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Prodotti Igp Puglia ricetta con Patata novella di Galatina

Patata di Galatina, la "novella" Igp del Salento

Caratterizzata dalla precocità del raccolto e dal basso contenuto in amido conferite dalla tipica terra rossa salentina, è perfetta per preparare il tradizionale "riso patate e cozze"

tuberi raccolti dalla terra
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Patate
La Patata Novella di Galatina Igp, è un particolare tipo di tubero della varieta “Sieglinde” coltivata nei territori in provincia di Lecce ed è così chiamata perché, grazie alle particolarissime condizioni microclimatiche del “tacco d’Italia”, riesce a giungere a maturazione con notevole anticipo rispetto alle comuni patate coltivate in altre aree dello stesso Salento. Il terreno, il clima e le pratiche agronomiche tipiche del territorio di coltivazione, conferiscono a questa patata un basso contenuto in amido e una pasta di sapore molto delicato, compatta ma non granulosa. 
 
LA TRADIZIONE La patata Sieglinde, come rivela il nome, è una varietà ottenuta nel lontano 1935 in Germania, nel piccolo comune di Natendorf, in Bassa Sassonia, un land della Germania settentrionale. Il nome è per così dire “importante”, deriva dal tedesco sigu "vittoria" e linde "gentile, delicato, dolce", può essere tradotto in “vittoria dolce”. L’introduzione nel Salento della Patata Novella di Galatina risale al secondo dopoguerra. La presenza storica nel territorio di questa coltura è testimoniata dall’attribuzione del nome Galatina, identificativo di un luogo geografico ben definito, al quale sono tradizionalmente legate la reputazione del prodotto e le qualità organolettiche specifiche che gli sono riconosciute.
 
LA DENOMINAZIONE La denominazione Patata novella di Galatina DOP è stata registrata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L 246 del 23/09/2015.
 
 
LE CARATTERISTICHE Buccia di colore giallo intenso, facile allo sfaldamento ma priva di screpolature, che per la presenza di residui terrosi derivanti dalla coltivazione nelle terre rosse può assumere un colore ruggine cioccolato. La polpa è soda e di colore giallognolo. La forma è allungata o ovale, di media grandezza. Possiede un gusto più dolce rispetto alle patate comuni e per la maggior resistenza alla cottura è l’ingrediente ideale per numerosi piatti.
 
LA PRODUZIONE Questo particolare tubero viene coltivato soprattutto nelle zone di Racale, Alliste, Taviano, Melissano, Ugento, Matino, Presicce, Galatina. Trattandosi di una patata novella, la raccolta avviene precocemente: tra la seconda metà di marzo e giugno in Salento e da maggio a metà luglio sulla costa jonica. L’anticipazione di un raccolto che normalmente è da considerarsi primaverile - autunnale è dovuta alle caratteristiche di tipo genetico, agrotecnico e alle particolari condizioni agro-pedologiche e climatiche dell’areale di produzione. I terreni che ospitano la coltura sono caratterizzati dalle sinopie, ovvero le “terre rosse”, di natura sabbiosa e molto ricche in fosforo, ferro e potassio e povere in azoto totale presenti lungo tutta la fascia che accompagna la costa ionica. 
 
LA CULTURA Il mercato europeo conosce, da molti anni, questa patata novella come "Siglinde di Galatina", dal nome della cittadina di Galatina, situata nel Salento a metà strada tra lo Ionio e l'Adriatico, 20 Km a sud della città capoluogo Lecce, di 3-4 centimetri di diametro è "patata da fetta o da insalata" di tipo A, apprezzata in particolar modo nel mercato tedesco che assorbe la maggior parte della produzione. Il legame culturale della patata di Galatina con il territorio è sottolineato dal largo impiego in numerose ricette tipiche della gastronomia locale, da tempo immemore entrate nella quotidianità della vita della gente del posto, come “l’insalata di patate alla salentina”, la “pitta di patate (focaccia di patate) alla salentina”, “i panzerotti di patate”.
 
IN CUCINA Infiniti gli utilizzi in cucina del prodotto, che è ideale preparato a fette, per arricchire le insalate, ma è un ottimo contorno sia lessata, che fritta o arrostita. Nel Salento viene anche utilizzata per condire la pasta, in una preparazione tipica regionale molto gustosa, la pasta patate e cozze.
 
 
LA RICETTA Riso patate e cozze. Ingredienti: 300 gr. di riso; 1 spicchio di aglio; cipolla; prezzemolo; 500 gr.di patate novelle di Galatina Igp; olio extra vergine di oliva; 1 kg. di cozze; sale e pepe q.b. Lavare e spazzolare bene le cozze, facendo uso di acqua in abbondanza. Sistemare le cozze in un tegame, unendovi l’aglio e lasciare che si aprano da sé scaldandole al punto giusto. Eliminare il guscio e recuperare il liquido di cottura avendo cura di filtrarlo con un colino. Quindi lavare, sbucciare e affettare le patate. Con una metà, ricoprire il fondo di una teglia, precedentemente unta di olio, e condirle con sale e pepe. Ricoprire la preparazione con del riso, aggiungendo i molluschi e le patate rimaste. Salare e pepare e aggiungere un po’ d’olio, dopodiché, ricoprire il tutto con dell’acqua – oltre a quella di cottura delle cozze. Mettere la teglia in forno già caldo e fate cuocere, a fuoco medio, per circa 45 minuti.
 
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IL TERRITORIO Terzo maggior centro abitato della Provincia di Lecce alle spalle del capoluogo e di Nardò, Galatina si trova a 20 km a sud di Lecce. L’origine vera e propria della città risale alla seconda colonizzazione bizantina avvenuta tra il IX e il X secolo, per poi continuare a crescere con i Normanni che la dotarono di strutture difensive. Con la ripresa economica locale del Settecento, il suo tessuto urbano si sviluppò notevolmente tra il XVI e il XVIII secolo e per questo possiede pregevoli palazzi, tra cui il Palazzo Ducale del sec. XVI. Galatina aveva un tempo tra le mura di cinta ben cinque porte di accesso alla città, di cui oggi ne sono rimaste solo tre: Porta Luce è l’ingresso occidentale del centro storico, ricostruita nel 1795, presenta lo stemma della città e il suo nome è dovuto alla vicina chiesa e santuario della Madonna della Luce; Porta San Pietro, comunemente detta Porta Nuova, porta anch’essa lo stemma della città ed in cima la statua del Santo, così come rimaneggiata nel Settecento; infine la terza è Porta Cappuccini, realizzata nel 1725, un tempo passaggio dei monaci di un convento vicino verso il Monte della Pietà. VISITA IL SALENTO: VAI ALLA GUIDA
 
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