significa ‘anima’ l’opera, alta più di 64 cm è, al momento, la più elegante e raffinata nel nucleo dei bronzi allungati finora attestati. 
 
La statua era sepolta vicino ad un monolite in pietra squadrato che doveva fungere da altare e sul quale cui si compivano riti con offerte religiose alla divinità del luogo. 

 
 
HINTHIAL: L'OPERA
 
La statua, ritrovata in un ottimo stato di conservazione, rappresenta una figura maschile stante che indossa una toga che arriva fino ai polpacci e lascia scoperta la spalla, il braccio destro e parte del torace.
 
La mano destra sorregge una patera ombelicata, mentre la sinistra, aderente al corpo, fuoriesce dal manto con il palmo rivolto all’esterno, le gambe sono leggermente divaricate a suggerire un lieve movimento verso sinistra. 
 
I tratti del volto sono ben marcati con grandi occhi evidenziati con il naso prominente, la bocca carnosa e il mento con la tipica fossetta centrale. La capigliatura è disposta a ciocche mosse.


 
MANUFATTO ESTREMAMENTE RAFFINATO 
 
Hinthial è sicuramente un’opera “colta” che presuppone i modelli della grande plastica del primo ellenismo con la reinterpretazione dell’ex-voto a fettuccia allungata di derivazione centro-italica, ancorato a forme della tradizione religiosa locale. 
 
Proprio nell’antica Velathri/Volterra, nella prima metà del III secolo a.C. dobbiamo immaginare l’opera e l’ambito culturale di provenienza dell’artista che creò l’Ombra di San Gimignano. 
 
UN LUOGO DI SCAMBI CULTURALI
 
Grazie a questo ritrovamento si può conoscere di più del passato di San Gimignano luogo di scambi e incontri fra popoli e culture, lungo il tracciato della Via Francigena. 
 
Si presume infatti che il luogo di culto della Torraccia di Chiusi costituisse uno dei santuari di confine del territorio Volterrano.



LE CASE TURRITE
 
Il bronzetto etrusco nella sua verticalità rimanda al profilo delle celebri case turrite. Si tratta delle medievali case padronali da 'signore' presenti a San Gimignano, vere e proprie interpretazioni rurali della grande casa torre della città. Scopri di più sulla città.  
 
L'AREA SACRA 
 
In seguito ad una serie  di indagini avviate dalla, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo è poi emersa una straordinaria area sacra etrusca all’aperto, in uso per almeno cinquecento anni, dal III secolo a.C. fino al II secolo d.C. 
 
 
 
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