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Arte Contemporanea, mostre, Italia

4 mostre di arte contemporanea da non perdere

Dall''astratto di Kandinskij al cubismo di Picasso, fino alla Rivoluzione Russa

Composizione
StudioEsseci
Aleksandra Ekster - Composizione, 1914
La Rivoluzione d'Ottobre e la conseguente “esplosione culturale” che mutò i canoni espressivi precedenti, dal teatro (Cechov, Mejerchol’d, Stanislavskij) alla musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), dal balletto (Djagilev) alla fotografia (Rodcenko), alle arti figurative, sono al centro di una grande mostra allestita a partire da oggi negli spazi di Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia. È la mostra LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922) che curata da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri resterà aperta al pubblico fino al prossimo 25 marzo.
 
Le preziose opere da cui Pablo Picasso non è mai riuscito a separsi, oggetto di particolare predilezione fino alla sua morte avvenuta nel 1973, sono al centro della mostra che apre oggi al pubblico a Palazzo Ducale. Intitolata “Picasso. Capolavori dal Museo Picasso di Parigi” l'esposizione illustra in dieci sezioni curate da Coline Zellal, la creatività del grande artista. La rassegna si inserisce nell’ambito del progetto “Picasso-Méditerranée” del Musée National Picasso-Paris. Si tratta di un evento culturale internazionale che vede più di sessanta istituzioni immaginare una serie di mostre sull’opera “ostinatamente mediterranea” di Pablo Picasso.
 
L'acqua come metafora di movimento, flusso, ma anche possibilità di azione e reazione. Questa l'idea che Adrian Paci ha sviluppato per dare vita al progetto artistico che guida “Di queste luci si servirà la notte”, prima personale toscana dell'artista albanese allestita nelle sedi fiorentine del Museo Novecento e de Le Murate. La mostra, curata da Valentina Gensini vede al centro i temi della migrazione, dell'identità e del flusso, sviscerati con intensità e poesia dall'artista, che ha molto a cuore questi soggetti.
 
Racconta la stretta correlazione tra arti visive e musica consumatasi per tutto il corso del Novecento la grande rassegna che apre i battenti oggi a Palazzo Magnani. Si tratta di KANDINSKY?CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte che dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky approda al silenzio illuminato di John Cage, individuando un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea. Secondo la curatrice Martina Mazzotta infatti non vi è artista che non si sia confrontato con l’immaterialità della musica, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile e dalle finalità riproduttive.
 
 
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