I canali veneziani e le placide acque della laguna non sarebbero gli stessi se non fossero solcati dalle tipiche imbarcazioni tradizionali. Venezia, infatti, non è soltanto la patria delle gondole ma anche di altre magnifiche barche in legno dalle linee sinuose, tra cui le caratteristiche batele, che sono diventate parte integrante del secolare patrimonio storico e culturale della Serenissima.
LA TRADIZIONE
Città lagunare e Repubblica Marinara, è inevitabile che Venezia leghi indissolubilmente la propria storia con quella della navigazione. Ed è inevitabile che, con il trascorrere dei secoli, oltre alle celeberrime gondole, amate a livello planetario, tra i canali della Serenissima abbiano visto la luce altri tipi di imbarcazione, divenuti tradizionali e caratteristici del romantico capoluogo veneto. Non a caso la Regione Veneto tutela e promuove la denominazione d'origine delle “imbarcazioni in legno tipiche e tradizionali della Laguna di Venezia” in quanto patrimonio della storia e della cultura veneziane. Assieme alla gondola, dunque, sono state ritenute meritevoli di riconoscimento e di salvaguardia anche altre 15 imbarcazioni tra cui la batela, a lungo impiegata come mezzo da carico e da trasporto soprattutto dai muratori, ed oggi quasi scomparsa. Uno degli ultimi esemplari rimasti viene oggi utilizzato per insegnare ai principianti le tecniche della cosiddetta voga alla veneta.
LE CARATTERISTICHE
La batela è un'imbarcazione in legno a fondo piatto di lunghezza compresa tra i 9 e i 12 metri e di stazza compresa tra i 10 e i 40 quintali. E' caratterizzata da una forma slanciata con bordo alto e poppa rialzata. Veniva condotta da uno a quattro vogatori che assumevano la posizione di voga alla veneta, generalmente in piedi a prua, in modo da lasciare libero lo spazio di carico. Ne esistono due differenti varianti, la buranela (che prende il nome dall'isola di Burano) e quella a coa de gambero (a coda di gambero) che si differenziano per la forma della poppa. Se la buranela ha, infatti, una poppa a specchio simile a quella del sandolo (altra tipica imbarcazione tutelata dalla Regione Veneto), quella a coa de gambero presenta, invece, una poppa più arrotondata con un'asta leggermente sopraelevata, simile, in questo caso, a quella di una caorlina (anch'essa inclusa nell'elenco delle 16 imbarcazioni tradizionali della Laguna).
IL TERRITORIO
La denominazione d'origine delle “imbarcazioni in legno tipiche e tradizionali della Laguna di Venezia” comprende 16 tipi di barche realizzate nel territorio della Laguna Veneta così come individuato e descritto dalla legge di riferimento. Si tratta, dunque, di quella porzione di acqua salsa compresa tra il mare e la terraferma che si estende dalla foce del Sile (la Conca del Cavallino), alla foce del Brenta (la Conca di Brondolo). E' separata dal mare da una lingua di terra naturale lungo numerosi tratti fortificata artificialmente, sulla quale si aprono tre bocche o porti. Il confine con la terraferma è delineato da una serie di cippi o pilastri di muro segnati con numeri progressivi. É in questo modo che la legge promulgata nel 1963 a tutela della Laguna delimita il territorio lagunare nell'ambito del quale devono essere rispettate le prescrizioni riguardanti, tra l'altro, le tecniche di costruzione delle imbarcazioni tradizionali in legno.
GLI INDIRIZZI
Per approfondire la storia della navigazione e della costruzione delle imbarcazioni che da sempre contraddistingue la tradizione della bellissima Republica Marinara, l’appuntamento è all’Arsenale di Venezia, l’antico complesso di cantieri navali ed officine che rappresenta il cuore dell’industria navale veneziana sin dal XII secolo. Oggi, in parte di proprietà del Comune ed in parte della Marina Militare, è accessibile in diverse aree (alcune visitabili liberamente, altre su richiesta e con visite guidate) e custodisce l’Istituto di Studi Militari Marittimi e l’interessante Museo Storico Navale con annesso il Padiglione delle Navi.
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