Varcare la soglia dell’Archivio Storico Lineapiù significa entrare in una sorta di enciclopedia del mondo della moda. Grazie agli oltre 5.000 singoli filati; 36.800 teli in maglia; 1.600 tra abiti, accessori, arazzi e allestimenti in maglia; 9.000 immagini dell’Archivio Fotografico; 1.200 volumi tra moda arte, grafica e fotografia. La storica azienda pratese ha inaugurato nel 2012 lo spazio ricco di Pezzi rari che sono stati inventariati, catalogati, digitalizzati, e organizzati in una esposizione funzionale e fruibile. A cui hanno contribuito anche le grandi maison concedendo alcune delle loro realizzazioni più suggestive e contribuendo così a rendere ancora più appassionante il percorso attraverso questo inconsueto museo della moda.
Leggi anche: A Prato tutta la storia della tessitura
Si possono infatti ammirare l’abito Chanel con cui Carla Bruni in Sarkozy ha ricevuto il presidente cinese, la gonna, la maglia e il cappotto di Scervino con grandissimo lavoro di applicazioni su mohair, quello creato da Azzedine Alaia con il famoso filo Giselle, ovvero la viscosa effetto ciniglia, l’abito rosa di Dior e poi i capi Fendi, Gucci, Givenchy, Armani, Cavalli, Ferragamo, Vivienne Westwood e molti altri. Il fondo archivistico comprende esemplari di maglieria sperimentale, teli con punti maglia, cartelle di campionario, oggetti in maglia, arazzi, libri rari, ognuno dei quali può essere facilmente ricercato per stagione, materia, colore o filato utilizzato. In un percorso che va dal filato sino alla sua interpretazione in maglia l’Archivio ospita una collezione di abiti vintage e contemporanei realizzati da prestigiosi brand con i filati Lineapiù, una Sala dei Punti esperienziale e una Biblioteca, con una speciale sezione dedicata ad antichi volumi di campionario tessile.
Il grande archivio conserva, cura e valorizza il patrimonio storico raccontandone non solo la storia aziendale ma sottolineando anche l’eccellenza artigianale italiana che ha rivoluzionato i modelli culturali e i caratteri stilistici contemporanei. Lineapiù, infatti, ha saputo costruire un primato creativo ed imprenditoriale che ha influenzato il mondo. Il museo è stato creato dall’architetto Elio Di Franco nella fabbrica di Capalle, frazione del comune di Campi Bisenzio, dove Lineapiù continua a innovare. L’idea del museo interattivo servirà anche a studenti, specialisti, stilisti e a quanti sono rimasti folgorati dalla quantità di invenzioni che, da Prato, hanno rivoluzionato fili e tessuti.