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L’arte tessile del Salento

Da Maglie a Surano alla scoperta dell'epicentro di una secolare tradizione che fa della lana e del cotone protagonisti assoluti.

Telaio in legno<br>
Courtesy of©ayhand/iStock
Telaio in legno
La Puglia è una regione molto interessante per quel che concerne l'artigianato artistico: partendo da materiali poveri come legno, ferro o ancora carta straccia, si arrivano a produrre veri e propri capolavori. Dalle campagne arriva anche un altro vanto, quello che vede l'area del leccese eccellere nella tessitura e il ricamo: qui, nella parte centro-meridionale del Salento, a farsi notare sono i famosi tappeti in lana e cotone grezzo, tipici della zona di Maglie e Surano, messi a punto da abilti tessitrici con una tecnica di origine saracena detta “fiocco leccese”.

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LA TRADIZIONE Nonostante il mondo dell’imprenditoria, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, fosse dominato da grandi personalità maschili, la storia della tessitura vede come protagonista assoluto il gentil sesso che, con quell’indiscussa manualità e la capacità di utilizzare con grande destrezza i telai in legno, a pedali o a mano, portava a confezionare capi d’abbigliamento e biancheria per la casa di assoluto pregio. Figura di spicco per l'epoca fu Carolina De Viti De Marco in Starace che, nel 1905, fondò a Maglie una scuola dove diffondere l’arte e la passione per il ricamo, un polo formativo che, nel 1907, contava già 500 allieve interessate ad apprendere il mestiere realizzando prodotti di ottima manifattura avvalendosi di tecniche come “il punto in aria” e il “punto ad ago” meglio noto come “punto Maglie”. Il tutto andò avanti fino agli anni ’20 quando l’attenzione delle lavoratrici venne distolta dalle opportunità offerte dalle coltivazioni del tabacco, un’attività molto più redditizia: al fine di continuare a sostenere le donne locali, le figlie di Donna Carolina, Lucia e Giulia, diedero vita a un’impresa tessile prima, nel 1912 a Villa Carmosina mentre, nel 1982, a Casamassella, frazione di Uggiano La Chiesa, nacque la Fondazione “Le Costantine” nel tentativo di incoraggiare i giovani a rimanere nella terra natale andando così a sostenere l’economia del piccolo centro del Salento meridionale.

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LE CARATTERISTICHE La preziosa arte del telaio nella cultura salentina era un mestiere che, con il cuore, si tramandava di madre in figlia, un accurato intreccio di fili di lana o cotone grezzo che, avvalendosi della tecnica del "fiocco leccese", permetteva di ottenere quella tipica superficie dall'aspetto arricciato che caratterizzava i famosi tappeti.

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IL TERRITORIO L’amore per la tradizione riporta al 1783, anno in cui è nata la storica sartoria Cordella al fine di tramandare, a chiunque volesse intraprendere la professione di sarto e stilista, i metodi di taglio e confezione brevettati e firmati Pino Cordella, ultimo discendente di un’antica famiglia di sarti, vero e proprio maestro dell’alta moda che ha messo in piedi, tra gli spazi dell’atelier, un museo della sartoria dove trovare attrezzature e vestiari attraverso i quali ripercorrere una preziosa arte. Oggi, al fine di tramandare ai talenti di domani tanta passioni, grazie al “Centro Studi Cosimo Cordella” di Lecce è possibile formare i nuovi stilisti e modellisti trasmettendo loro conoscenze teorico/pratiche per elaborare modelli.

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INDIRIZZI Presso la tenuta "Le Costantine", oggi come centinaia di anni fa, sono rimaste in vita quelle antiche tecniche di lavorazione su telai in legno come la tessitura “a fiocco” o “a pintu” che impegnano le tessitrici intente nella realizzazione di preziosi manufatti con fibre e colori naturali o con tinture vegetali la cui eccellenza è esportata in tutto il mondo. Ogni prodotto realizzato dalle donne di Casamassella, al fine di essere riconosciuto, è contrassegnato da un'apposita etichetta, a garanzia di autenticità e qualità. Importante punto di riferimento è anche quello delle sorelle Solazzo a Surano dove, dal 1948, si producono manualmente tappeti, coperte e arazzi lavorati su antichi telai in legno con la tecnica del “fiocco leccese” e di Surano.

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